Un sogno sulle vette delle Alpi

Un sogno sulle vette delle Alpi RI GONI STERN RIEVOCA UN GRANDE EVENTO SPORTIVO Un sogno sulle vette delle Alpi Mezzo secolo di avventure in nome dell'Europa il ricordo OTTORINO Mezzalama, socio dello Ski Club di Torino e del Cai, era un gentleman sportivo energico e serio; nei tempi immediatamente dopo la prima guerra mondiale, quando stavano esplodendo i nazionalismi, pensò a unu cordata multinazionale che in amicizia avrebbe percorso con gli sci tutte lo Alpi dalle Marittime alle Giulie, come a unire simbolicamente tutti i popoli d'Europa. Per 10 anni, con pochi amici, si dedicò a studiare itinerari, tempi, meteorologia, organizzazione. Nei giorni che aveva liberi andava anche da solo percorrendo tappe settore per settore. Onesta «Mante Route» l'avrebbe denominata «Il sentiero del Duemila». Un poeta e un sognatore che; anticipava i tempi? Nell'inverno del 1931 stava per completare questa lunga pista ma il 23 febbraio, sullo Alpi Broonic, una valanga lo travolse e i suoi amici Adolfo Vecchiotti, riero Ghiglione e Piero Ravelli per ricordarlo proposero una gara tra il Cervino e il Uosa, com¬ binando sci e alpinismo in quel paesaggio di ghiacciai e rocce degno del personaggio. Cosi, nel 1933 si ebbe il 1" Trofeo Ottorino Mezzalama su un percorso di una quarantina di chilometri in alta montagna, da farsi in cordata da tre elementi: la partenza dal Colle del Teodulo, l'arrivo all'Alpe di Gabiet toccando i 422(> metri del Castore. Ero allora un ragazzo fantasioso e quando in quell'unno lessi la notizia sul quotidiano di mio padre, la «Gazzetta del popolo», sognai ad occhi aperti di quelle vette coperte da ghiacciai che si innalzavano sopra i quattromila metri. Dopo, quando lessi anche la cronaca, quasi di nascosto cercai nella piccola biblioteca di casa la guida rossa del Tei - 1" novembre 1915 «Piomonto-Lombardia-Canton Ticino», dove la cartina n" 18 mi faceva immaginare il percorso de! «Mezzalama». Come mi perdevo tra Teodulo, Gobba di Rollili, Breithorn, Castore, Punta di Felix. Cosa non fa la fantasia di un ragazzo? Se difficile sarà stato organizzare una gara dove non erano in palio medaglie o premi in denaro, ma solo un trofeo challonge triennale consecutivo, ancora più difficili! si presentava la competizione su un percorso forse da tanti sognato ma per pochi fattibile. Insomma il 28 maggio 1933 partì la prima edizione del Trofeo Mezzalama. La pista si snodava dal Colle del Teodulo alla Capanna Sella e alla partenza si presentarono i più forti alpinisti-sciatori del mondo. Luigi Carrel, il leggendario Carellino che all'ultimo momonto pensavu di rinunciare, si avvia con i giovani valdostani Antonio Gaspurd e Pietro Maquignaz, in rappresentanza dello Sci Club Monte Cervino. Arriveranno primi distaccando di soli 51" gli svizzeri dello Sci Club Zormatt rappresentato da Julien Elio e Gustavo e Ugo Lehner, tanto da far rivivere una sfida come ai tempi della conquista del Cervino. I tedeschi del D.S.V. di Monaco saranno terzi con il distacco di quasi un'ora. Anche gli ideatori della grande gara, Vecchietti, Ghiglione e Ravelli, nonostante cittadini di non più giovane età, riusciranno a portare a termine la loro fatic.i classificandosi all'ottavo posto. Ci furono anche Giusto Gervasutti che da quel giorno si ebbe il titolo di «Fortissimo», e Amilcare Cretier, il romantico alpinista che fin da giovanissimo avevii aperto molte vie nuo¬ ve sulle montagne della sua Vallee. Queste cronache leggeva un ragazzino di 12 anni. Di allora è rimasta memoria che la squadra dei giovani svizzeri partita velocemente in testa raggiunse in breve i battipista e quindi li sorpassò aprendosi la strada nella neve alta. Furono raggiunti e sorpassati a loro volta dai valdostani nell'ultimo tratto. L'anno seguente a vincere la grande sfida saranno i «minatori» di La Thuile che rappresentavano lo Sci Club Ruitor: erano Alberto e Francesco Chenoz e Bartolomeo Carrel. Arrivarono con quasi un'ora di distacco dagli amici di Courmayeur e dagli alpinisti di Monaco di Baviera. Dal 1935 saranno gli alpini della Scuola centrale militare d'alpinismo di Aosta a entrare nella storia del Mezzalama e per tre anni i nomi di Silvestri, Vida, Schranz, Lamberti, Perenni si ripeteranno nelle cordate; tanto che l'ambito trofeo triennale sarà conquistato dagli alpini e ancora oggi fa orgogliosa mostra nella sede del Comando al Castello Cantore. Nel 1938 le ombre di guerra che si addensano sull'Europa non rallentano la passione per la gara più bolla del mondo, ma nessuna formazione militare o straniera si presenterà alla partenza fissata per 1' 11 giugno dal Pian Maison. Ad arrivare prima al Rifugio Linty sarà la cordata con Aristide e Severino Compagnoni e Silvio Confortola che rappresentano il dopolavoro dell'Azienda elettrica municipale di Milano. Dopo venne la guerra e nei ricoveri sulle montagne dell'Albania, battute dalle tormente, e sulle rive del Don dentr^a'teme* qualche volta si parlava del mitico Trofeo Mezzalama e dei suoi grandi protagonisti. Ma venne finalmente anche la pace. La guerra e la montagna avevano portato via tanti di noi; i rimasti ripresero a vivere ma ci volle del tempo prima che si ritrovasse amore per la vita, e ci volle uno come «le mon capitaine» Giuseppe Lamberti, scampato a tante battaglie, alla prigionia in Russia e a malevoli meschinerie per far riprendere l'idea e la passione «Mezzalama». Lamberti parlò ai comandanti della rinata Scuola militare alpina, alle autorità della Valle d'Aosta, alle associazioni sportive e, finalmente - dopo 33 anni! - il Mezzalama si riaffaccia alla storia dello sci-alpinismo con la sua VII edizione. E fu una ripresa colma d'entusiasmo ma anche di trepidazione. Riuscirà a richiamare i grandi alpinisti-sciatori e l'interesse sportivo degli appassionati? La partenza fissata in primavera viene rimandata a causa delle tormente di neve che in quei giorni imperversavano. Il mese di settembre è più costante, i crepacci dei ghiacciai più liberi alla vista e meno insidiosi. Si presentano 21 squadre sulle -23 iscritte; la prima a partire sarà la cordata dei tedeschi dello Sci Club Santofen. Quel giorno dal Teodulo alla Gnifetti si andò nel vento, a tratti anche violento, che sferzava di neve; il ghiaccio era lucido e le cime fumavano la pipa. La cordata A della Scuola militare alpina di Aosta è fatta dai tre fratelli Stella: serg. mag. Aldo, serg. mag. Gianfranco e tenente Roberto; va via leggera come danzando sugli sci, mangiando secondi e minuti alle cordate più forti. Si arriva al punto che la squadra degli alpini, partita un quarto d'ora dopo, raggiunge e sorpassa quella delle Fiamme Oro di Moena, alla quale erano andati i favori della vigilia. Sulla cresta del Castore «andavamo via come camosci, con un piede in Italia e uno in Svizzera senza guardare i verti¬ ginosi abissi che ci stavano sotto», mi raccontava il generale Roberto Stella, attuale comandante della Scuola militare alpina. Dopo il Naso del Lyskam si buttarono giù verso la Capanna Gnifetti come tre falchi battendo sul tempo ogni record precedente. Anche due anni dopo, nel 1973, ritroviamo vincitori due dei fratelli Stella con Palmiro Serafin (Roberto in quel tempo era sulle montagne himalayane) e il trofeo è ancora degli alpini. Con il 1975 il IX Mezzalama diventa I Campionato mondiale di sci-alpinismo e viene diviso in tre categorie: Civili, Guide, Militari; nella prima vince l'A.S.I.V.A. di Aosta con Renzo Maynet, Osvaldo Ronc e Mirko Stangalino; nella seconda, con il miglior tempo assoluto, i formidabili fratelli Oreste, Arturo e Lorenzo Squinobal di Gressoney; nella terza le Fiamme Oro di Moena con Angelo Genuin, Bruno Bonaldi e Luigi Visa. Per la prima volta nella storia del Mezzalama sono presenti anche le donne: sono le alpiniste Brigida Combo, Silvana Pirazzi e Renza Schranz di Macugnaga. Nel 1978 a vincere sono gli austriaci dello Sportverein Sedda, con Rudolf Kappeler, Karl Sinziger e Josef Hones; per le guide ancora quelli di Gressoney con Arturo e Renzo Squinobal e Danilo Barell; per i militari il Corpo forestale dello Stato con Mario Varesco, Fabio Cavagner e Elvio Venturini. Dal 1978 il secondo trofeo (il primo era stato assegnato alla Scuola Alpina di Aosta nel 1937) è in custodia nel Comando della Scuola stessa ed è in attesa dell'assegnazione a chi lo vincerà per la terza volta come da regolamento. Intanto nel novembre del 1993 gli amici della grande gara hanno dato vita alla «Fondazione Trofeo Mezzalama» con lo scopo di farla rinascere, anche come campionato mondiale di sci-alpinismo riconosciuto da tutte le associazioni sportive. Così, quest'anno al 24 aprile si darà la partenza alla XII edizione. Ai vecchi alpinisti si rinnoverà nel cuore una forte emozione, ai giovani verrà dato modo di scoprire una singolare sfida dove più di ogni cosa conteranno la volontà, l'animo, la forza e l'amicizia di tre uomini sulle vette più alte delle nostre Alpi. Da parte nostra ci auguriamo che la Fondazione riesca nel futuro a organizzare ogni due anni il Trofeo che ricorda Ottorino Mezzalama, un uomo che sulle Alpi sognava non l'Europa dell'Euro ma quella dei popoli uniti in Confederazione. Mario Rigoni Stern