In Italia e Portogallo Internet costa più ano

In Italia e Portogallo Internet costa più ano E negli Usa i mediatori comprano la «privacy» In Italia e Portogallo Internet costa più ano ROMA Autostrade informatiche sem- Ere più trafficate in Italia, proabùmente anche perché la rete per eccellenza si è ampliata grazie al calo dei costi di connessione che - come afferma il rapporto dell'Ocse sulle telecomunicazioni - nel giro di sette anni sono più che dimezzati, passando dagli 1,44 dollari a minuto del 1991 agli 0,69 del 1998. Se il «pedaggio» di accesso all'autostrada informatica è divenuto più conveniente ed è diminuito in Italia più che altrove (-41,44% la media Ocse), in cifre assolute il ticket d'ingresso alla rete nel nostro Paese resta, seppur di poco, tra i più cari in Europa (secondo solo al Portogallo), e ancora molto lontano da quei 0,37 dollari pagati dai francesi. Consola e consente di restare comunque sotto la media Ocse (0,78 dollari) il confronto con i grandi fruitori di informa¬ tica, Usa e Giappone. Complice anche il cambio monetario, i navigatori statunitensi sono gli unici a vedere un aumento dei costi, costretti come sono a pagare 1,45 dollari a minuto (ne spendevano 1,34 nel '91), mentre i giapponesi - che pure hanno usufruito di un ritocco verso il basso di oltre il 10% - sborsano ancora di più: 1,96 dollari, il massimo Ocse. Negli Stati Uniti, invece, il problema da risolvere era più quello della privacy che quello del prezzo da pagare per navigare. Risultato: alcune società americane hanno deciso di tentare un nuovo approccio: ottenere volontariamente le informazioni dai consumatori e pagarli per il disturbo. Gli «Infomediaires» (mediatori di informazioni), questo il nome della nuova figura professionale, raccolgono dati da milioni di consumatori, precisando loro a chi saranno venduti e come saranno utilizzati.