Mangiafuoco travestito da magistrato di Giorgio Calcagno

Mangiafuoco travestito da magistrato La Suprema Corte apre una nuova strada nei rapporti fra i piccoli e i vecchi sporcaccioni Mangiafuoco travestito da magistrato La Cassazione mira forse al sodo: per arrivare alla corruzione bisogna che un bimbo sia davvero toccato Giorgio Calcagno CHE altro possiamo fare per aiutare i minori? Mostrargli come si picchia la nonna? Mettere distributori di droga negli asili? Inventare pistole con il grilletto morbido, per quelle manine che con la normale Beretta non riescono a sparare un colpo? Bisognerà pure che arriviamo un giorno a dargli quelle libertà cui hanno diritto. Poveri piccoli, costretti dalle famiglie a vedere il Mago Zurli e a leggere ì succedanei di Pippi Calzelungne, privati da secoli di educazione repressiva delle grazie più intime di Tamara la bona a tutto, delle prestazioni di Jessica la squassa-materassi. Per fortuna c'è la Cassazione, che viene incontro alle loro esigenze. E c'è Francesco Pichler di Merano, che li soccorre con le sue caritatevoli cassette porno. Quanti anni hanno, dieci, dodici? Vengano vengano, come nel tea- tro di Pinocchio, Mangiafuoco è generoso, sotto quella barba batte un cuore di padre, una bella scena di congiunzione carnale non la nega a nessuno. Sembra che la sua fedina penale non sia immacolata, ma la Cassazione sta al fatto, non al contorno, guarda la cosa in se, senza perdersi in inutili moralismi. Summum jus sta scritto nelle menti dei giudici, che non si lasciano attardare dalla seconda parte del motto latino (Summa injuria). Ha compiuto atti sessuali su quei piccoli, il sessantenne delle cassette? No, li ha soltanto fatti vedere: un compito educativo, in un certo senso pedagogico. Se poi altri vogliono approfittare di quelle menti turbate, la cosa non riguarda chi deve preoccuparsi soltanto da che parte pende la bilancia della giustizia. La Cassazione mira al sodo: per arrivare alla corruzione di minorenne ci vuole qualcuno che proprio gli metta le mani addosso, a quei ragazzi; e nemmeno i giudici vogliono pensare in che modo. Grande Cassazione, che già ci aveva indicato la via del progresso con la sentenza sui jeans, e ora apre un nuovo capitolo, del genere «come ti erudisco il pupo», nei rapporti fra piccoli indifesi e vecchi sporcaccioni. Mera¬ viglia soltanto che si sia ancora fermi ai filmini porno. Altro dovrebbe essere il magistero di quei video per i minori : come si violenta la vicina di banco a scuola, come si compie una rapina a mano armata, come si può fare carriera nella mafia, immergendo il figlio del pentito in una vasca di calce viva. Se ci si limita alla proiezione, una sentenza assolutoria dovrebbe essere; garantita. E quei poveri genitori, che non ne sapevano nulla? Magari credevano che i loro bambini fossero al doposcuola, gli innocenti, o peggio, alla lezione di catechismo. Ali, i genitori, non vorranno mica avere gli stessi diritti degli altri, la legge non può tenere conto dei loro pregiudizi. Se non hanno messo per tempo in mano ai piccoli le annate delle riviste in busta chiusa, peggio per loro. Francesco Pichler provvede anche a colmare le loro lacune.

Persone citate: Beretta, Francesco Pichler, Merano, Pippi