Camilleri, il «Birraio» a teatro

Camilleri, il «Birraio» a teatro Il romanzo in scena il 9 a Catania; e in tv a fine aprile arriverà MontaJbano Camilleri, il «Birraio» a teatro «Il successo che ho avuto è un 'opera di Dio» ROMA. Nella profonda convinzione che il teatro «non rovina mai un testo, semmai aggiunge qualcosa di più», Andrea Camilleri si appresta ad assistere alla trasposizione teatrale di «Il birraio di Preston», il suo romanzo più celebre e più venduto (oltre 200mila copie dal '95 a oggi): «Considero un gran privilegio il fatto che un mio romanzo finisca in palcoscenico: a differenza della televisione che impone, inevitabilmente, il rispetto di certe convenzioni, il teatro garantisce una perfetta adesione al linguaggio, che è poi la cosa più importante». Diretto da Giuseppe Dipasquale che ha curato insieme con l'autore la riduzione teatrale, interpretato da Giulio Brogi, Mariella Lo Giudice, Miko Magistro, Tuccio Musumeci, lo spettacolo debutta il 9 aprile al Teatro Stabile di Catania «che per tradizione è sempre stato interessato alla trasposizione di testi letterari» e, nella seconda parte della prossima stagione teatrale, girerà nel resto d'Italia. Lo scrittore parteciperà alla rappresentazione con la sua voce, nel senso che pronuncerà lui stesso alcune frasi utili a legare i vari momenti della narrazione. E questo in una messa in scena che il regista Dispasquale ha voluto quanto più possibile vicina al testo: «La sfida era proprio quella di non perdere le pre¬ rogative dell'opera letteraria: non volevamo dire al pubblico ''dimenticate il romanzo, ora c'è il teatro", ma, al contrario, "ricordate il romanzo perché ora c'è il teatro"». In questa prospettiva anche l'ostacolo più difficile, quello del linguaggio, è stato superato: «Gli attori, che sono il tramite della comunicazione, hanno la forza di preservare la preziosità della scrittura di Camilleri, di salvaguardarla restituendola alla sua purezza semantica». Se il teatro offre allo scrittore siciliano le garanzie che desidera, la televisione, almeno in un primo momento, lo aveva un po' spaventato: «Quando ho saputo che volevano portare sul piccolo schermo il mio commissario ho provato un po' di paura, ma poi ho partecipa'o alla sceneggiatura, firmata da Francesco Bruni, e quando ho visto il materiale girato l'ho trovato fin troppo bello. Nel film tv c'è un gran dispendio di mezzi, anzi direi che il risultato è fin troppo cinematografico. Certo, quando ho incontrato per la prima volta Zingaretti, l'attore che fa Montalbano, ho avuto tre minuti di sbandamento, mi è sembrato troppo giovane, e poi non ha capelli. Dopo l'ho visto recitare, e tutti i dubbi sono scomparsi». Tra la fine di aprile e l'inizio di maggio andranno in onda gli sceneggiati tratti da «Il ladro di merendine» e «La voce del violino»; mentre a settembre avranno inizio le riprese dei film tv tratti da «La forma dell'acqua» e «D cane di terracotta». Ma Camilleri è stato anche corteggiato dal cinema: «Ho ricevuto molte proposte, anche da registi di grosso calibro, ma ho rifiutato. Il costo della verosimiglianza cinematografica è troppo elevato, quasi impossibile da sostenere: per il "Birraio di Preston" ci vorrebbe una produzione di tipo hollywoodiano e poi io non accetterei mai un regista interessato solo a colorire i miei personaggi, Per fortuna il cinema si arrende presto, risolvendo cosi le mie incertezze». Baciato da un successo che definisce «un'opera di Dio» nel senso che sono diverse le circostanze di cui è frutto, Camilleri è impegnatissimo nella scrittura di nuovi romanzi e racconti. Ma conserva il tempo di stupirsi: «E' strano il successo che ho riscosso fra i giovani: sono un uomo anziano e i miei personaggi ragionano come me». Fulvia Caprera Andrea Camilleri. «Il birraio di Preston» è il suo romanzo più venduto (oltre 200 mila copie dal '95 a oggi). Nello spettacolo recitano Giulio Brogi, Mariella Lo Giudice, Miko Magistro, Tuccio Musumeci; la regia è di Giuseppe Dipasquale

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