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Roma, corteo contro «■inutile conflitto» Roma, corteo contro «■inutile conflitto» ROMA Il culmine sarà quando, arrivati al Colosseo, dopo essere partiti da piazza Esedra alle 15,30 al suono di ima sirena di allarme, i manifestanti di «Fermiamo la guerra» si sdraicraimo. Immobili come i morti dellVinutile conflitto» contro il quale si scaglia la prima manifestazione nazionale. Come dice Paolo Tamiazzo, coordinatore dell'Ics che organizza la manifestazione: «Ci è sembrato il modo migUore di dare un segnale forte ma pacifico contro la guerra». Il Consorzio italiano di solidarietà riunisce cento associazioni del volontariato, che da 7 anni lavorano per i profughi dei Balcani in contatto con l'Onu. Gruppi come le Acli, l'Arci, l'Uisp, la Federazione Chiese Evangeliche, lo Sci, l'Anpas. Ma l'adesione all'iniziativa è andata ben oltre e comprende altri 200 gruppi, più Fiom e Firn o numerosi coordinamenti sindacali di base, più svariati partiti o loro frazioni, segno delle difficoltà inteme a popolari e diessi¬ ni, partiti di governo la cui base è in gran parte antibellicista: col Prc di Bertinotti sfileranno infatti il Pdci di Cossutta e la Federazione dei Verdi, ma della Quercia parteciperanno iifficialmente solo la Sinistra Ds di Buffo e Fuma galli e i comunisti unitari di Cru cianelli. Tamiazzo si rifiuta di svelare da chi è partita l'idea della manifestazione alla quale in realtà non tutti aderiscono interamente, giovani diessini per esempio, concordano sullo stop ai bombarda menti, sul fermare Milosevich t difendere i diritti umani, sul far ripartire il dialogo, ma rifiutano l'affermazione «nessun atto di guerra sul territorio italiano», in sostanza il coinvolgimento delle basi Nato in Italia. «E' una richiesta die finisce per indebolire le altre. Ora l'Italia, da sola, non si può fermare», spiega Nico Stum po, responsabile delle politiche sociali e membro della segreteria giovanile. Una posizione simile a quella dei sindacati confederali Cgil Cisl e 11il [m. g. b.