Bocciato il pretore del metodo Di Bella

Bocciato il pretore del metodo Di Bella Sarebbe anelato oltre le sue competenze per una perizia medica sul cancro Bocciato il pretore del metodo Di Bella La Consulta: Madaro ha fatto controsperimentazione Sandro Tarantino lecce Al rogo il profuta della somatostatina. Accusato di partigianeria dal ministro della Sanità e dalla medicina ufficiale, il pretore di Maglie, Carlo Madaro, è stato bocciato dalla Corte Costituzionale per la sua «controsperimentazione» sul metodo Di Bella. Madaro ha travalicato le sue competenze disponendo «a fini del tutto impropri» una perizia medica in concorrenza con la sperimentazione scientifica che ha dichiarato inefficace il metodo anti-cancro del professor Di Bella. Questa perizia, secondo la consulta che l'ha ora dichiarata illegittima, «mira ad acquisire, in via generale, dati certi sull'efficacia e sui limiti della validità terapeutica del metodo Di Bella, desunti dall'esperienza dei pazienti neoplastici», ma anche dei «pazienti che hanno usufruito del multitrattamento Di Bella al di fuori della sperimentazione ufficiale». Tutto questo, secondo la Corte co¬ stituzionale, prefigura una «rivalutazione dei giudizi resi dagli organi tecnico-scientifici che hanno coordinato la sperimentazione». Il pretore Madaro, che alla fine del '97 cominciò ad accogliere i ricorsi di ammalati autorizzando la distribuzione gratuita della .soma'estatina da parte delle strutture pubbliche - si aprì così il caso-Di Bella - avrebbe abusato dell'istituto della consulenza tecnica d'ufficio allargandola ai pazienti che non avevano presentato alcun ricorso alla magistratura. E di qui sarebbe nata una sperimentazione parallela «con modalità tenute nel vago» che ha messo in dubbio i risultati della medicina ufficiale. Parlando di «esercizio abnorme del potere giurisdizionale» e di «anomalie sul piano procedurale», la Consulta ha accolto il ricorso del Consiglio dei ministri, che aveva sollevato un conflitto di attribuzione dopo che, ad agosto dello scorso anno, Madaro aveva emesso un'ordinanza affidando la perìzia a un collegio di specialisti (un oncologo, un radiologo e un anatomopatologo) chiedendo loro sia di studiare circa 200 casi di ammalati che avevano fatto ricorso alla pretura sia di leggere le cai tulle cliniche non relative ai procedimenti di sua competenza, tutti ora riuniti in un unico processo che si concluderà il 7 aprile. Soddisfatta Rosi Bindi, ministro della Sanità: «Ci auguriamo che questa sentenza contribuisca a chiudere definitivamente una vicenda dolorosa, resa ancora più difficile dal venir meno di un elemento fondamentale della convivenza democratica quale il rispetto della di¬ stin/.ione dei poteri». Meno soddisfatto Madaro: «La sentenza della Corte costituzionale dice che non si possono sottoporre a consulenza medico legale persone diverse dai ricorrenti in un processo. Io non l'ho fatto. L'accertamento medico legale è stato compiuto solo sulle persone che sono nel processo: questo utilizzerò. Ho già una una prima relazione. Dice che tra 78 ammalati in fase terminale ai quali un anno fa la medicina ufficiale dava un settimana di vita o poco più, 38 sono deceduti, ma 40 sono sopravvissuti e hanno migliorato la loro qualità della vita». Il giudice: «Esibirò casi eclatanti 40 persone su 78 sono ancora in vita» Carlo Madaro, pretore di Maglio

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