«Evanescenti le accuse a Di Pietro»

«Evanescenti le accuse a Di Pietro» La sentenza del gip «Evanescenti le accuse a Di Pietro» MILANO. «Accuse evanescenti». «Teorema induttivo». «Ipotesi che si sono sgretolate». Va giù pesante il gip bresciano Anna Di Martino per motivare la sentenza con cui il 18 febbraio scorso ha assolto l'ex magistrato milanese Antonio Di Pietro, accusato di corruzione per i suoi rapporti con il finanziere Pacini Battaglia. «E' una sentenza che ci rende giustizia», commenta Massimo Dinoia, legale di Di Pietro. Nelle sue motivazioni il gip non lesina attacchi ai magistrati della procura bresciana e al Gico di Firenze: «Carente di prove l'accusa che Di Pietro favorì Pacini», «sono state ignorate le lineo di indagine condivise dagli altri magistrati del pooi milanese», «non è sostenibile che agli altri colleghi di Di Pietro potessero sfuggire le asserite omissioni da parte dell'allora magistrato». Secondo il gip, inoltre, «non c'è fondamento di una qualche controprestazione da parte di Pacini». [r. m.l

Persone citate: Anna Di Martino, Antonio Di Pietro, Di Pietro, Massimo Dinoia, Pacini, Pacini Battaglia

Luoghi citati: Firenze, Milano