Prodi riorganizza l'Ulivo

Prodi riorganizza l'Ulivo Prodi riorganizza l'Ulivo Vertice con Veltroni, Marini e Manconi ROMA Romano Prodi, un po' in sordina per gli eventi del Kosovo, intreccia una fitta rete di contatti in vista di referendum ed elezioni europee. Nella sede ulivista di Largo Brazzà (che presto diventerà centrale amministrativa dell'Asinelio, con il trasferimento dei vertici politici in via del Coreo, negli uffici dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro), Prodi incontrerà questa mattina i segretari dei partiti che si presenteranno al voto sotto il segno dell'Ulivo. Walter Veltroni, Franco Marini e Luigi Manconi definiranno con Prodi la bozza del programma unitario e le modalità per la presentazione delle liste. Subito dopo Pasqua, Prodi incontrerà anche i leader dei partiti che sostengono il Sì al referendum del 18 aprile. Ieri, infatti, Luigi Abete ha accolto la proposta lanciata mercoledì dal prossimo presidente della Commissione europea. A patto che il vertice avvenga nella sede del Comitato referendario: «L'esperienza di queste settimane scrive Abete - - conferma in ciascuno di noi la convinzione che la gran parte dei cittadini informati sugli obiettivi del Sì al referendum parteciperà al voto esprimendo il proprio consenso. E' quindi evidente che una significativa visibilità da parte dei leader dei partiti sia un contributo importante». Ieri c'è stato un vertice della componente referendaria di centrodestra, con un incontro a tre tra Gianfranco Fini, Pierferdinando Casini e Mario Segni. I tre hanno espresso «soddisfazione» per l'invito di Prodi. «La crisi che attanaglia in questi giorni il governo - spiega Fini - dimostra come sia ormai assolutamente indispensabile asicurare al Paese governi stabili e omogenei, frut¬ to di un autentico e reale bipolarismo». La proposta di rinvio del referendum, proposta ieri da alcuni tiarlamentari, non convince i eader del centro-destra: «Nonostante la guerra - dice Casini non c'è una situazione di emergenza tale da giustificare un rinvio. Bisogna piuttosto intensificare il lavoro di informazione, per evitare che la combinazione tra i fatti drammatici del Kosovo e la congiura del silenzio faccia sì che la gente non vada a votare...». Il primo appuntamento è per il prossimo week-end, con il ritorno di mille tavoli sulle piazze per «parlare direttamente ai cittadini». Al vertice con Prodi non è esclusa la partecipazione di Berlusconi, che per ultimo ha rotto gli indugi sul Sì. Anche se appare improbabile la partecipazione congiunta del presidente azzurro e di Antonio Di Pietro. Fini, tut tavia, sembra ottimista: «No problem», commenta il leader di An. «In questo modo sparirebbe ro anche i retropensieri sul movimento dell'Elefante, che in passato hanno turbato il Cava liere...». [g. tib.] Il leader dei Democratici Romano Prodi

Luoghi citati: Kosovo, Roma