Con i nuovi warrant si gioca su due tavoli di Glauco Maggi

Con i nuovi warrant si gioca su due tavoli TUTTOSOLDI Con i nuovi warrant si gioca su due tavoli Sono un pensionato, ho un capitale di 50 milioni, e mi farebbe piacere approfittare delle nuove «covered warrant», put e cali, che permettono di giocare su tre o quattro azioni per poter diversificare il rischio ma soprattutto per tenermi impegnato quell'ora o due al giorno Puntando su un solo Molo, a vohe. devo attendere anche due o tre mesi per avere un risultato e il divertimento si attenua Vorrei avere qualche informazione in più: come funziona il meccanismo de) put e dd cali? O.M. (San Raffaele Ciniena, Torino) ECCO un approccio corretto alla Borsa: decidere una somma di cui disporre senza altri obiettivi del «passatempo», praticare il «mordi e fuggi», cioè le frequenti entrate e uscite dai titoli, riuscire a portare a casa, in un anno in cui l'indice di Piazza Affari ha dato più del 40%, un bel 30%, dieci punti in meno, e provare «grande divertimento» ammettendo d'aver avuto «un po' di fortuna». E' corretto, per la verità, anche un altro atteggiamento, quello di chi affida lo stesso importo a un fondo comune azionario e lascia lavorare il gestore: magari guadagna di piti (l'indice Prime delia categoria ha realizzato nel 1998 una performance del 38,95%, con il fondo migliore al 55,76% e il peggiore al 27,60%) ma certo con meno soddisfazione personale e pathos. L'importante è che entrambi sappiano di avere a che fare con un investimento ad elevato rischio, e che siano preparati ad affrontare con freddezza anche le annate che finiscono con il segno meno. E se è probabile che le doti psicologiche del giocatore in proprio 10 aiutino a reggere meglio, giorno per giorno, l'andamento negativo dei mercati, c'è sempre da augurarsi che anche chi si accosta con la mediazione di un fondo agli alti e bassi temporanei del listino abbia assimilato ormai la lezione della variabilità dei prezzi, legando 11 successo del suo impiego finanziario al lungo termine: un terreno sul quale le Borse, almeno quelle più consolidate come le europee e Wall Street, non tradiscono. Perché questo è il paradosso che accompagna i mercati azionari: l'essere insieme il luogo della massima speculazione sul brevissimo periodo (addirittura, con i cosiddetti strumenti derivati possono bastare cinque minuti per incamerare anche il doppio della posta o per perderla per intero) e quello della massima sicurezza sul lunghissimo termine: sicurezza data dal fatto che gli indici, nella loro interezza, rappresentano in pratica l'andamento generale dei sistemi economici, e quindi il loro (ineluttabile?) progredire. Approfondiamo allora la conoscenza del «covered warrant», strumento derivato (cioè che «deriva», che viene fatto na- I scere prendendo come base un I valore mobiliare già sul merca¬ to: può essere un'azione, ma anche un'obbligazione ti un indice). 11 warrant, Bnella sua forBEBk ma classica BSBk ano sorta mBm di «diritto di sottoscrizione» che ha una vita di molti mesi, da 6 a 24 e pure oltre. Chi 10 sottoscrive si assicura il diritto (ma non l'obbligo) di comprare un certo quantitativo di azioni a una certa data e a un certo prezzo prefissato. Nella versioni" «covered», si tratta di strumenti finanziari emessi da una banca che ne garantisce successivamente il mercato. Sulla piazza italiana, i primi operatori sono state due banche estere, l'americana Citihank e la francese Societé Generai, seguite ormai da qualche mese dalla nostrana Unicredit. L'emissione da parte di istituti di affermata solidità finanziaria conferisce sicurezza allo strumento, naturalmente non nel senso della sua remuneratività, ma in quello del rispetto delle regole del gioco. Così, e veniamo alla spiegazione delle due possibilità cali e put, l'investitore è tranquillo per quanto riguarda il buon fine del contratto. Che con il «cali warrant» consiste nell'acquisizione del diritto a rilevare, a una certa scadenza, un determinato quantitativo di azioni ad una quotazione predefinita; al contrario, con il «put warrant» l'investitore si assicura il diritto di vendere, a un prezzo prefissato per una data predeterminata un certo ammontare di titoli. In pratica, con il primo contratto chi investe scommette su un incremento del valore dell'azione ((sottostante», mentre con il secondo la puntata è su un andamento negativo di quella stessa azione. Il warrant ha in teoria potenzialità illimitate, quando si muove in sintonia con la scommessa del sottoscrittore: se va in direzione opposta, egli al massimo perde tutto quello che ha pagato per comprare il warrant. Essendo quotato in Borsa, e garantito dall'emittente, quest'ultimo può essere acquistato e venduto prima della scadenza, facendo intascare all'investitore, amplificate, le variazioni dei prezzi: la sua vita, fino a due anni, consente di speculare senza l'assillo della scadenza ravvicinata che è tipica dei premi e delle opzioni. La differenza sostanziale rispetto all'impegno diretto nei titoli è dunque che si moltiplicano le possibilità di vincita (o di perdita) partendo da uno stesso capitale a disposizione: il warrant «costa» molto meno, circa 11 15-20 per cento, dell'azione relativa e quindi con gli stessi soldi si può giocare su più tavoli. In bocca al lupo. Glauco Maggi B8» |

Luoghi citati: San Raffaele, Torino