Scrittore ti voglio parlare

Scrittore ti voglio parlare Scrittore ti voglio parlare CARO scrittore ti voglio parlare, hai notato come in questa società MULTIMEDIALE, MULTIRAZZIALE e di FINE MILLENNIO il 97% delle persone tra i 15 e i 36 anni abbia, inesorabilmente, un SOGNO NEL CASSETTO, ovvero quello di ENTRARE NEL MONDO DELLO SPETTACOLO (non importa per fare che cosa?). E, ancora, hai notato come le persone ENTRATE NEL MONDO DELLO SPETTACOLO (tra GIORNALISTI, OPINIONISTI, SHOWGIRL, SHOWMAN, BAT WOMAN, ANCHOR MAN, MINISTRI, CANTANTI ROCK, PORNO STAR, MISTER CHIAPPE etc.) siano ormai alcuni MILIONI? (Praticamente quanti erano i contadini e gli operai di un tempo). A volte ho l'impressione che oggi sia veramente ILLUSTRE soltanto lo SCONOSCIUTO. Mi piacerebbe conoscere la tua opinione sull'argomento. P.S. A proposito di questioni filosofiche, potresti, magari per caso, chiedere al SOMMO GAMBAROTTA (forse l'ultimo vero intellettuale italiano di fine millennio) che cosa ne Eensa della lenta ma inesoraile scomparsa delle PIOLE e delle BOCCIOFILE CON ANNESSA TRATTORIA a favore dei più MULTIRAZZIALI ristoranti cinesi? Stammi bene, Carlo Gustavo il Giovane (1998 d.C). Caro Carlo Gustavo il Giovane, mi auguro che quel (1998 d.C.) da te apposto accanto alla tua firma non stia ad indicare la tua data di nascita, nel qual caso non vorrei essere al posto dei tuoi genitori. La tua analisi sociologica, mi pare, contiene in sé la risposta agli interrogativi da te sollevati: quando la società era contadina, pullulava di contadini; quando la società era industriale, pullulava di operai; ora che la società è «dello spettacolo», pullula di gente dello spettacolo. Succede dunque che una ex Miss Italia venga nominata responsabile per la Cultura in un piccolo partito di ex democristiani e che alla presenza di una telecamera si confessino efferati delitti (veri o immaginari, non importa: quello che conta è guardare nella giusta direzione quando si accende la spia rossa). Ma che le cose sarebbero andate così, lo si sapeva da tempo: il buon vecchio Warhol ci aveva avvertiti. Quanto al Sommo Gambarotta, credo possa illustrare appieno il suo pensiero il fatto che tutte le volte che lo incontro mi parla del carrello dei bolliti, mentre non l'ho mai sentito citare gli «involtini primavera». Se però un ristorante cinese lo invitasse a cena, penso mangerebbe anche quelli. Ciao. Caro Scrittore ti voglio parlare, la scorsa settimana, dovendo recarmi a Parigi per via di un imprevisto incontro di lavoro ed essendo costretta a servirmi del treno (lo confesso: non sono mai salita su un aereo né mai vi salirò) sono andata alla biglietteria della stazione di Porta Nuova per acquistare un biglietto di andata e ritorno Torino-Parigi con vagone letto di prima classe (l'appuntamento era per le nove della mattina successiva nella Capitale francese). Alla biglietteria mi hanno spiegato che le prenotazioni dei vagoni letto vengono chiuse con ventiquattr'ore di anticipo sull'orario di partenza, e che quindi avrei dovuto presentarmi al binario (poco prima della mezzanotte) e domandare al controllore l'eventuale disponibilità di posti. Visto che non bramavo dal desiderio di ritrovarmi a dover viaggiare in un posto a sedere, ho chiesto se per cortesia non potessi almeno sapere - in base alle prenotazioni già effettuate - che cosa mi aspettava per quella notte: nel caso i posti fossero esauriti, avrei potuto - pur con qualche disagio - viaggiare sul Tgv del pomeriggio, arrivando a Parigi la sera stessa e dormendo in albergo. La signora dall'altra parte del vetro mi ha spiegato - devo dire con molta cortese pazienza che l'elenco dei posti già prenotati non era in suo possesso né reperibile tramite terminale, perché la società che gestisce tale servizio - dato in appalto all'esterno dalle Ferrovie dello Stato in seguito alla «privatizzazione» - non forniva detto elenco che un paio d'ore prima della partenza del convoglio da Milano. Nelle ventidue ore precedenti era dunque impossibile accedere a una simile informazione. Per fortuna, quella notte, un posto libero l'ho trovato. Ma ti pare possibile una situazione del genere? Grazie per l'attenzione, Paola. Cara Paola, certo che mi pare possibile: mi stupisco solo della gentilezza e della pa zienza mostrate dalla signora «dall'altra parte del vestro». La prossima volta però pren di l'aereo: rispetto ai treni, ne cadono di meno.

Persone citate: Gambarotta, Warhol

Luoghi citati: Italia, Milano, Parigi, Torino