Milosevic ai russi: dateci armi

Milosevic ai russi: dateci armi Come contropartita i resti dell'aereo «invisibile» abbattuto, forse già arrivati in Russia Milosevic ai russi: dateci armi Mosca possibilista: «Non lo escludiamo» Fernando Mozzetti inviato a BELGRADO Milosevic chiede armamenti alla Russia ricevendo ufficialmente risposta negativa dal vertice politico, ma reazioni più possibiliste dagli ambienti militari. Dietro gli aspetti ufficiali, dovrebbe esserci sotto sotto una trattativa serrata, e affari militari che andranno in porto. Belgrado si trova in mano la star degli armamenti americani, materiali e alta tecnologia coperti finora dal segreto più fitto, l'areo invisibile F-l 17 abbattuto giorni fa, e lo usa nei rapporti coi russi. Questi, a loro volta, hanno a portata di mano un tesoro per arrivare al quale chissà quanti sforai di spionaggio avevano fatto, e quante ricerche nei loro laboratori pur disastrati dalla crisi. La richiesta del presidente serbo è venuta in un incontro con una delegazione di più partiti della Duma arrivata ieri mattina da Mosca, capeggiata significativamente dal leader di un partito su posizioni nazional-bolsceviche, Sergei Badurin. Riferendo dell'incontro, l'agenzia ufficiale Tanjug rivela appunto la richiesta espressa da Milosevic «per difendere meglio la nostra patria dall'aggressione». Belgrado avrebbe bisogno soprattutto di moderni sistemi missilistici terra-aria per la difesa aerea. Da Mosca, risposta immediata del Cremlino, con l'affermazione di non voler partecipare all'escalation e con la puntualizzazione che la delegazione di deputati alla Duma non ha alcun mandato per trattare di questi problemi, né dalla Duma stessa né dal governo. A sua volta il ministro degli esteri, Ivanov, definisce «assurde» informazioni secondo cui la Russia starebbe fornen- do supporto logistico. Al secco «niet» del Cremlino si affianca il «ni» dell'armata. Il capo di stato maggiore generale, Anatoli Kvashnin, si è mostrato infatti possibilista sugli aiuti dicendo che per ora non ne vede la necessità, ma che «dipenderà dall'evolversi della situazione». Sotto sotto, c'è l'aereo invisibile. Secondo fonti russe, una buona parte di esso, probabilmente avionica coi nuovi materiali e parte delle strumentazioni di volo e dei sistemi d'armamento, sarebbe già a Mosca, dove sarebbe stata portata con un aereo speciale. L'interesse russo a questa preziosa preda è stato espresso dalla delegazione di parlamentari in un incontro col ministro della difesa jugoslavo. Lo riferisce l'agenzia Tanjug, aggiungendo che il ministro ha «espresso disponbilità alla richiesta di mettereparti dell'F117 a disposizionei di istituzioni militari e scientifiche rus¬ se». Forse già l'atto. La delegazione è venuta sapendo benissimo che avrebbe discusso di anni. Prima dell'incontro con Milosevic, abbiamo parlato con Barudin. Venite a offrire di mandare volontari?». «No, non hanno bisogno di uomini, ma di anni». «Pronti a dargliene?», «lo, molti di noi, sì. La Duina in maggioranza certamente. E' il governo che non ci sta». Mentre si ripetono i raid aerei in varie località, dopo l'abbattimento del ponte a Novi Sad che ha bloccato la navigabilità del Danubio, sorgono preoccupazioni che altri possano essere colpiti. E si cornicia a difenderli, quindi, con scudi umani. L'altra notte, un ponte sul Danubio a Pancevo è stato presidialo per ore da alcune centinaia di persone, con molti sacerdoti ortodossi e le loro famiglie, e studenti di teologia. Il direttore dello zoo, intanto, si premunisce distribuendo armi al suo personale. Non per combattere, ma per abbattere gli animali feroci in caso che qualche bomba cada sullo zoo, e impedire che terrorizzino la città. Tra i circa 2500 animali, infatti, ve ne sono 2H5 pericolosi, come leoni, pantere, puma, orsi, elefanti, lupi. Inoltre, diversi serpenti, tra cui due poderosi boa, a due dei quali sono stati dati per scherno i nomi di due segretari di Stato americani: Warren e Madeleine, per Warren Christopher e Madeleine Albright. A Belgrado la folla protesta con un enorme striscione contro la Nato mentre Slobodan Milosevic (a destra) continua il braccio di ferro con l'Occidente

Persone citate: Anatoli Kvashnin, Fernando Mozzetti, Ivanov, Madeleine Albright, Milosevic, Sergei Badurin, Slobodan Milosevic, Warren Christopher

Luoghi citati: Belgrado, Mosca, Russia