Le ultime parole di Alain Elkann

Le ultime parole Le ultime parole «Adesso voglio stare disteso» Alain Elkann DESSO voglio stare disteso». Queste sono le ultime parole pronunciate dall'editore Giulio Einaudi prima di morire in un caldo pomeriggio di Pasquetta in campagna a casa di amici. Aveva trascorso una notte agitata, la mattina era stata più calma, aveva consumato un pasto leggero, voluto una seconda tazza di brodo. Poi, dopo pranzo, alzatosi da tavola, ha come perso il senso del tempo. Così hanno chiamato l'ambulanza e lo hanno portato in ospedale, ma ormai era troppo tardi. Si è chiusa con stile rigoroso, con semplicità una bellissima vita tutta dedicata ai libri, agli autori e soprattutto alla sua casa editrice. Ricordo di averlo incontrato a casa sua, a Roma, nel suo studio, il giorno dopo il funerale di Italo Calvino e con quel suo tono di voce «agrodolce» ini disse: «Quante volte gli ho detto di non sprecare la sua energia, il suo talento, di non stancarsi troppo per scrivere sui giornali!». Lui concedeva come unico diversivo alla scrittura, ai suoi scrittori, «tradurre». Era orgoglioso di una collana dalla copertina blu in cui grandi scrittori classici, grandi romanzi classici erano tradotti da scrittori italiani. L'ultimo di questi libri è una traduzione da un romanzo di Gerard de Nerval di Umberto Eco. Quando lo incontravo, quando ho viaggiato con lui, quando l'ho intervistato, sempre finiva per dirmi con un tono di voce tra l'ironico e il rimprovero: «Quando traduci un classico?».

Persone citate: Gerard De Nerval, Giulio Einaudi, Italo Calvino, Umberto Eco

Luoghi citati: Roma