«Italia, aiuta la missione Arcobaleno» di Francesco Grignetti

«Italia, aiuta la missione Arcobaleno» Gli intellettuali per il piano umanitario: «E' un'azione di pace, un segnale di speranza» «Italia, aiuta la missione Arcobaleno» Appello di Bobbio, Montanelli e Scalfari ROMA. Il piano umanitario «Arcobaleno» comincia a ingranare. Ma l'Italia intera è chiamata alla solidarietà. Tre illustri intellettuali - Norberto Bobbio, Indro Montanelli e Eugenio Scalfari hanno firmato un appello: «La missione Arcobaleno è un intervento umanitario che ha l'obiettivo di alleviare concretamente le sofferenze di un intero popolo. E' un'azione di pace, un segnale di speranza da sostenere attivamente. Una guerra devastante si svolge alle porte dell'Italia. Non sappiamo come e quando essa finirà, ma e certo che oggi a pagarne il prezzo più alto sono donne, uomini e bambini cacciati dalle loro abitazioni, espulsi dalla terra in cui hanno sempre vissuto». Il professor Bobbio, che come primo firmatario ha devoluto cinque milioni alla missione Arcobaleno, spiega: «Non amo firmare gli appelli, ma ho firmato per un senso di solidarietà con le vittime delle stragi perpetrate nel Kosovo. Stragi le cui manifestazioni più che evidenti e terribili abbiamo visto tante volte in questi giorni. Tanto più che non sono del tutto convinto che quello che si sta facondo da parte della Nato sia in grado di far cessare quest'azione, che vorrei din; criminale, dei serbi nel Kosovo. Gli aiuti sono quindi più che necessari e questo appello mi ò apparso opportuno per cercare di sollevare le miserie dei poveri profughi. Miserie che, temo, continueranno nei prossimi giorni». Dice a sua volta Scalfari: «L'appello nasce per incitare l'opinione pubblica a aiutare in concreto lo sforzo di solidarietà ai profughi. Sarebbe sbagliato mettere in secondo piano l'aiuto umanitario rispetto alle operazioni militari. Le operazioni militari hanno il fine e poi si vedrà se riusciranno, io nutro dubbi - di arrestare questo scannatoio. Le oporazioiù di acco¬ glienza hanno lo scopo di alleviare la gravità che pesa sulle spalle di quei poveretti. Del resto non a caso l'intera operazione prende il nome di ingerenza umanitaria. Allora il lato umanitario non è il tentativo di sottrarsi dagli impegni militari. E' l'altra faccia della medaglia. Ci sarà chi dirà che il governo, invece di mostrare i muscoli, si sottrae e crede di trovare un alibi in quest'altro impegno. Invece questo altro impegno è della medesima importanza per le operazioni di ingerenza umanitaria». E' arrivato il momento della solidarietà, insomma. Come commenta Massimo D'Aleni a: «Non ci può essere un tempo delle armi e uno della diplomazia di fronte alla brutale aggressione di popolazioni inermi. Ma è sempre il tempo dei principi fondamentali dell umanità». Palazzo Chigi chiede dunque il sostegno degli italiani per questo grande sforzo umanitario che si sta allestendo oltre Adriatico. Sarà aperto un conto corrente postale (n. 867002 intestato alla missione Arcobaleno) dove si potranno versare contributi pro-Kosovo. Le prefetture faranno da collettore per gli aiuti materiali. Da Bari e da Pisa partirà un pode¬ roso ponte aeronavale. «Faccio appello - dice il ministro dell'Interno, Rosa Russo Jervolino, di ritomo dall'Albania - ai nostri produttori alimentari. Anziché smaltire le scorte con le tradizionali offerte del "tre per due", perché non donano cibo ai profughi kosovari? Basterà un colpo di telefono e ci penseremo noi a pre- levare la merce e a portarla in Albania a chi ha bisogno». Si stanno mobilitando anche parrocchie, sindacati, enti locali, organizzazioni di volontariato. I sindacati confederali hanno deciso di tenere una manifestazione nazionale a Bari il 7 aprile e di aprire una sottoscrizione tra i lavoratori, invitati a devolvere un'ora del loro salario ai profughi. I Ds hanno lanciato una campagna di solidarietà per «adottare» sei campi profughi dell'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati: le strutture regionali e provinciali del partito sono state mobilitate ieri in una riunione a Botteghe Oscure da Veltroni e da Folena. Il ministero della Solidarietà sociale sta per istituire un numero verde dove convogliare le telefonate di centinaia di volontari che offrono collaborazione. La Granarolo offre mille quintali di latte a lunga conservazione. I vertici del Viminale sono intanto rientrati dalla missione in Albania. Il ministro Rosa Russo Jervolino, ancora scossa per le immagini atroci di migliaia di profughi passati davanti ai suoi occhi, sovrintende al piano. Ci sono immensi problemi tecnici e logistici da affrontare. Entro Pasqua, però, se verranno risolti anche i problemi legali sulle aree individuate a Durazzo, i volontari della Protezione civile potranno allestire una prima tendopoli da cmque-seimila posti. L'associazione nazionale alpini andrà invece a Kukes per allestire un centro di prima accoglienza per tremila persone e per organizzare un ospedale militare di supporto a quello della città. «Il premier albanese mi ha detto che l'Albania sente il dovere-diritto di ospitare tutti i kosovari. Noi proviamo il massimo rispetto per il suo impegno». Francesco Grignetti Arcobaleno NUMERO VERDE 800053599 C/C POSTALE N» 867002 INTESTATO A: MISSIONE ARCOBALENO II ministro dell'Interno Rosa Russo Jervolino A sinistra: profughi in Albania