Romilda bollati «volubile fascinoso»

Romilda bollati «volubile fascinoso» Romilda bollati «volubile fascinoso» I L mio ricordo di Giulio Einaudi? Comincia nella bella estate del 1950, al Pirata di Bocca di Magra, con gli amici Occbetto, i genitori di Achille e Franco. Un uomo di fascino e energia incredibili, grande seduttore. Capace di correre per 24 ore sulle minuscole Topolino di allora, senza soste, tra un ristorante, un tuffo in mare, un colloquio con i grandi collaboratori e scrittori di allora». Così Romilda Bollati, che oggi anima la casa editrice Bollati Boringhieri, ricostruisce l'uomo Giulio Einaudi, «capriccioso, volubile, ma di straordinario fascino». I veri amici di Einaudi passano intere serate a narrarsi dei capricci, delle sfuriate, degli entusiasmi e delle passioni del loro «editore», cui spesso continuano a dare del Lei, dopo anni di lavoro comune. «Ma quei capricci, quelle cosiddette cattiverie - dice commossa Romilda Bollati - si perdonavano sempre per la gioia di vivere di Giulio. Un'estate degli Anni Sessanta, in barca, davanti a Le Lavandou, fuori Tolone. Eravamo andati a nuotare sotto quelle famose rupi, finché non vennero le prime ombre della sera e mio marito propose di tornare indietro. «Ma io voglio le pesche ài vino», protestò Einaudi e lo perdemmo di vista. Quando ormai non sapevamo più dove cercarlo, quasi al buio, vedemmo i suoi occhi azzurri lampeggiare in un anfratto della scogliera. Gustava felice pesche al vino da un bicchiere di cristallo e ci sorrideva: non sapemmo mai dove le avesse trovate e così, felice e beffardo, io lo ricorderò», [r. e]

Persone citate: Bocca, Einaudi, Giulio Einaudi, Magra, Romilda Bollati

Luoghi citati: Tolone