«Gli inquinatori finiranno in cella»

«Gli inquinatori finiranno in cella» Un disegno di legge introduce quattro nuovi delitti. Il ministro Edo Ronchi: «Colpiremo anche l'abusivismo e le ecomafìe» «Gli inquinatori finiranno in cella» Deturpare l'ambiente diventa un reato penale ROMA. La stagione delle sole multe per gravi danni ambientali ò finita. Ora chi inquina, deturpa l'ambiente, lede il patrimonio culturale o paesaggistico oppure compie un traffico illecito rli rifiuti dovrà risponderne penalmente, In pratica: pagherà i danni e andrà in galera. Onesto ò l'intendimento del disegno di legge approvato ieri dal Consiglio din ministri. Si tratta - sia chiaro - solo di una proposta, chi; dovrà imbarcarsi in un lungo iter parlamentare e quindi potrebbe anche non l'arsene niente. Ma intanto il governo la sua mossa l'ha l'atta. Nella fattispecie il disegno di legge prevede l'inserimento di un «titolo VI bis» denominalo «delitti contro l'mabiente» nel libro secondo del Codice penale. I «delitti» introdotti sono quattro: inquinamento ambientale, alterazione del patrimonio naturale, danneggiamento del patrimonio culturale, traffico illecito di rifiuti e frode ambientale. Il provvedimento, inoltre, attraverso la figura clell'«associazione a delinquere a fini ambientali» introduce uno strumento importantissimo per combattere le «ecomafie» che secondo una indagine di Legambiente - fatturano 22 mila miliardi l'anno in truffe, raggiri e reati vari di natura ambientale (dal riciclagio di rifiuti tossici fino al commercio di specie animali protette). I reati ambientali accertati - secondo questa ricerca - sono stati oltre 30 mila in un anno, cioè 84 al giorno, uno ogni 17 minuti. Le regioni in cui sono stati consumati sono sono, nell'ordine, la Campania, la Calabria e la Sicilia (come, purtroppo, prevedibile) seguite però da Toscana e Lombardia (il che desta una qualche preoccupazione). «Non c'è possibilità di equivoco: chi inquina o deturpa l'ambienti! naturale insieme a chi danneggia il patrimonio culturale commette un reato grave; che come tale va punito ha detto il ministro della Giustizia Oliviero Diliberto, illu- strando il disegno di legge dopo il Consiglio dei ministri -. E' un nuovo importante tassello per la tutela dei diritti dei cittadini». «Il disegno di legge - ha spiegato il ministro dell'Ambiente lido Ronchi - è il frutto di una maturazione della coscienza del nostro Paese rispetto al valore dell'ambiente. Fino ad oggi, in Italia, chi causava un in¬ quinamento all'ambiente rischiava solo leggere sanzioni ed è anche grazie a questo sistema sanzionatorio debole e inadeguato che si è sviluppato da noi una intensa attività di criminalità organizzata, la cosidetta "ecomafia", nell'abusivismo edilizio, nel traffico di rifiuti, e nelle cave abusive». Positivo anche il commento di un paladino dell'ambiente della prima ora, il giudice Gianfranco Amendola, coordinatore del pool ambientale della procura di Roma: «Varando questo disegno di legge, il Consiglio dei ministri ha compiuto un passo importante per allineare, come già hanno fatto molti Paesi europei, la tutela dell'ambiente alla tutela degli altri interessi (la vita, la proprietà privata ecc.) apprestata dal codice pe¬ nale. Tuttavia - ha aggiunto deve essere chiaro che a questo punto occorre un binario preferenziale per fare diventare legge questo disegno e che la norma avrà un senso solo se si potenzieranno le strutture amministrative di settore». Altrimenti tutto resterà un grande impianto di parole. Raffaello Masci ECCO GLI ECO-REATI Inquinamento ambientale. E' colpevole chiunque introduce illegittimamente nell'ambiente sostanze o radiazioni in modo da determinare pericolo di deterioramento di aria, acqua o suolo. La pana: da 6 mesi a 3 anni (do 3-10 onni se dal latto deriva un disastro ambientale). Multe fino a 300 milioni. Distruzione) del patrimonio naturale. Si applico a chiunque illegittimumente mette in pericolo in un'area naturale protetta flora, fauna o patrimonio naturale. La pena: da 1 o 5 anni di redusione. Multa fino a 50 milioni. Traffico illecito di rifiuti. E' perseguibile chi abusivamente con una o più operazioni cede, riceve, trasporta, esporta, imporla o gestisce ingenti quantità di rifiuti. La pena: da 1 a 6 onni. Multa lino a 200 milioni. Se il traffico è di rifiuti radioattivi la redusione è da 3 a 8 anni e la multa (ino a 300 milioni. Frode in materia ambientale. Chi, al fine di commettere i tre precedenti «crimini ambientali» o per conseguirne l'impunità, omette o falsifica lo documentazione prescritta dalle norme ambientali o fa uso di documentazione falsa. La pana: reclusione fino a 4 anni. Multo fino a 20 milioni. L'Acna di Cengio, chiusa dopo anni di battaglie degli ambientalisti

Persone citate: Edo Ronchi, Gianfranco Amendola, Oliviero Diliberto, Raffaello Masci

Luoghi citati: Calabria, Campania, Cengio, Italia, Lombardia, Roma, Sicilia, Toscana