«OMAGGIO A DE ANDRE'»

«OMAGGIO A DE ANDRE'» LO DICO A "TORINOSETTE «OMAGGIO A DE ANDRE'» Valsusa Filmfest: «Perché ricordiamo Fabrizio» Omaggio a Do André Anche noi come Valsusa Filmfest abbiamo messo in programma un omaggio a Fabrizio De André: e c'è una spiegazione. Eccola. Il posto scelto è una piazza, ma piccola e delimitata dalla chiesa, dalla scuola, il bar della Cooperativa operaia. Il paese (Caprie) conta più o meno mille abitanti ed è sostanzialmente un pugno di case contro la montagna, fra vigne e campi di granoturco. La montagna è di quelle che hanno fatto la storia, ospitando e nascondendo i primi gruppi partigiani. Sono ancora molti quelli che, fra una partita a carte e una passata di sufru alle viti, possono alzare il dito per indicare «là c'era il nostro gruppo». Gli altri, quelli che mancano, si devono accontentare di guardare Paputri Ciampambiàrd, dal cimitero, anche questo lì a due passi dalla piazza, appena dietro la chiesa. Sabato sera (27 marzo) terremo svegli anche loro, accendendo un falò e cantando per ricordare De André. Ci piacerebbe dire che è uno di quei posti che a Fabrizio piacerebbero, ma far parlare i morti è sempre un mestiere difficile. Non abbiamo titoli, soprattutto dopo aver letto su «TorinoSette» la tirata d'orec¬ chi di Gabriele Ferraris a tutti quelli che «da oggi in poi, vorranno dedicare uno spettacolo, una via, un monumento... roba che sa di pompa cerimoniale, retorica, opportunismo...». In effetti un'opportunità c'è stata, quella di far suonare un amico di De André. Una di quelle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, e assolutamente in linea con lo stile di vita dell'amico Fabrizio, non vuole essere nominato. Erano gli Anni Sessanta. Era il secondo concerto di De André, dopo quello alla Bussola di Viareggio. L'occasione fu data dal mitico locale Le Cupole di Cavallermaggiore. Dopo il concerto fu facile per il nostro sedersi al tavolo con lui e chiacchierare. Cominciò un'amicizia che non fu mai vantata. Il filmato che riprende una vacanza nell'89 a Tempio Pausania rimane cosa privata. In comune avevano l'amore per la musica, il primo si stava affermando come cantautore, il secondo si accontentava di suonare qualche volta al sabato sera (quando toglieva gli abiti da impiegato - operaio - o commesso, insomma persona qualunque) e saliva sul palco con uno dei tanti complessi-liscio. Tutti e due sognavano. Poi uno dei due è morto, l'al¬ tro ha partecipato al funerale, naturalmente sommerso dalla folla. Ora la voglia di ricordarlo. All'ufficio Siae c'è sempre pronta una calcolatrice. Eh! un concerto di De André, «verrà tanta gente». La seconda volta che questa frase viene ripetuta con enfasi, si abbatte come un fulmine un dubbio: «Ma De André è morto. E' morto!!» «Ah già. E allora chi a canta?». Sabato un gruppo di amici (fra questi l'amico di Fabrizio), un gruppo che da qualche settimana si trova per provare (senza voler trrvare un nome per se stessi), a Caprie, proporranno alcune fra le canzoni più belle. Verrà acceso un falò. Non c'è nessun biglietto da pagare. Ma l'invito non è proprio aperto a tutti. E' aperto a quelle persone che non sentono superflui o robaccia questi momenti. Chiara Sasso [Valsusa Filmfest] Il nomo del cinema Voglio segnalare un'inesattezza rilevata nella rubrica «TorinoSet» del numero 529 di «TorinoSette». Il locale poi demolito per far posto all'Eliseo, si chiamava Provetto e non Monginevro. L'attuale cinema Eliseo, che esternamente ha conservato la primitiva struttura, venne inaugurato poco prima della guerra (1938 o '39) con la proiezione del film «Maria Walewska» interpretato da Greta Garbo e Charles Boyer e fu un avvenimento per Borgo San Paolo. Giovanni Ambrosione, Torino Lettere a «Lo dico a TorinoSette» presso «La Stampa» via Marenco32,10126 Torino oppure fax 011 /663.90.36

Luoghi citati: Borgo San Paolo, Caprie, Cavallermaggiore, Tempio Pausania, Torino, Viareggio