Alitalia senza monopolio

Alitalia senza monopolio La convenzione con i Trasporti sblocca l'aumento di capitale Alitalia senza monopolio Servizio postale, scontro sull'esclusiva ROMA. Alitalia perde il monopolio nazionale dei voli intercontinentali e le Poste mantengono l'esclusiva della distribuzione, ma soltanto per 15 anni, non più per 20. La prima decisione, che permetterà ad altre compagnie aeree italiane di compiere voli intercontinentali, nasce dalla convenzione siglata ieri in extremis dalla compagnia e dal ministro dei Trasporti Tiziano Treu. I^a seconda è conseguenza del decreto varato dal Consiglio dei ministri. L'accordo sul testo siglato da Alitalia e che avrà le maggiori ripercussioni sui voli intercontinentali, è arrivato dopo 10 ore di discussione: alle 24 scadeva la proroga già concessa il 31 dicembre dopo il fallimento dei colloqui precedenti. Ma era anche la condizione più pesante, chiesta dalla Commissione Ue nel luglio '97, per autorizzare l'aumento di capitale fino a 2750 miliardi di Alitalia. E l'amministratore delegato Domenico Cempella ha confermato i 400 miliardi di utile '98 «questa volta senza plusvalenze». Per il sottosegretario Danese è stato riconosciuto il ruolo significativo di Alitalia nel processo di liberalizzazione del trasporto aereo: «Riteniamo di aver garantito - ha aggiunto - le migliori condizioni per l'utenza». Alitalia, quindi, non può più considerarsi la compagnia di bandiera, anche se, ha precisato Danese «rimane la compagnia più significativa nel trasporto aereo italiano: fino a ieri poteva fare quello che voleva, da oggi può fare quello che la c< invenzione le riconosce alla data del 31 marzo». Non solo, con il documento di ieri, che sarà la madre di tutte le nuove convenzioni, l'aeroporto di Fiumicino torna in primo piano: Roma diventa origine dei collegamenti intercontinentali che prevedono Malpensa come transito. Quanto al servizio postale, il con- siglio dei ministri ha varato il decreto legislativo che recepisce le norme comunitarie e avvia la liberalizzazione del servizio. Norme generali, che dovranno superare il vaglio delle commissioni parlamentari, ma che hanno già scatenato la reazione delle agenzie di recapito private. Il decreto, hanno spiegato il ministro Cardinale e il sottosegretario Bassanini, conferma la concessione alle Poste Spa per lo svolgimento del servizio universale, ma il periodo viene ridotto da 20 anni a 15 anni. E' prevista la liberalizzazione di tutte le attività che non rientrano nella riserva di competenza del servizio universale. Per il governo non c'è penalizzazione dei concorrenti privati delle Poste: il provvedimento è «finalizzato a difendere i livelli occupazionali in tutta l'attività postale». Ma i privati sono di parere opposto e ricordano i molti dubbi espressi alla vigilia del Consiglio dei ministri. Il decreto, in realtà, amplia i servizi riservati alle Poste, che potranno abnmeqptalacpdagnrlenacdszb avere in esclusiva le fatture, la pubblicità indirizzata e la posta elettronica ibrida. Il decreto stabilisce anche l'eliminazione di franchigie, esenzioni e riduzioni (resta in vigore soltanto quanto previsto dalla convenzione postale universale e da accordi internazionali) nonché la garanzia di avere la concessione per 15 anni e la conferma della chiusura delle agenzie di recapito privato il 31 dicembre del 2000. L esclusiva comprende la consegna di corrispondenza interna e transfrontaliera anche espressa, inferiore ai 350 grammi. «Le modifiche mtrodotte nel testo approvato oggi - dice Ettore Calogero, presidente di Recapitalia -, anche se ancora molto limitate e insufficienti, climostrano che le nostre obiezioni erano fondate e anche se il governo conferma le concessioni sino al 2000 le agenzie di recapito vengono di fatto già strozzate in anticipo con la cessazione delle concessioni date alle banche e assicurazioni», (r. e. s.]

Persone citate: Bassanini, Domenico Cempella, Ettore Calogero, Tiziano Treu

Luoghi citati: Alitalia, Roma