Guida alle zxoni mondiali

Guida alle zxoni mondiali Wall Street ha toccato i 10 mila punti. La scalata è finita? Il guru Wanen Buffett invita alla prudenza Se gli Usa sono pur sempre il cuore della finanza globale, diversificare resta la strategia più sicura Guida alle zxoni mondiali TRA il 1925 e il 1929, nel cuore degli anni ruggenti, il Dow Jones mise a segno un rialzo del 450%. Tra il 1982 e il 1999 il più famoso indice azionario del mondo è passato da quota 717 fino al livello dei 10.000: l'incremento percentuale è stato di tre volte e mezza superiore a quello degli Anni Venti. Nel '29, si sa, non andò a finire bene: in tre anni, fino al minimo del 1932, il Dow Jones perse l'89%. E ci vollero 25 anni perché l'indice tornasse ai livelli dell'ottobre '29. LA BUSSOLA USA Dal '96 ad oggi la Borsa Usa ha saputo correggere in corsa i suoi eccessi, superare lo choc del 1987, trainando l'economia americana a una crescita che, a partire dalla metà del '91, si è aggirata su una media annua del 3%. Nello stesso periodo i profitti delle società sono cresciuti in media del 10% e il prezzo delle azioni, in media, del 17%. Mai come oggi Wall Street è la bussola della finanza mondiale. Basti dire che, nel solo 1997, si sono rovesciati dall'estero sul mercato azionario americano 60 miliardi di dollari, più di quanto non era accaduto negli otto anni precedenti messi assieme. Il primato è stato superato nel '98, ma questa pioggia di quattrini non ha certo provocato un effetto «colonizzazione»: gli stranieri possiedono solo l'8% del maggior mercato borsistico del mondo. Né la febbre per Wall Street sembra spingere le società a far raccolta di denaro fresco con nuove emissioni. Anzi, nel solo '98 le «corporations» hanno riacquistato, tramite «buy backs», titoli per 158 miliardi di dollari. SOGLIA PSICOLOGICA Perchè quest'attenzione su Wall Street, sotto choc di fronte alla soglia psicologica dei 10 mila punti e frenata da alcune notizie aziendali che lasciano intendere un rallentamento della crescita dei profitti? Perché, innanzitutto, nonostante l'euforia da Opa che sta investendo i listini europei, è a Wall Street che occorre guardare per capire la rotta dei mercati e delle economie. Secondo, perchè, nell'età dell'euro, una diversificazione prudente dei risparmi non può prescindere dalla Borsa Usa e, in misura ben inferiore, dall'area dello yen e del Far East. A vantaggio della Borsa americana gioca, tra l'altro, la straordinaria diffusione delle azioni: la famiglia americana oggi, in media, ha investito in azioni almeno un quarto delle sue ricchezze, ivi compresi i risparmi previdenziali; se si escludono i beni immobiliari, la percentuale sale sopra il 50%. SAPER SCEGLIERE Negli Anni Settanta, ai tempi della stagflazione (stagnazione e inflazione insieme), la quota si aggirava sull'8%.Ma non tutto luccica sui listini, come è ovvio. Anche nei giorni del record, più della metà dei titoli rappresentati nell'indice Standard and Poor, che annovera le 500 maggiori società Usa, erano sotto i massimi di un buon 10%. Il fenomeno ò ancor più rilevante se si considera l'indice Russell 2000, riferito alle piccole e medie aziende. Qui i prezzi sono sotto ai massimi ben del 40%. In sostanza, la corsa del mercato è sostenuta da una minoranza di società. Basti dire che dall'inizio degli Anni Ottanta, compagnie come Coca-Cola, Merck o Walt Disney, hanno moltiplicato i loro valori di Borsa di 40 volte, altre, come General Motors o Caterpillar, solo di tre. Ma il vero motore della crescita sono i titoli tecnologici, come dimostra il fatto che l'indice del Nasdaq, la Borsa che annovera tra i suoi gioielli Microsoft, Netscape, Yahoo! e quasi tutta l'alta tecnologia, batte ampiamente il Dow Jones dal 1982. Oppure il fatto che, nello Standard & Poor 500, il vero termometro dell'evoluzione dell'industria Usa, i titoli tecnologici, pesano ormai oltre il 20%. GLI STRUMENTI? ECCOLI Ma come si fa, in pratica, a risparmiare attraverso Wall Street? In passato, le commissioni elevate, la rarità di strumenti specifici, la difficoltà a muoversi in un mercato che conta più di 2.700 società quotate ufficialmente, hanno rappresentato una barriera insuperabile per il pubblico dei risparmiatori. Seconda obiezione: ma ha senso puntare su una Borsa giunta ai massimi? Al di là delle fluttuazioni dei prezzi, la Borsa Usa è senz'altro quella che, nel lungo periodo, ha offerto le maggiori soddisfazioni. Un brusco calo dei prezzi, perciò, potrebbe rappresentare una l'elice occasione d'acquisto per chi punta a un investimento sul lungo periodo. Lo strumento con¬ sigliabile? I «pac» (o piani d'accumulo) in fondi di investimento specializzati. Una strategia del genere avrebbe tutelato i risparmi anche nella grande depressione degli Anni Trenta. COVERED AC. Oltre ai fondi specializzati, adatti per il risparmiatore «puro», ci sono occasioni per chi cerca un pizzico di brivido e di speculazione. Citibank e Unicrecbto Italiano, ad esempio, offrono «covered warrant» sugli indici principali (Dow Jones e Standard & l'oor) oppure sii una rosa dei principali titoli Usa. Si può operare su' società più tradizionali (Gillette, Philip Morris, Me Donalds) ma anello sui valori collegati a! boom di Internet (Yahoo!, America On Line, Amazon). Citibank offre anche un covered specializzato su telecomunicazioni e la multimedialità (Apple, At&t, Motorola, Hewlett. Packard) o sulla farmaceutica (Merck o la famosissima Pfizer, l'azienda del Viagra). Si tratta di strumenti «cali» o «put»; che consentono all'investitore di scommettere sul rialzo o sul ribasso dell'azione sottostante. Le scadenze sono fissate al IO agosto o al IO novembre '99. Unicredito Italiano ha invece lanciato 5 covered warrant sullo Standard & Poor con basi diverse: la scadenza, per tutti, è fissata per il prossimo 20 dicembre. Per ora nessuno di questi warrant è quotato sul mercato ufficiale. POSTA ELETTRONICA Da maggio sarà anche possibile operare sugli indici Msci di Morgan Stanley, basati su un'accuratissima selezione di valori (sia in America che in Europa o nei mercati emergenti). Per chi vuol rischiare di più, infatti, c'è la possibilità di operare direttamente sui futures di Standard & Poor. Basta rivolgersi, anche tramite posta elettronica, a broker europei (ad esempio Kyte a Londra) 0 americani (Ed&Fnam a New York). I costi? Modesti, perchè le commissioni si aggirano sui 10 euro, meno di ventimila lire, anche se occorre aprire un conto e versare un margine di garanzia. Grazie a Internet, del resto, è ormai possibile operare da casa propria a costi modesti (9,90 dollari per operazione da Datek, da 8 a 35 da Charles Schwab). CI VUOLE CAUTELA «Se l'anno scorso fossi andato al cinema tutti i giorni di mercato aperto, io e i miei clienti avremmo fatto un ottimo affare...». Warren Buffett, il guru più famoso d'America che contende a Bill Gates la corona di uomo più ricco del mondo, ha senz'altro il pregio della sincerità. Dopo aver riconosciuto di aver commesso grossi errori («ho sbagliato a vendere le Me Donalds») lui, che un anno fa aveva trovato «esagerate» le quotazioni di Wall Street, ha confessato di «non avere più idee precise». Ma il mercato attuale a Buffett (uno che ha moltiplicato per 5 mila volte i quattrini affidatigli all'inizio degli Anni Sessanta) non piace. «Gli analisti spiega - prendono per buone stime degli utili e risparmi derivanti da fusioni e mergers vari che non trovano conferma nei fatti. Eppoi, troppe società non considerano tra i costi le stock options, ormai sempre più diffuse, con il risultato di sottostimare il costo del personale. E' come se io non pagassi i fornitori. Tutti sono capaci a fare utili così...». Ugo Bertone GIAPPONE NTT NIIPPON STEEL CORP lOKYO ELECTRIC POWER HITACHI ITO TOSHIBA CORP KANSAI ELECTRIC POWER MITSUBISHI HLAVY INDUSTRIES CHUBU ELECTRIC POWER JR CENTRAL JR EAST BCE- VI 9(63 2,07 155 30 100.89 4 7,08 ?6.6-l 277,85 ?9,3Ò SFAVI UNITI r MICROSOFT . GENERAL ELECTRIC INTEL MERK AT&T PFIZER INC EXXON CISCO INTERN. BUSINESS MACHINES COCA-COLA CITIGROUP LUCENT JOHNSON & JOHNSON SBC COMMUNICATIONS BELLSOUTH WALT DISNEY BELL ATLANTIC COMPAQ COMPUTER ORACLE US WEST 421 200 200 107 102 100 169 104 104 141 137 121 100 89 71 84 56 41 27 . 67 38,05 33,10 38,10 27,72 82,99 28,17 88,39 26,30 46,72 25,20 82 39,62 24,70 25,70 41,57 28,79 18,05 36,63 18,16 1,29 0,10 1,29 1,57 0,63 2,21 HUTCHISON WHAMPOA NEWS CORP NATIONAL AUSTRALIA BANK HONG KONG TELEPHONE TELSTRA TAIWAN SEMICONDUCTOR BHP SINGAPORE TELEPHONE GRAN BRETAGNA ^ .MSSBSSSBSSSS^: ' 36.48 2,5.1 HALIFAX PLC 31 16,39 3,01 ABBEY NATIONAL , 29 17,92 3,16 BRITISH GAS 23 14,8 2,81 MESSICO TELMEX 0,7 17,42 0,55. FONTE: MERRIUIYNCH 81 CO, TOMO STOCK EXCHANGE, BAJtCUtfi STOCKBROKEH. Guida alle zxoni mondiali