Una Groenlandia su Marte

Una Groenlandia su Marte LE OSSERVAZIONI DELLA «GLOBAL SURVEYOR» Una Groenlandia su Marte Scoperta una grande quantità di ghiaccio MARTI-: e il pianeta dove Ir? condizioni ambientali sono più prossime a quelle della Terra. Possiede una tenue atmosfera, cicli stagionali e ben evidenti calotte polari, osservate per la prima volta da Giovanni Cassini nel I(ititi. Onesta scoperta lece subito sospettare che sul pianeta rosso fosse presente dell acqua e da allora iniziarono le speculazioni sulla eventuale esistenza di «marziani». Nonostante Marte sia stato il pianeta più esplorato dalle sonde spaziali, sono ancora moltissimi gli interrogativi che rimangono aperti sulla sua struttura ecologica, sulla sua evoluzione, sulle condizioni climatiche che vi erano presenti nel passato e in particolare se Marte sia sempre stato secco e Credilo come appare oggi. La sonda della Nasa «Mars Global Surveyor», collocata su di un'orbita circolare a 400 km, ha iniziato la mappatura tridimensionale ad alta risoluzione del pianeta e sta cominciando a fornire le sue risposte. Surveyor ha già rivelato inattesi dettagli su dimensioni e strili tura della calotta polare settentrionale e dalla fine ili febbraio è iniziato il lavoro di rilevamento dell'ancora poco conosciuta calotta meridionale. Marte e soggetto a cicli stagionali del tutto simili a quelli terrestri, ma la cui durata, a causa del più lungo periodo orbitale (687 giorni terrestri), è di circa 5 mesi e mezzo. Durante l'estate il calore solare fa sublimare il ghiaccio di anidri de carbonica (ghiaccio secco) di una delle due calotte polari mettendo allo scoperto il ghiaccio d'acqua sottostante, che riesce per buona parte a resistere intatto alle più alte temperature estive, Con il sopravvenire dell'inverno e il conseguente abbassamento di temperatura, l'anidride carbonica, che rappresenta il maggior componente della tenne atmosfera marziana, si condensa e precipita sotto forma di ghiaccio nella regione polare trasportando con sé le polveri presenti nell'atmosfera, che l'estate successiva, quando il ghiaccio secco sublimerà, rimarranno depositate. Con l'alternarsi delle stagioni le calotte polari marziane sono perciò soggette a notevoli variazioni di dimensioni. In quella settentrionale si trova la maggiore riserva di sostanze volatili (ghiacci d'acqua e di anidride carbonica) presenti sul pianeta e in essa sono ben evidenti le tracce dei cicli stagionali sotto forma di sottili stratificazioni che consistono in un miscuglio ili ghiacci e polveri, la cui analisi potrebbe fornire preziose informazioni sui cambiamenti che con il tempo ha subito il clima marziano, analogamente a come dall'analisi stratigrafica dei ghiacci polari terrestri e possibile risalire alla storia del clima del nostro pianeta. Sono già molte le immagini inviate a lena dalla telecamera di Surveyor che insieme alle misure effettuate dall'altimetro laser, la cui precisione assoluta e di pochi metri, ci hanno fornito una visione completamente nuova della regione polare boreale durante l'estate. La combinazioni delle immagini ad alta risoluzione, in cui si possono distinguere particolari di una decina di inetti, con le misure del laser altimetro ha permesso di stabilire che la calotta di ghiaccio estiva ha un diametro di 1200 km e uno spessore massimo di ;t km. Essa appare formata principalmente da ghiaccio d'acqua e ricopre un'area superiore a quella della Spagna. Il suo volume è stato stimato in circa 1.500.000 km cubi, circa la meta liei ghiaccio che ricopre la Groenlandia e il 4 per cento del ghiaccio antartico. E' una quantità notevole, ma certo non basta a spiegare la presenza di quelli che sembrano antichi letti di corsi d'acqua che sono visibili su buona parte della superficie di Marti:. Oneste misure tenderebbero anche ad escludere la teoria secondo la quale la superficie del pianeta in passato fosse in parte ricoperta da un oceano. La calotta polare Nord conterrebbe infatti meno del 10 per cento dell'acqua necessaria a riempire questo antico oceano. D'altra parte resistenza di formazioni di ghiaccio d'acqua, assimilabili a vasti terrazzamenti alti alcune centinaia ili metri ed estesi per decine di chilometri, presenti in alcune zone periferiche e che sembrano essere i resti di una calotta di più grandi dimensioni, suggerì- sce che nel corso del tempo buona parte dell'acqua deve essere andata persa. Ma dove sarebbe finita? E' chiaro che nel [lassato Marte non è sempre stato freddo e desertico come appare adesso. Parte dell'antica acqua quindi, in condizioni di temperatura più alta, sarebbe stata presente in elevate quantità sotto fonila di vapore nell'atmosfera e con il tempo si sarei) he dispersa nello spazio grazie alla bassa gravita del pianeta (il 38% di quella terrestre) e a complicate interazioni con il camini magnetico marziano. Un'altra parte potrebbe essere al di sotto della superficie, in forma di «permafrost», mentre un'altra riserva assai più piccola ili quella che forma la calotta boreale, con ogni probabilità si trova in corrispondenza della regione polare meridionale. Ma la scoperta sorprendente fatta dalla sonda Surveyor è che la calotta poiare boreale si trova in una vasta depressione circolaro profonda circa 5 km centrata sul polo Nord che, risalendo dolcemente, si estende sino a circa 60 gradi di latitudine. La calotta, a differenza di simili formazioni terrestri, appare tagliata da canyons e avvallamenti profondi anche più di I km, elio sembrano ossero stati prodotti dal vento e dalla sublimazione dei ghiacci. I dati dell'altimetro mostrano inoltre che estese aree della distesa di ghiaccio sono estremamente piatte, con variazioni di altezza non superiori a qualche metro su estensioni di diversi chilometri quadrati. Altre tre missioni, due americane e una giapponese, sono in viaggio verso Marte, mentre una flotta di almeno una decina di sonde vorrà lanciata nei prossimi sei anni con l'obiettivo di studiare in dettaglio la superficie e l'atmosfera marziana e di riportare a terra nel 2005 campioni del suolo marziano. Tra queste missioni una, la «Kitty Hawk», il cui arrivo a Marte è previsto per il 17 dicembre 2003, giorno del centesimo anniversario del primo volo effettuato dai fratelli Wright, dovrebbe far volare nell'atmosfera marziana un piccolo aereo dall'apertura alare di una decina di metri che, dotato di tutta una serie di strumenti, dovrà effettuare una ricognizione da bassa quota della superficie marziana. Entro pochi anni quindi i misteri che ancora avvolgono l'unico pianeta del sistema solare dove nel lontano passato sono forse esistite condizioni per lo sviluppo della vita potranno essere in buona parte s . lati, spianando così la strada della prima missione umana che dovrebbe mettere piede sul pianeta rosso tra una ventina di anni. Mario Di Martino Osservatorio di Torino 600 m Ih >, cubi, circa la meta liei ghiaccio che ricopre la Groenlandia e il 4 per cento del ghiaccio antartico. E' una quantità notevole, ma certo non basta a spiegare la presenza di quelli che sembrano antichi letti di corsi d'acqua che sono visibili su buona parte della superficie di Marti:. Oneste misure tenderebbero anche ad escludere la teocomplicate interazioni con il camini magnetico marziano. Un'altra parte potrebbe essere al di sotto della superficie, in forma di «permafrost», mentre un'altra riserva assai più piccola ili quella che forma la calotta boreale, con ogni probabilità si trova in corridei ghidell'altistrano estese astesa di no espiatte, cni di altperiori atro su ediverigiapin viaMarte, meta di almenodi sonde vorrà prossimi sei anni vo di studiare in superficie e l'atmosna e di riportare a tcampioni del suoTra queste missi«Kitty Hawk», il Marte è previsto pebre 2003, giorno danniversario del pfettuato dai fratellvrebbe far volare ra marziana un pdall'apertura alarena di metri che, douna serie di strueffettuare una ric

Persone citate: Giovanni Cassini, Kitty Hawk, Marti, Wright

Luoghi citati: Groenlandia, Spagna, Torino