«Due milioni di deportati per il 2003»

«Due milioni di deportati per il 2003» Corea del Nord «Due milioni di deportati per il 2003» seul. I servizi segreti sudcoreani hanno detto ieri di essere venuti a conoscenza di un piano della Corea del Nord per deportare due milioni di abitanti delle città verso le campagne. In maggior parte, ha detto un portavoce citato dall'agenzia «Yonhap», si tratta di disoccupati, criminali, ex carcerati, funzionari governativi puniti e persone che hanno parenti nelle campagne. Il progetto riguarderebbe l'8 per cento dell'intera popolazione del Paese e sarebbe il più consistente spostamento di cittadini mai operato dalla guerra intercoreana, finita nel 1953. I servizi segreti di Seul sostengono che un milione dei 3,61 milioni di abitanti di Pyongyang dovrebbe essere evacuato entro il 2003. Un altro milione sarebbe invece costretto a lasciare altre città entro il 2001. Lo scopo dell'operazione, che è scattata lo scorso anno, secondo i servizi segreti sudcoreani, è controllare la crescita demografica e rimettere in moto l'industria agricola. Ma anche sgretolare il dissenso all'interno del Paese. Spostamenti di questo tipo non sono insoliti per il governo nordcoreano, ma fuori dall'ordinario sono le dimensioni del programma, secondo Lee JongChan, capo dei servizi segreti sudcoreani. Un milione di persone sta lasciando la capitale Pyongyang, che conta 3,6 milioni eli abitanti, spiega Lee, mentre un altro milione sarà prelevato dalle cittadine di provincia. I servizi segreti hanno sottolineato che il problema della criminalità nel Paese comunista è diventato drammatico a partire dal 1994, dall'inizio cioè della grande crisi alimentare aggravata da inondazioni alternate a periodi di siccità. Dal 1995 al 1998 sarebbero state 750 le esecuzioni capitali avvenute in pubblico. Dal 1994 al 1997 inoltre il numero dei mendicanti senza fissa dimora sarebbe aumentato da 13 mila a 230.000, per ridiscendere a 200 mila lo scorso anno. [Ansa]

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