LE PAURE DELLA RUSSIA

LE PAURE DELLA RUSSIA MARTEDÌ' SERA LE PAURE DELLA RUSSIA Bettiza, Chiesa e Levi all'Unione Industriale Martedì 30 marzo, alle ore 21, all'Unione Industriale di via Fanti 17, per «I martedì Sera», incontro con Enzo Bettiza, Giulietto Chiesa e Arrigo Levi su «Pianeta Russia: tra storia, cronaca e paura del domani». Gli ingressi, gratuiti, possono essere ritirati fino ad esaurimento anche al Salone La Stampa di via Roma 80 e presso le agenzie della Banca Brignone. SONO dati freschi della settimana scorsa: in un anno, l'ultimo, in Russia meno 27 per cento il reddito medio, più 6 e mezzo per cento di disoccupazione, saltando oltre il 50 per cento, meno 42 per cento il potere d'acquisto, meno 50 per cento l'import, meno 33 l'export, e decine di migliaia di poveri sono schiattati di freddo nell'inverno pia freddo dal 1941. Le banche sono quasi tutte fallite, e i risparmi non valgono un bottone. I più anziani dicono che si stava allo stesso modo, cioè malissimo, anche durante la Seconda guerra mondiale, ma che da quella situazione si venne fuori. Però allora c'era Stalin e un nemico da cacciare; e adesso il russo medio aspetta che un nuovo piccolo padre salti fuori dal ghiaccio per salvare la Santa Russia. Nel tipico disordine dialettico russo spunta anche, nella parte del cataclisma redentore, la guerra civile. Già, ma di chi, contro chi? Il ritomo all'Unione Sovietica è sperato più o meno segreta¬ mente dal 60 per cento degli intervistati dai sondaggi: almeno c'era un minimo garantito. La sicurezza è andata a pallino: in molti locali pubblici di Mosca c'è un'insegna che avverte della possibilità di scontri a fuoco. Nel 1997 le morti violente sono state 30 mila, di cui almeno 600 omicidi su commissione. I russi hanno il ministero per le Emergenze, che anche per il 1999 ha previsto le catastrofi dell'anno. Compresi oleodotti e gasdotti, sono prevedibili 60 incidenti soprattutto nel settore petrolifero. Nucleare: 82 incidenti nel '98, previsioni '99 in aumento. Il ministero prevede poi terremoti e, a Mosca, un numero congruo di esplosioni di gas e crolli di edifici. Secondo la rivista russa Kommersant, i russi non riescono però a perdere il buonumore. A fine '97, il 4 per cento dei russi affermava di vivere bene, il 36 per cento diceva di vivere in modo normale. A fine '98, nessuna variazione. Le ragioni? La vodka, un quarto della popolazione ne trinca almeno una bottiglia alla settimana: però gli svedesi bevono uguale e non sono celebri per la loro allegria. Il segreto è il menefreghismo nazionale: tre quarti se ne fregano della corruzione, causa universalmente riconosciuta per tutti i disastri, perché «siamo noi stessi la causa delle nostre disgrazie». E allora, festa! Paolo dalla Zotica

Persone citate: Arrigo Levi, Enzo Bettiza, Giulietto Chiesa, Stalin

Luoghi citati: Mosca, Russia, Unione Sovietica