«Italia in guerra, D'Alema come Mussolini»

«Italia in guerra, D'Alema come Mussolini» «Italia in guerra, D'Alema come Mussolini» Bossi: Dirti e Scognamiglio, ministri voltagabbana intervista Giovanni Cerniti COME sempre la verità emerge, non riescono più a nasconderla». Umberto Bossi è in macchina, direzione Vicenza, per la sua «Via Crucis della Pace». «Qui non c'entrano Destra o Sinistra - dice - la discriminante è tra chi vuole la guerra e chi la pace. Solo il Papa si sta comportando bene». Non il governo e i suoi ministri, aggiunge. Più volte indicato come l'alleato ombra, Bossi la vede brutta per D'Alema. «Ha poche speranze per il futuro. E' riuscito a portare l'Italia alla guerra, come Mussolini». La prossima settimana la Camera discuterà la mozione leghista di sfiducia: «Così tutti potranno vedere che Berlusconi e D'Alema sono la stessa roba». Lei dice che «la verità emer- ge». Quale? «Che abbiamo due ministri, Dini e Scognamiglio, che fino a nemmeno due mesi fa dicevano il contrario. I serbi erano i buoni e gli albanesi dell'Uck i cattivi». E per lei è cosi? «Con qualche distinguo certo. Al¬ tro che Grande Serbia e tutte le balle che ci vengono a raccontare. L'Uck, finanziata dagli Usa e dai fondi italiani che finiscono a Tirana, aveva e ha un compito ben preciso». Sarebbe? «Quello della Grande Albania al servizio delle "corporation'' economiche che stanno al di sopra degli Stati nazionali». Un complotto mondiale? «Il progetto Grande Albania è stato ampiamente riportato da riviste americane. Va avanti con lo stesso passo della globalizzazione». E cosa prevede? «Inserirsi nel mondo musulmano, dal Golfo Persico all'Adriatico, per tre ragioni. 1) Controllo del petrolio; 2) aprire un varco, mescolando le religioni fino allo scudo cristiano della Serbia: passare da Dio agli dei di plastica e del dollaro; 3) impedire la nascita di una vera Europa politica». L'Italia, da quel che lei dice, ci sta? «Il governo, come minimo, ha cambiato idea al volo e senza dire nulla al Parlamento. Un governo di falsoni e voltagabbana al servizio dell'economia del dolloro, degli Usa e delle politiche di guerra». Per questo avete presentato la mozione di sfiducia? «Non solo. Anche per far vedere che Berlusconi darà come sempre il suo sostegno a D'Alema». Rischi per il presidente del Consiglio? «Dalla nostra mozione non so. Per il futuro ha poche chances, come premier lo faranno fuori. Ma se l'è andata a cercare». Come? «Portando l'Italia in guerra in questo modo, alla Mussolini, evitando accuratamente il Parlamento. Quando è andato negli Stati Uniti ha incassato il via libera al suo governo, magari il via libera a Prodi presidente di un'Europa alla mortadella, e in cambio ha dato il suo assenso alle operazioni in Serbia. Lui, la Sinistra al governo, ha accettato la logica di guerra e di potere degli Usa». Non tutta la Sinistra se Cossutta e i Verdi... «Un momento. Non ho ancora capito se lo vogliono condizionare o stanno con i piedi in due scarpe». Non salva nessuno? «La Chiesa. E' importante che il Vaticano si sia mosso. E' importante che il Papa, nonostante tutti i framassoni che lo circondano, abbia tenuto. Qui, e lo ripeto, la Lega non c'entra: è trasversale, o stai con la pace o con la guerra. Sono in gioco valori politici e spirituali, l'attacco del dollaro e delle "companies" è all'Europa dei popoli e della libertà e allo scudo cristiano». Quando parla di attacco si riferisce alla Nato o agli Usa? «Agli Usa, assolutamente agli Usa. Questi sarebbero problemi dell'Orni, ma ricordo che da quattro anni gli americani non pagano i loro contributi appunto perche non gliene importa niente. Gli Usa, con la copertura della Nato, continuano a voler dominare il mondo pronti a tutte le falsificazioni». Una di esempio? «Dire che è necessario l'intervento militare perche gli albanesi del Kosovo sono perseguitati e chiedono l'autonomia». E non è vero che lo sono e la chiedono? E lei, scusi, l'indipendentista Bossi, non dovrebbe stare da quella parte? «Ecco l'equivoco. Io non posso stare con chi, con la scusa del Kosovo libero, vuole costruire la Grande Albania e occupa le terre di Belgrado. L'autonomia è un'altra cosa». Anche qui, un esempio? «E' quella che dovrebbero dare al Kurdistan. E invece tutti zitti, no?». E alla sua Padania? «Magari, ma senza guerra». Il segretario della Lega Nord Umberto Bossi