Il giallo del soldato scomparso diventa una caccia all'omicida

Il giallo del soldato scomparso diventa una caccia all'omicida Lecce: ucciso a 21 anni forse dopo una lite, mancava da 20 giorni Il giallo del soldato scomparso diventa una caccia all'omicida LECCE Scomparso venti giorni fa, nello stesso giorno in cui sarebbe dovuto tornare in caserma, è stato ritrovato morto ieri mattina nelle campagne di Lizzanello, il suo paese, un militare di leva, Gabriele Manca, 21 anni. Il corpo, con il volto sfigurato e le mani dilaniate dai morsi dei cani, è stato riconosciuto dai familiari. A un paio di chilometri dall'abitato, era a ridosso di un muretto seminascosto da un cespuglio. Quasi certamente è un omicidio. Ma non si sa in quale modo sia avvenuto. Se l'assassino ha lasciato tracce sul terreno, di pneumatici o scarpe, queste sono state cancellato dalle piogge dei giorni scorsi. Viste le condizioni del corpo, è probabile che Manca sia stato ammazzato il giorno stesso della sua scomparsa. Lo zio e un cugino lo hanno riconosciuto dagli indumenti, un giubbotto e un jeans. «Sono pronto al peggio» aveva confessato qualche giorno fa il padre, invocando l'aiuto degli amici del figlio. «Mi preoccupa il loro silenzio, possibile che nessuno sappia?». Il ritrovamento del corpo è avvenuto in mattinata grazie a una segnalazione telefonica. Dopo un periodo di convalescenza, Gabriele Manca, uscito di casa la sera del 17 marzo, avrebbe dovuto prendere il treno per Foggia, dove stava svolgendo il sei-vizio di leva. Quel treno non l'ha mai preso. Qualche piccolo precedente penale, carattere irascibile, Manca era un ragazzone un po' spaccone, talvolta attaccabrighe, come lo stesso genitore lia esplicitamente ammesso: «Viene alle mani per un nonnulla, ma non credo che qualcuno volesse vendicarsi per questo. Al massimo gli avrebbero spezzato un braccio». Parole di qualche giorno fa, quando non si avevano ancora notizie e si sperava che la sua fosse una fuga determinata dal desiderio di non rientrare in caserma e riprendere un servizio di leva che non gli piaceva. Si era pensato anche al suicidio, il ragazzo non voleva più subire ordini. Non a caso i carabinieri staiuio vagliando gli idtimi episodi un po' burrascosi della sua vita, per esempio una rissa in cui, circa due mesi fa, il giovane aggredì alcuni coetanei. L'impressione che si è avuta durante le indagini è che qualcuno avesse intuito il perché della scomparsa. Forse per questo il parroco del paese, il settantunenne don Alfonso Cannoletta, aveva richiamato la scomparsa di Gabriele Manca in ima sua omelia, invitando a parlare con i carabinieri. Quelle parole furono seguito quasi immediatamente da due episodi assai inquietanti. 11 furto dell'auto del sacerdote e il lancio di sassi contro la vetrata della chiesa. In un primo momento si pensava fossero colpi di pistola. Entrambi gli episodi sembrano comunquc non collegati alla scomparsa di Manca, soprattutto il primo: le indagini sul furto dell'auto sono state infatti risolte con l'arresto di im minorenne. (s. t.] Il padre: «Veniva alle mani facilmente ma non credo sia la causa del delitto»

Persone citate: Alfonso Cannoletta, Manca

Luoghi citati: Foggia, Lecce, Lizzanello