Chirac: «Basta Tir nei tunnel» di Enrico Martinet

Chirac: «Basta Tir nei tunnel» Il presidente e il rogo del Bianco Chirac: «Basta Tir nei tunnel» Enrico Martinet Inviato a chamonix «Mi ha detto, ha ragione lei signor sindaco. E io sono soddisfatto, sento che dopo dieci anni di battaglie qualcosa finalmente cambierà. E non avremo più i Tir». Michel Charlet, primo cittadino di Chamonix, parla del suo incontro con il Presidente della Repubblica francese Jacques Chirac, che nella tarda mattinata di ieri ha deposto una corona davanti alla lapide in ricordo del rogo del traforo. Una visita privata, quella di Chirac, passato da Megève, dove ha una casa, e volato in elicottero fino al piazzale del tunnel in cui mercoledì sono morte 45 persone. Chirac ha poi ripetuto in pubblico, rispondendo alle domande dei cronisti, ciò che aveva detto al sindaco in un breve colloquio a tu per tu: «Non è ragionevole avere una così alta concentrazione di camion sulle strade e soprattutto in gallerie come questa». Il sindaco Charlet lunedì scorso, proprio durante la visita di Lionel Jospin, primo ministro francese, e di Massimo D'Alema, aveva ricordato l'impegno ambientalista della comunità di Chamonix. E aveva lanciato il suo «j'accuse» contro i Tir: «Adesso basta. Dopo questa tragedia spero non ci siano più inutili discussioni. I camion non devono più passare sotto il traforo». E ieri, in attesa dell'arrivo del capo dell'Eliseo, aveva ricordato «come il nostro governo non abbia mai saputo trovare una soluzione al traffico delle merci». Dopo il colloquio con Chirac, ha detto: «Il Presidente è del mio stesso parere, i Tir non devono più transitare in queste gallerie». Ci sarà subito un divieto? «No, non è possibile - risponde Charlet -, ma l'importante è che il Presidente abbia in modo inequivocabile sentenziato la fine del transito di merci su gomma a favore di quello su rotaia. E questo mi rassicura, anzi, ci rassicura tutti qui a Chamonix, perché le timide dichiarazioni di Jospin non ci avevano convinti». Un «no» ai Tir che secondo Charlet non troverà ostacolo in Valle d'Aosta: «Il presidente della giunta regionale Dino Viérin è da tempo d'accordo con noi». Chirac davanti all'imbocco del tunnel della morte ha ricordato come il governo francese sia impegnato e faccia pressioni per la realizzazione in tempi brevi del collegamento ferroviario ad alta velocità Lione-Torino. Opera che era stata prevista entro il 2010. «Bisogna farla prima», ha detto il Presidente. A Chamonix non si placa la polemica sui soccorsi. Proprio il sindaco Charlet ha accusato la società di gestione del traforo di «aver detto di "no" a un finanziamento per la realizzazione di una nuova caserma dei vigili del fuoco per l'addestramento loro e dei colleghi italiani». E ancora: «Secondo l'organizzazione francese, che non condivido, è il Comune che deve pagare queste spese, ma nulla vieta che anche la società del traforo possa partecipare. Dico soltanto che non è normale che ciò accada, è il tunnel il motivo maggiore di pericolo». Proprio la società francese ha precisato ieri che sono stati suoi impiegati a dare l'allarme e «non un automobilista sul versante italiano». La ricostruzione di come siano scattati i soccorsi è però confermata dal titolare di un bar di Courmayeur, Nicholas Borghi. Il suo racconto non pare lasciar spazio a dubbi. Eccolo: «Ero a non più di 30 metri dal camion belga. Non ho visto fumo, soltanto fiamme. L'autista è sceso, poi quando ha capito che non c'era nulla da fare è scappato. Due Tir lo hanno superato. Dietro di me c'erano altre due auto. Noi eravamo sulla corsia opposta, dall'Italia alla Francia. Ho chiesto spazio, ho girato l'auto in una piazzola e me ne sono andato verso l'uscita. Le altre due auto si sono parcheggiate dall'altro lato e ho visto un signore di mezza età uscire da una Mercedes e avviarsi verso il dispositivo di allarme. Dopo 7-8 minuti, credo, e dopo aver incrociato auto che arrivavano, sono arrivato sul piazzale di Entrèves e ho parlato con un casellante. Il semaforo era rosso».

Luoghi citati: Chamonix, Courmayeur, Francia, Italia, Torino, Valle D'aosta