RUGRATS dei piccoli vandali

RUGRATS dei piccoli vandali Arrivano al cinema i popolari cartoni animati americani: una banda di minieroi buffi e trasgressivi RUGRATS dei piccoli vandali ARRIVANO al cinema «I Rugrats». Su RaiSat 2 e su Junior TV ci sono già e li vedremo presto su Italia 1. Ci si può giocare con la Playstation e con il Color Game Boy. Sono i piccolissimi avventurieri, gli infanti scopritori del mondo, i minieroi di uno dei disegni animati più buffi, meno convenzionali e più popolari in America. In inglese Rug vuol dire tappeto domestico o moquette, Rats vuol dire topi: muovendosi sul pavimento di casa, veloci e astuti come sorci, i protagonisti ne fanno d'ogni genere e sono speciali per diverse ragioni. Primo, sono molto piccoli: appena nati, oppure hanno due, al massimo tre anni. Anche se non è vero che il fdm (o il disegno animato) veda il mondo con gli occhi di quella età (nessuno sa davvero cosa passi per quelle teste, neppure la mamma più attenta o lo psicologo dell'età evolutiva più sapiente), è divertente seguire le avventure immaginarie di piccoli quasi inarticolati o col pannolino che attraversano oscure foreste o si ritrovano sull'orlo di rischiosi crepacci, che cominciano a formarsi una personalità tra pericoli e risate. Secondo, i Rugrats sono brutti, ancora malformati o pieni di bozzi, poco aggraziati: tra loro non figurano i biondini radiosi e delicati dell'estetica pubblicitaria, loro somigliano piuttosto agli scostanti bambolotti gommosi dalla faccia di teppista o di vittima che piacciono tanto ai bambini contemporanei. Terzo, i Rugrats non sono cattivi, ma buoni neppure:non sono di natura obbediente, sono mangioni, sporchi e chiassosi, non rispettano la proprietà, agiscono d'istinto facendo anche cose antipatiche come prendersi quanto gli piace anche se appartiene a un altro, o cercare di togliersi di torno bruscamente l'incomodo fratellino neonato. Quarto, i Rugrats non sanno ancora parlare bene: dicono «perdoneremo» anziché «perderemo», «romputo» invece di «ammaccato» o «ferito», «sponsabilità» al posto di «responsabilità» (dovere a cui immaginano di poter adempiere regolandosi come con una bussola). Sono trasgressivi con naturalezza, e questo gratifica i piccoli telespettatori; esteticamente, non mettono soggezione; per età e comportamenti non possono rappresentare modelli ma solo compagni; sbagliano spesso, e questo dà ai piccoli telespettatori un senso di superiorità, una possibilità di correggerli. L'ultima anomalia dei Rugrat3, che forse è pure una delle ragioni del loro successo, sta nel fatto che pur vivendo negli Stati Uniti i loro creatori sono europei: ungherese il produttore Csupo, ucraino uno dei registi Kovalyov; l'art director si chiama Dima Malanitchev, altri realizzatori si chiamano Zhenia Delioussine, Vitaly Shafirov, Gyula Szabo, Monica Tomova, e il mix bicontinentale dà risultati imprevisti. Magari non è esattamente vero che i Rugrats piacciano agli adulti quanto ai bambini, come sostiene la pubblicità: ma il film allarmante come una favola e divertente come una barzelletta spiritosa, alla cui colonna sonora hanno contribuito Patti Smith, Elvis Costello e Iggy P°P< e molto carino. La famiglia Pickles è sottosopra per la nascita d'un nuovo bambino. Il neonato assorbe ogni attenzione ed è pure insopportabile, urla e piange di continuo. Il suo fratellino Toniniy, leader del- la banda dei Rugrats, non ne può più e decide con gli amici di restituire il neonato al luogo da dove è venuto, di riportarlo al reparto maternità dell'ospedale. La spedizione viene organizzata, ma i Rugrats sbagliano strada, si perdono, finiscono in una vasta foresta popolata di presenze minacciose: ombre spaventevoli,un mago poco rassicurante, un lupo sbavante e ululante, un gruppo di scimmie da circo dispettose e voraci finite nel bosco con il loro carrozzone. Scoppia una tempesta, cade un diluvio di pioggia, i Rugrats si pentono d'essersi allontanati da casa e devono anche lottare con il neonato che ostinatamentye fa fallire ogni loro prò getto di salvezza. Intanto i genitori li cercano, assediati dal pessimo giornalista che non per caso si chiama Rex Pester. Li ritrovano. Lieto fine educativo, e una certezza: di sicuro i Rugrats lo faranno di nuovo. Lietta Tornabuoni IRUGRATS di Norton Virgien e Igor Kovalyov Animazione; Usa, 1998 Nei cinema da oggi Creati da un ungherese: veloci e astuti mangiano, sporcano, rumoreggiano, agiscono d'istinto, non si preoccupano d'essere simpatici SPETTACOlJfi Gma i popolari cartoni animati americani: una banda di minieroi buffi e traLa disegnatrke Atiocie Kiasky Iw avuto l'idea del iff@§B| «Rugrats osservando i protri bambini piccoli: Li trovavo molto bulli è divertenti e. visto che sono un'artista, ho oìrcato un modo per esprimere il loro spirito bizzarro» la banda dei Rugrats, non ne può più e decide con gli amici di restituire il neonato al luogo da dove è venuto, di riportarlo al reparto maternità dell'ospedale. La spedizione viene organizzata, ma i Rugrats sbagliano strada, si perdono, finiscono in una vasta foresta popolata di presenze minacciose: ombre spaventevoli,un mago poco rassicurante un lupo

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