Uccide il padre e lo sotterra

Uccide il padre e lo sotterra Ventimiglia, ha vegliato il corpo tre giorni con la madre choccata Uccide il padre e lo sotterra «Mi obbligava a prendere le medicine» VENTIMIGLIA Odiava il padre. Lo accusava di essere la causa delle sue precarie condizioni mentali. Delle pillole che tutti i giorni doveva ingoiare per uscire dalle crisi depressive sempre più forti che lo stavano conducendo alla pazzia. Lo odiava tanto da ucciderlo. E lo ha ucciso. Massacrato dopo l'ennesimo litigio con una pesante lampada in onice. Poi lo ha seppellito in una stradina davanti a casa, una splendida villa sulla collina eli Latte, a due passi dal confine con la Francia. Ma prima di scavare la fossa lo ha abbandonato, in un lago di sangue sul retro della casa. E lo ha vegliato a lungo insieme alla madre che soltanto ieri, tre giorni dopo il delitto, ha dato l'allarme avvertendo il medico del Centro di salute mentale di Bordighera che l'aveva in cura. Roberto Bonato, 41 anni, lunghi periodi trascorsi all'ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino, è stato arrestato. L'accusa è omicidio volontario aggravato, ma difficilmente varcherà il portone del carcere. La procura ha ordinato una perizia psichiatica e, con ogni probabilità, verrà nuovamente rinchiuso nell'istituto toscano. Il padre, Olindo, di 71 anni, aveva lavorato per tutta la vita sulle navi da crociera. Originario di Genova, aveva voluto trascorrere gli ultimi anni di vita sulla collina di Latte, in mezzo al verde, con vista su La Mortola, Le Calandre, la Costa Azzurra. Amava quel figlio. Lo amava proprio perché diverso, mulato, incapace di una vita normale. Litigavano spesso. Lunedi, verso sera, secondo un primo esame del medico legale, la lite è degenerata. Roberto ha colpito il padre con una coltellata alla testa che lo ha quasi scotennato. Dolorosa, non mortale. Allora gli 6 saltalo addosso. Calci e pugni finché l'anziano genitore si è accasciato su un divano privo di sensi. A questo punto Roberto Bonato ha afferrato una pesante lampada in onice e ha colpito il padre alla testa e al volto. «Molti colpi» ha detto il medico legale. Violentissimi, tutti mortali. La madre, Maria, 66 anni, era presente. L'in¬ chiesta dovrà dire se sia stata tenuta prigioniera dal figlio, l'abbia aiutato. Se lo choc l'abbia paralizzata. «Non credo che sia responsabile - ha detto il procuratore Gagliano - non ha collaborato con il figlio; al contrario, appena ha potuto ha dato l'allarme». La donna è stata ricoverata allo stesso Centro di salute mentale del figlio. Il cadavere di Olindo Bonato, con il cranio devastato dai colpi, e rimasto per ore riverso in un viottolo dietro casa. Evidenti ancora ieri le vaste tracce di sangue. Solo martedì ha deciso di far sparire il corpo. Lo ha caricato su una carriola e lo ha portato in un viottolo, vicino ad una casa in costruzione. Ha scavato una fossa e lo ha sep¬ pellito. Poi, davanti a casa ha bruciato i cuscini del divano sporchi di sangue. Vicino alla buca con i resti del padre i poliziotti hanno trovato tracce di un altro falò. Probabilmente ha bruciato altri oggetti insanguinati. Per due giorni madre e figlio sono rimasti in casa con il loro terribile segreto. Una vicina di casa ha detto di avere sentito Olindo chiamare il cane per l'ultima volta lunedì pomeriggio. Poi di non avere più notato movimenti nella villa. Capitava spesso e non si è insospettita. Giovedì mattina Maria Bonato ha telefonato al medico curante del figlio: «Venga, Roberto ha ucciso il padre». Una volante del com¬ missariato di Ventimiglia ha raggiunto la villa. Sangue nel viottolo, schizzi sui muri, divani malconci, il paralume della lampada ammaccato. E poi i volti dell'uomo e della madre. Disfatti dalla tensione, dallo choc. «Ho ucciso mio padre, l'ho seppellito in giardino, non ricordo dove». Le ricerche hanno condotto alla casa in costruzione. Resti di un falò, terra smossa. Un colpo di pala ha portato alla luce un maglione rosso. Poi un cadavere sfigurato dai colpi alla testa. Era legato, la faccia affondata nella terra. Poche ore per rimettere a posto le tessere del mosaico, per risolvere un giallo provocato da un micidiale mixer di odio, pazzia e pietà. [g. p. m.]

Persone citate: Gagliano, Maria Bonato, Mortola, Olindo Bonato, Roberto Bonato

Luoghi citati: Bordighera, Francia, Genova, Montelupo Fiorentino, Ventimiglia