Il primo dei radical-chic

Il primo dei radical-chic Amava raccogliere intorno a sé voci libere e dissonanti Il primo dei radical-chic Carlo Frutterò Franco Lucentini TI |RA bello, elegante, li sprezzante, facile al rosili sore, talvolta all'afasia I Julci timidi. Come un »À | principe andava in giro senza un soldo in tasca (qualcuno del seguito avrebbe pagato) e verso la ricchezza e i suoi simboli provò sempre una sincera, e pericolosa, indifferenza. Cominciò la sua attività di editore nel periodo fascista, quando del fascismo, sarà bene ricordarlo, non si vedeva affatto la fine, anzi. Pub- blicò libri confortanti per i non molti italiani refrattari all'entusiasmo generale e in pochi anni impose una grafica, uno stile, una presenza inequivocabile: lo Struzzo. Dopo, inevitabilmente, divenne l'editore di una sinistra fervorosa e fedele, che credeva in una non sanguinaria rivoluzione e glissava su quanto era successo e stava succedendo in Urss. Ma attorno al mitico tavolo ovale di via Biancamano c'erano voci libere ed autorevoli chiamate da Einaudi proprio per le loro tonalità dissonanti; e se la statura di un capo si misura dalla sua capacità di tenere insieme personalità e vocazioni diversissime, si può ben dire che Einaudi fu grande. £ fu un grande radical-chic, molto prima che il termine venisse coniato. I suoi venditori battevano le più remote campagne coi loro furgoni espositivi ma il «target» einaudiano non fu mai veramente popolare, di massa. In ogni iniziativa (le iniziative altrui non contavano, non esistevano) si coglieva una sorta di arroganza elitaria, forse gramsciana, forse semplicemente torinese, suscitatrice di forti senti¬ menti di complicità o all'opposto di massimo fastidio. Nei suoi cataloghi, come nei cataloghi di qualsiasi editore, si possono trovare non pochi errori e omissioni, sovrastate però da splendide scoperte, audaci sperimentazioni, recuperi geniali, tentativi e scommesse mai irrilevanti. Tortuoso, ambiguo, attorcigliato nel suo leggendario snobismo Giulio Einaudi fu a conti fatti un uomo che per tutta la vita fece una cosa sola, e la fece bene. Lodiamo biblicamente quest'uomo famoso, il nostro vecchio «padrone».

Persone citate: Carlo Frutterò, Einaudi, Franco Lucentini, Giulio Einaudi

Luoghi citati: Urss