GLI AMICI
GLI AMICI GLI AMICI Inge Feltrinelli: «L'ultimo dei grandi» C ON Giulio Einaudi viene meno una parte della cultura italiana». Lo ha sottolineato il Presidente del Consiglio Massimo D'Alema, in un messaggio di cordoglio inviato alla famiglia Einaudi. Walter Veltroni lo ha definito «una bellissima figura di intellettuale», mentre Alessandro Galante Garrone lo ricorda come il suo «primo editore e grande amico, di sentimenti schietti e onestà intellettuale. Molti lo hanno ritenuto troppo di parte. Ma aveva una visione politica ampia. Sarebbe sbagliato etichettarlo. Con lui l'editoria italiana fece un grande balzo in avanti». Mario Rigoni Stoni dice che fu «amico dei suoi autori». «Andavamo à sciare nei boschi. Mi rimproverava per qualche esuberanza, ma poi anche lui si lan dava in battute, era mordace. Andavamo in libreria e capovolgevamo i volumi che non approvavamo, spesso solo per la grafica smargias sa della copertine». Nuto Revelli: «Una storia durata dall'inizio degli Anni 60 a oggi. Ei naudi era e rimane il grande personaggio, uomo di carattere, passionale, che sapeva fare scelte e le portava fino in fondo con coraggio». Carlo Bo: «L'ho conosciuto molto bene. E' l'uomo che dal dopoguerra ha contribuito al rinnovamento cui turale italiano. Con lui la cultura è passata da Bari - dove Laterza e Croce avevano segnato la prima metà del secolo - a Torino. Era co raggioso, ha avuto il merito di contornarsi di uomini come Vittorini, Calvino e naturalmente Bobbio». Giuseppe Laterza, figlio del fondatore Vito: «E' stato un rinnovamento forte dell'editoria italiana, un'apertura nei confronti di tradizioni lontane dalle nostre». Inge Feltrinelli: «Con lui è morto l'ultimo dei grandi editori italiani. Noi siamo stati i suoi concorrenti giovani ed era una concorrenza difficile, ma lui era sempre capace di una grande umanità». Rosetta Loy : «Einaudi ha avuto un'unica immensa passione: i libri».
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