IL RUMORE DELLA GUERRA NEL COMPUTER di Gianluca Nicoletti

IL RUMORE DELLA GUERRA NEL COMPUTER IL RUMORE DELLA GUERRA NEL COMPUTER Gianluca Nicoletti LA tv non riesce a rappresentare la guerra e la gente si sta attrezzando. I telecronisti informano su arrivi e partenze dei voli per la Serbia piantonando le basi italiane, ma chi vuole saperne di più sta scandagliando la rete Internet. Si cerca tutto quello che può contribuire alla ricostruzione di una realtà attraverso immagini, suoni, parole scritte da lontano e brandelli di testimonianze. Sono in molti a passare le notti ad ascoltare dal vivo il rumore della guerra da casa propria. Con un normalissimo pc e da uno dei tanti siti che mettono a disposizione un ricevitore a onde corte (http://www.pejla.nu ad esempio) ci si può sintonizzare sulle trasmissioni dei militari, della Cri o intercettare le radio Russe e Jugoslave in lingua italiana. All'indirizzo ì ittp ://www.flash.ne XJ ' a v8 tor/radios/kosovol.htm sono segnalate le frequenze di trasmissione usate dalle truppe Nato. E' così possibile ascoltare piloti in volo che si scambiano incitazioni durante l'attacco o comunicano con le basi a terra. Chi immagina di trovare in rete sempre e solo informazioni attendibili e di prima mano dovrebbe comunque diffidare ad esempio di un fantomatico Valentin V. Kasbinov. Costui afferma di essere membro dell'Accademia Slava e dottore in scienze tecniche e sta inviando nei news group italiani decine di messaggi che propongono un sistema, secondo lui infallibile, per deviare la traiettoria dei missili americani. Nella sua pagina web russa (http://www.chat.ru/'h9licop/l espone il progetto di autodifesa ca¬ salinga basato su un disturbo elettronico, che chiunque può generare con tecnica autarchica, in grado di disturbare il sistema di localizzazione satellitare GPS (Global Positioning System) utilizzato dai missili per arrivare sul bersaglio. La guerra elettronica del dott. Valentin V. Kashinov sottoposta a un esperto sembra però far acqua da tutte le parti: Il torinese Marco Bruno sorride osservando che il russo sembra non conoscere neppure la frequenza di lavoro del ricevitore GPS dei missili, nonostante sia abbastanza nota agli addetti ai lavori. Sicuramente ci vuol ben altro per far impazzire un missile da crociera che si chiama appunto così perché naviga riconoscendo il territorio. Chi, alla ricerca di esperienze virtuali, cercasse notizie sui simulatori di guerra nel sito della Jane's Combat SimulaUons (hUp://www.janes.ea.com/) scoprirebbe che i programmatori hanno riprodotto, con tempismo da record e stupefacente chiarezza, il territorio balcanico sorvolato dai piloti americani. David Bonacci, che ha realizzato il nuovo scenario, racconta che si possono programmare missioni molto vicine alla cronaca. Ad esempio si può salvare un pilota che si è eiettato dal suo f-117A abbattuto in Jugoslavia. Naturalmente per portare a termine la missione dopo il salvataggio occorrerà distruggere la carcassa dell'aereo per non far cadere in mano nemica i suoi segreti. I dettagli topografici delle zone da bombardare sono talmente accurati che alcune agenzie americane di news tv, non avendo a disposizione filmati reali, stanno usando le immagini del simulatore per il¬ lustrare le zone di combattimento. Ancora la rete rappresenta l'unico tramite con i suoi amici italiani per il giornalista di musica rock e autore di fumetti Aleksandar «Sasa» Zograf che vive a Pancevo, non lontano da Belgrado. Prima della guerra ha pubblicato i suoi lavori nel circuito underground di una decina di paesi del mondo. Le sue storie sono conosciute anche dal pubblico italiano attraverso la rivista Romana Kerosene e il «Centro Fumetto Andrea Pazienza» di Cremona. Questi, da alcuni giorni, stanno ricevendo da Zograf via email piccole cronache quotidiane di vita sotto i bombardamenti. Dario Morgante le traduce e le diffonde in una piccola comunità che le ridistribuisce ad appassionati di fumetti e conoscenti. E' ancora l'abbattimento dell'aereo invisibile ad impressionare l'immaginario del fumettista-cronista quando nel suo diario telematico racconta che... «è caduto in un campo vicino ad un piccolo villaggio nella provincia della Vojvodina, ed è stato probabilmente l'evento più importante mai accaduto in quel posto... Oggi alla tv nazionale hanno fatto vedere un paio di zingari che prendevano alcuni pezzi dell'aereo per riciclarne il metallo...». La voce dei media locali, a noi sconosciuta, filtra in un'altra corrispondenza di Zograf: «Radio Pancevo manda in onda di tanto in tanto delle istruzioni per i genitori su come relazionarsi con i bambini durante i bombardamenti...». Sono racconti semplicissimi di un uomo che, invece di chiudersi nei rifugi, gira in bicicletta per la città e fa, dopo ogni cessato allarme, l'appello dei suoi colleghi scampati: «Miroslav Mandic, U leggendario artista, performer e scrittore di Novi Sad stava in una casa vicino al ponte. La seconda esplosione lo ha sollevato in aria assieme al vetro della finestra... E' un ragazzo robusto e fortunatamente non è rimasto ferito... le voci sono che la Nato bombarderà gli altri ponti dì Novi Sad... Speriamo siano solo voci...».

Persone citate: Andrea Pazienza, Dario Morgante, David Bonacci, Marco Bruno, Miroslav Mandic, Sasa, Valentin V.

Luoghi citati: Belgrado, Cremona, Jugoslavia, Serbia