Strappo della Cgil a Gioia Tauro

Strappo della Cgil a Gioia Tauro PATTI D'AREA La Confederazione non firma l'accordo. La Confindustria attacca: «E' un sindacato antimeridionalista» Strappo della Cgil a Gioia Tauro D'Amato: «Il Sud è ormai una farsa politica» H0MA E' un «problema serio» il fatto che la Cgil «non abbia firmato» il contratto d'area di Gioia Tauro, commenta il ministro del Lavoro Antonio Bassolino. Confindustria, invece, attaccu a tutto campo: il sindacato di Sergio Cofferati è «antimeridionalista» e le politiche di rilancio dell'economia meridionale dei governi Prodi e D'Alema si possono definire «una farsa». 11 giudizio di Bassolino sull'accordo che martedì ha avuto il via libera da Governo, Confindustria, Cisl e Uil, ma non del maggiore sindacato italiano non è del tutto negativo: «Per ora partono gli investimenti per le infrastrutture. Il problema della flessibilità si porrà più avanti e speriamo che per quel tempo la Cgil sarà tornata in campo». Insomma, c'è spazio per una piccola dose di ottimismo. Ottimismo che non ha Confindustria. «Usiamo oggi, primo aprile, la parola "farsa" perché - ha precisato il consigliere incaricato per il Mezzogiorno, Antonio D'Amato, - solo così si può giudicare quanto è stato fatto finora». Ancora più duro il giudizio sullu Cgil. Il suo «no» al contratto di Gioia Tauro sarebbe la prova di una vocazione «antimeridionalista» della confederazione, «un sindacato ormai di pensionati, dove chi conta sono gli iscritti del Nord, e che quindi non si preoccupa dei problemi dei disoccupati del Sud». Bocciati senza appello Prodi e D'Alema, che «si sono limitati ad annunci miracolistici». «La fase del Governo Prodi ha sottolineato D'Amato - è stata ricca di sperimentazione, puntando sui contratti d'area e sui patti territoriali, ma ha prodotto poco in termini di occupazione». Pollice verso anche per D'Alema: «Ha mostrato vigore e rilanciato il patto socia¬ le», ma «ha mostrato una caduta di attenzione» sul meridione. Bassolino, invece, intravede uno spiraglio per la crescita del Sud grazie agli strumenti di firogrammazione negoziata, al'impegno locale e quello degli imprenditori. D'Amato ribatte: tra contratti d'area, patti territoriali e contratti di program¬ ma c'è stata una disponibilità di risorse per 10.814 miliardi e assegnazioni da parte del Cipe per 9366 miliardi, ma la stima delle erogazioni alle imprese risulta «ancora irrisoria», tra i 300 ed i 400 miliardi di lire. Era prevista la creazione di nuova occupazione per circa 52.600 addetti, ma l'occupazione creata potrebbe essere stimata tra i 1900 ed i 2600 addetti (cioè tra il 3 ed il 5% delle previsioni). Sotto accusa soprattutto continui d'area e patti territoriali che fino a oggi, afferma D'Amato, «non hanno prodotto nemmeno un posto di lavoro» e ai quali, comunque, Confindustria non intende rinunciare. Quanto alla validità del contratto di Gioia Tauro, per la Confindustria il problema non si pone: «E' stato firmato dal Governo - sottolinea il direttore generale Innocenzo Cipolletta dunque è del tutto valido. Se, al momento di discutere le flessibilità, sorgeranno problemi e i contratti non partiranno, sarà la Cgil ad assumersi le sue responsabilità davanti ai lavoratori». I sindacati confederali incontreranno il ministro Bassolino dopo Pasqua proprio sul tema dei contratti d'area e del loro impiego là dove si presenti una grave crisi occupazionale. Sul «caso» Gioia Tauro lo stesso Bassolino aveva prospettato la riapertura del confronto per riscrivere le regole della programmazione negoziata, magari prima del 22-23 aprile data della verifica al Cnel del patto sociale. [r. e. s] li segretario della Cgil Sergio Cofferati. A sinistra, l'industriale Antonio D'Amato

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