Rugova: basta con i bombardamenti

Rugova: basta con i bombardamenti «Sto bene, sono nella mia abitazione di Pristina e da oggi la polizia serba mi protegge» Rugova: basta con i bombardamenti // leader moderato kosovaro è vivo e lancia un appello PRISTINA. Il leader moderato degli albanesi kosovari Ibrahim Rugova, che era stato dato per disperso, ferito e addirittura in pericolo di vita, ha parlato ieri dinanzi alla sua abitazione a Pristina rassicurando i giornalisti sulle sue condizioni di salute. E sono vivi anche i due leader kosovari l'ehmi Agani e Batoli Haxhiu: secondo fonti della Nato erano stati uccisi. Rugova ai giornalisti, accorsi davanti alla sua casa quando si è sparsa la notizia che era ricomparso, ha detto: «Sono vivo, sto bene, sono a casa mia e sono da oggi sotto la protezione della polizia serba». Aggiungendo: «Bisogna fermare i bombardamenti» della Nato in Jugoslavia. Domenica si era sparsa la notizia che la casa di Rugova era stata bruciata e che il leader serbo-albanese era staiti costretto a fuggire per destinazione ignota. Negli ultimi duo giorni poi le notizie sulla sorte di Rugova si sono drammaticamente accavallate. La prima notizia allarmante era stata diffusa martedì a Bonn da un alto rappresentante all'estero del partito di Rugova, la Lega democratica del Kosovo (Ldk). Sosteneva: «Rugova è stato ferito e si ignora la sua sorte». Il vicepresidente dell'Ldk, Hafiz Gagica, aveva assicurato: «Ibrahim e stato visto per l'ultima volta domenica sera, feri¬ to e sanguinante nei pressi della sua casa di Pristina». Secondo quanto riferiva Gagica incontrando i giornalisti a Bonn, l'abitazione di Rugova era stata incendiata e il leader era stato costretto ad abbandonarla e a correre in strada, dove lo attendevano due uomini. «Non sappiamo se questi individui fossero serbi o dei nostri», aveva affermato Gagica. Gagica aveva aggiunto che la Le¬ ga democratica del Kosovo stava «facendo ogni sforzo per localizzare» Rugova, che, aveva spiegato Gagica, «non è soltanto il capo di un partito politico, ma incarna le aspirazioni di tutto un popolo». «Voglia Dio - aveva proseguito Gagica - che gli uomini che hanno portato via Rugova non fossero serbi poiché ciò significherebbe il peggio: vogliamo pensare che le sue ferite fossero state causate dall'incendio e che adesso le stia curando in un luogo sicuro». La scomparsa di Rugova era stata denunciata nello stesso giorno a Ginevra anche dal rappresentante dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck), Ramadan Avdin. Ancora una voce, accreditata ieri come certa a Zagabria dal presidente doli'Unione delle associazioni albanesi in Croazia Ton Marku, sosteneva che Rugova «si trova in un Paese europeo». «Non so se sia ferito e non posso dire dove si trovi, ma vi assicuro che è vivo», ha detto Marku aggiungendo che Rugova aveva lasciato il Kosovo prima dell'escalation delle rappresaglie serbe. Sempre ieri al Pentagono era arrivata l'informazione secondo la quale l'esponente politico era stato ferito e arrestato nella notte dalle forze di sicurezza serbe. La notizia era stata riferita dalla «Nbc». Il Pentagono tuttavia aveva precisto di non aver modo di confermare indipendentemente la notizia. Nel pomeriggio una parziale correzione di rotta delle informazioni precedenti: un'altra portavoce dell'Ldk a Bonn, Danika Gervalla aveva spiegato che il leader politico è vivo e si trova a Pristina. Rugova, aveva detto la portavoce, ha subito lievi ferite nell'incendio della sua casa, ma è in buone condizioni. Il leader «è nascosto in luogo abbastanza sicuro, benché date le circostanze e la campagna di sterminio che stanno conducendo i serbi in Kosovo non possiamo assicurare che la sua vita non sia in pericolo», aveva affermato ancora Gervalla. Infine il colpo di scena: il giallo sulla sorte effettiva di Rugova è stato risolto dallo stesso interessato che è riapparso nella sua casa rassicurando i giornalisti. Fehmi Agani, 66 anni, il braccio destro di Rugova, uno degli anziani leader kosovari e membro della delegazione di Pristina a Rambouillet, e Baton Haxhiu, direttore del giornale kosovaro «Koha Ditore», erano invece stati dati per trucidati lunedì dal portavoce militare della Nato David Wilby che aveva citato «fonti attendibili». Belgrado da parte sua aveva smentito dicendo di non aver alcuna prova delle veridicità di tali informazioni, [e. st.] Stanno bene anche i due esponenti kosovari Fehmi Agani e Baton Haxhiu che secondo un portavoce dell'Alleanza Atlantica martedì erano stati trucidati dalle milizie serbe Colpo di scena dopo che da domenica si susseguivano notizie che lo davano per fuggito, ferito, arrestato e forse morto dopo il rogo della casa Un'immagine della televisione serba mostra una colonna di centinaia di profughi in fuga dalla capitale del Kosovo Pristina Doménica si era diffusa la notizia che la casa di Rugova era stata bruciata e che il leader serboalbanese era stato costretto a fuggire per destinazione ignota Negli ultimi due giorni poi le notizie sulla sorte di Rugova si sono drammaticamente accavallate