LA CRUS, CUORI LANGUIDI di Paolo Ferrari

LA CRUS, CUORI LANGUIDI DUE DATE ALL'HIROSHIMA LA CRUS, CUORI LANGUIDI Carmen Consoli sarà con loro il 1° aprile e Cristina Dona il 2 Aforza di crescere, il rock d'autore italiano è diventato adulto, capace di imporsi anche fuori dei contro-salotti della musica alternativa: non più «fenomeno» dagli incerti sviluppi, ma snodo essenziale del pop nostrano. Di questa vicenda sono esemplari protagonisti i La Crus, in concerto all'Hiroshima Mon Amour di via Bossoli 83 giovedì 1° aprile e venerdì 2. Attivo da sei anni, il gruppo milanese cominciò a far parlare di sé in virtù dei riconoscimenti da parte del mondo della musica d'essai: Targa Tenco e Premio Ciampi ornarono 1 esordio discografico del 1995, intitolato semplicemente «La Crus», mentre l'immediatamente successivo mini-lp di remix mise in mostra l'attualità sonora del progetto. Poi venne «Dentro me», il disco della maturità espressiva e del superamento degli steccati, il pugno di canzoni destinato a portare Joe Giovanardi e i suoi nell'olimpo della canzone italiana d'oggi e non solo. A fine gennaio, «Dietro la curva del cuore» ha aggiunto un altro tassello al mosaico di emozioni targato La Crus. Un passo decisivo nei confronti dell'amata-odiata canzone italiana. Cosa si cela, tradizionalmente, dietro la curva della parola «cuore»? «Amore», naturalmente, come ogni buon compositore mirato al Sanremo-target ci insegna (tranne poi vendere ogni anno un bel po' di dischi in meno). Canzoni d'amore sono anche quelle del gruppo milanese, e in questo cimento risiede la forza dell'operazione. Joe, Cesare Malfatti e Alex Cremonesi vanno a giocare sul terreno preferito dell'Italia canzonettara, ma impongono regole nuove. Niente banalità, ma tanta poesia; nessuna rima baciata, ma immagini montate in libertà lessicale; studio aperto, infine, ad un'infinità di amici, in luogo degli scontati duetti imposti agli artisti dagli strateghi del marketing. Cosi, la canzonetta diventa canzone, adagiata su architetture sonore che spaziano dalle languide melodie degli strumenti a fiato alle programmazioni di un Cesare Malfatti che Dell'adoperar macchine ha un senso della misura di respiro europeo. Mentre registravano «Dietro la curva del cuore», i La Crus hanno ricevuto proficue visite di Cristina Dona, Manuel Agnelli (Afterhours), Carmen Consoli, Fabio Barovero (Mau Mau), Patrick Benifel (Casino Royale), mentre l'Orchestra Internazionale Italiana ha dato saggio della veridicità del proprio nome. Ma «Dietro la curva del cuore», per chi suona, c'è anche il palcoscenico. Lì si misura l'amore della gente, ci si guarda negli occhi, si scatenano emozioni. L'album è così diventato una tournée, in cui i tre La Crus di base sono affiancati dall'Orchestra stessa e da due ospiti di gran classe: la sempre più popolare Carmen Consoli li raggiungerà giovedì 1° aprile, l'intensa rocker Cristina Dona sarà con loro venerdì 2 aprile. I concerti s'iniziano alle 23, il biglietto costa 20 mila lire ciascuna sera. Condizioni agevolate per i lettori di «TorinoSette»: presentando il coupon (pubblicato qui a fianco) entro il 31 marzo alla cassa di Hiroshima Mon Amour potranno acquistare in prevendita il biglietto per un concerto a scelta al prezzo di 16 mila lire. Invece, i primi dieci che presenteranno il tagliando al punto di prevendita della Celid di Palazzo Nuovo godranno di un superbonus: concerto gratis e possibilità di assistere alle prove pomeridiane. Paolo Ferrari

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