Fiat si rafforza nel capitale Toro

Fiat si rafforza nel capitale Toro Proposti 9 euro per azione. Più vicini il settore auto e quello assicurativo Fiat si rafforza nel capitale Toro Opa da 1234 miliardi per le risparmio e le privilegiate TORINO. La Fiat lancia un'offerta pubblica di acquisto sulla totalità delle azioni di risparmio e privilegio della Toro. Il prezzo, identico per entrambe le categorie, è di 9 euro (ovvero 17.426 lire) per azione, godimento 1/1/90 e registra un premio del 30% circa rispetto alla inedia delle quotazioni delle privilegio (superiore alle ordinarie) degli ultimi sei mesi. Al termine dell'opti, nel caso di totali; adesione da parte dei soci, la Fiat si troverà a disporre di una partecipazione nella compagnia assicurativa del 77% del capitale complessivo (contro l'attutile 60% delle azioni ordinarie e il 36% circa dell'intero capitale). E' un'operazione di grande respiro, destinata ad avere una grande eco sui mercati finanziari, per più motivi. Innanzitutto, per l'entità dell'operazione, L'offerta, infatti, e incondizionata (la Fiat, cioè, si impegna a ritirare i titoli qualunque sia il quantitativo presentato all'incasso), ma prevede un esborso massimo di 1234 miliardi di lire circa. Non è una cifra eccessiva, anche perché la scarsa considerazione dimostrata dagli investitori per i titoli di risparmio e privilegiati, dimostrata sia dai volutili modesti dei quantitativi scambiati sia per lo sconto rispetto alla categoria dei titoli ordinari nell'ordine del 40-50%, inferiori addirittura allo stesso valore del patrimonio netto per azione, rende l'operazione Fiat sulla Toro un ottimo affare. Ma, al di la degli importi strettamente finanziari in discussione, ciò che conta agli occhi dei merca¬ ti è la determinazione della Fiat, sotto la guida di Paolo Fresco e di Paolo Cantarella. Per prima cosa, la Fiat dimostra, con questa operazione, così come con l'opa su Comau, di voler rafforzare la presenza della capogruppo nel capitale delle società più coinvolte nel «core business» del gruppo. L'obiettivo, insomma, è di creare valore anche accorciando la catena del controllo, senza diluizioni di capitali. Il tutto attraverso uno strumento, l'opa, trasparente nei confronti degli azionisti; sia quelli titolari di azioni ordinarie, che privilegiate 0 di risparmio. Nel caso di una compagnia di assicurazioni (e delle attività finanziarie connesse) la volontà di investire nel «core business» si accompagna a quella di investire la liquidità non indifferente del gruppo in attività anticicliche. La Fiat, insomma, ha deciso di cogliere l'occasione di stringere i rapporti con un'attività strategica per la società, capace di generare una non indifferente ricaduta di redditività, approfittando anche delle valutazioni depresse per i titoli di risparmio e privilegio. Sullo sfondo delle decisioni prese dal consiglio d'ainniinistrazione Fiat c'ò, hanno sottolineato alcuni esperti, il ruolo strategico che la compagnia di assicurazioni ha assunto all'interno delle grandi partite finanziarie del panorama italiano. Ma la mossa del Lingotto, sottolinea una nota ufficiale della società, ò indipendente dagli sviluppi della grande partita bancaria. «Resta scontato - si legge l'appoggio alle iniziative che la Toro vorrà eventualmente attuare per lo sviluppo della propria attività», (u. b.] Francesco Torri amministratore delegato della Toro

Persone citate: Francesco Torri, Paolo Cantarella, Paolo Fresco

Luoghi citati: Torino