Nella galassia Chiari & Forti ora entra la stella di Negroni
Nella galassia Chiari & Forti ora entra la stella di Negroni La società ceduta dalla Kraft, il famoso marchio torna italiano Nella galassia Chiari & Forti ora entra la stella di Negroni Vanni Cornerò MILANO Se dal 1861 a vegliare sull'Italia c'è lo «stellone» dell'unità poteva restare in mani straniere l'altra celebre stella tricolore? Quella che, saltando di un secolo, aveva trovato posto nel cuore degli italiani complice Carosello. La stella che si distingueva dai «milioni di milioni» di altre, perché, come concludeva la canzoncina-tormentone, «vuol dire qualità». Per chi, data la verde età, non ricordasse lo spot con le avventure della sceriffo di Valle d'argento chiariamo: stiamo parlando della stella di Negroni, celebre e premiato salumificio fondato nel 1907 in quel di Cremona. Una stella passata sulla bandiera della multinazionale americana Philips Morris, che aveva acquistato, attraverso la Kraft Jacobs Suchard l'azienda salumiera all'ombra del «Torrazzo». Ora la «Pietro Negroni» torna nelle file del nostro pattuglione di marchi storici con passaporto nazionale. A riportarcela è la Chiari & Forti di Giulio Malgara, che ieri ha concluso l'accordo con Kraft. Un accordo di cui le parti tengono top secret il valore, ma che stando ad alcune stime, tanto recenti quanto non confermate, dovrebbe aggirarsi sui 150 miliardi di lire. E la Chiari & Forti non è nuova allo shopping di grandi firme della gastronomia nazionale, l'acquisto più prestigioso lo aveva fatto poco più di un anno fa, sempre dalla Kraft, comprandosi i tortellini Fini, che hanno poi trovato il suo tricolorissimo testimonial in Deborah Compagnoni. Ma la stessa Chiari & Forti è stata oggetto d'acquisto. Successe nel 1981, Sando la totalità delle azioni comprata dalla Quaker Oats Co. a cui rimase sino al 1995, quando arrivò Malgara. Tornando all'«operazione Negroni» c'è stato anche un piccolo giallo: qualche giorno fa era in programma una conferenza stampa per comunicare l'accordo e i suoi particolari, poi il meeting con i giornalisti era stato cancellato. Intesa saltata? «No - spiegano adesso alla Chiari & Forti - c'erano dei dettagli ancora da mettere a punto, ma nel frattempo ci è stato possibile stringere un'alleanza con la «Luis Gasser», un'azienda altoatesina che fattura 150 miliardi all'anno producendo speck e wurstel, per distribuire insieme i prodotti sul mercato italiano ed europeo. E anche grazie alle acquisizioni i conti della Chiari & Forti salgono, tanto che il gruppo prevede di arrivare a fine anno con un giro d'affari da 640 miliardi, più del triplo di quello realizzato nel '97, prima delle compere in casa Kraft. Così oggi con l'acquisizione della Negroni, che ha in portafoglio anche il marchio Salumeria Invernizzi e che fattura 300 miliardi l'anno, il gruppo di Giulio Malgara potrebbe accelerare il passo verso la quotazione in Borsa. Perché si compra e perché si vende? «Interesse comune», rispondono le due parti. Per la Kraft si tratta di un completamento della strategia italiana: concentrare sforzi e investimenti sui settori dei formaggi freschi e fusi, della carne in scatola, del calie e del cioccolato. Il settore dei salumi, invece, per caratteristiche di mercato e dimensione, ha bisogno di essere inserito in un sistema di business diverso ed allora ecco Chiari & Forti Eronta a prendere la palla al alzo e appuntarsi sul petto la famosa stella di Negroni. Perché, è vero che c'è il mercato globale, ma in fin dei conti a tavola un po' di sentimento dà più sapore. Così, tutto sommato, queste due aziende che dai primi decenni del secolo triangolano Lombardia, Veneto ed Emilia, disegnando una geografia di pasta fresca, tortellini, aceto balsamico, zampone, coppa, sino al mitico culatello di Zibello, sono sempre rimaste italiane nel cuore di tutti i «gourmet», ma ora lo sono davvero di nuovo. Giulio Malgara e il marchio Negroni con la stella familiare agli italiani
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