«Del catasto in tilt Visco sapeva tutto»

«Del catasto in tilt Visco sapeva tutto» «Del catasto in tilt Visco sapeva tutto» Parla Carlo Vaccari, il direttore-cantante rimosso ROMA «11 ministro sapeva che servivano più uomini e piii soldi». Espresso questo semplice concetto, il direttore del Dipartimento del Territorio, Carlo Vaccari, rimosso dal ministro delle Finanze Vincenzo Visco «per il mancato raggiungimento degli obiettivi amministrativi assegnati dal ministro», dichiara che non farà ricorso nò al Tar uè al giudice del lavoro, anzi è pronto a farsi da parte. (Una fonte sindacale vedrebbe in questo allontaniento un giro di valzer studiato per sistemare Ugo Sposetti al vertice del Demanio in sostituzione di Giuseppe Favale, chiamato a sostituire lo stesso Vaccari). Individuato come responsabile del ritardo nello smaltimento degli arretrati fiscali che provocherà lo slittamento al 2003 del nuovo sistema di tassazione della casa, Vaccari, fino al '95 pianista e cantante del gruppo «l'Arciliuto», rimanda al mittente le accuse. Per cominciare, Vaccari sostiene che il ministero delle Finanze era informato da tempo sulla impossibilità «tecnica» di rispettare i termini per il riordino del catasto, fissati per la fine del '99 nel Regolamento: «Basti pensare che i Comuni hanno ritardato il varo delle cosiddette "microzone" e che in 25 province la misurazione dei metri quadrati, che è parte fondamentale del riordino del Catasto la gara è partita 10 giorni fa: prima di un anno non avremo nemmeno i risultati...». «Il termine previsto dal regolamento - prosegue - era politico, come è politica la scelta del ministro di rimuovermi dall'incarico. Ma non accetto che si colleghi la mia rimozione con i ritar¬ di nel riordino del Catasto. A più riprese, l'ultima lettera è del 4 novembre '98, avevamo segnalato al ministro l'impossibilità di rispettare i tempi previsti e suggerito di introdurre nella finanziaria una proroga per il varo del nuovo catasto». A provocare lo slittamento della riforma sarebbe invece, secondo Vaccari, il ritardo nella pubblicazione del regolamento atteso dagli uffici per avviare il progetto di revisione degli estimi: «Il regolamento doveva essere emanato nel '97, ma l'atto formale c'è stato nel maggio '98». Insomma, dalla data di pubblicazione del regolamento, «si pensava di avere 4 anni a disposizione». Ed era noto che i tempi previsti dal regolamento non erano realistici, ribadisce Vaccari, pronto ad abbandonare il posto ma non disposto a tacere: «Al ministro è stato fatto presente in diverse occasioni». [r. e. s.]

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