Scuola, stop alle uscite anticipate di Maria Corbi
Scuola, stop alle uscite anticipate La Cassazione: si deve restare in aula fino a fine orario, anche se manca il professore Scuola, stop alle uscite anticipate «La sorveglianza è un dovere» ROMA. Per ragazzi e ragazzini impegnati e scalpitanti nei banchi di scuola fino ad oggi c'è stata una speranza: uscire un'ora prima per assenza improvvisa del professore. Da ieri è finita la festa. La Cassazione, prima sezione civile, con la sentenza numero 3074 ha stabilito che la scuola non può lasciare andare gli studenti prima della conclusione dell'orario stabilito. Fino a quel momento, infatti, la scuola è responsabile per qualsiasi cosa accada, anche fuori dall'edificio. Sarà compito del preside decidere in che modo impegnare i ragazzi per il tempo che li separa dalla «campanella» dell'uscita ufficiale. Le scuole, spiega la Suprema Corte, hanno il dovere «assoluto» di sorvegliare i ragazzi che non hanno compiuto i diciotto anni a cui non possono derogare fino alla fine del servizio stabilito. E non ci sono scappatoie per i ragazzi desiderosi di «libertà» anticipata fuori della classe visto che anche i genitori non possono modificare l'imperativo della Cassazione. Non valgono infatti autorizzazioni che consentano ai ragazzi di poter stare senza controllo in posti potenzialmente pericolosi. L'unica possibilità è quella di farsi venire a prendere da uno dei genitori o da altra persona autorizzata a questo compito. Fino a quel momento le porte delle scuole rimarranno chiuse. La Suprema Corte ha così deciso respingendo il ricorso di un istituto tecnico industriale di un quartiere periferico di Roma, l'Heinrich Hertz, condannato dai giudici a risar- ciré i danni a Ferdinando, un ragazzo che, uscito prima da scuola per l'assenza dell'insegnante dell'ultima ora, era stato accoltellato da giovani sconosciuti, mai identificati. La mamma del ragazzo andava sempre all'uscita della scuola perché la zona è molto mal frequentata. Quel giorno è arrivata come sempre puntuale ma troppo tardi per evitare l'aggressione. Per questo la famiglia di Ferdinando ha deciso di chiedere i danni alla scuola che ritiene responsabile per aver lasciato «libero», e dunque senza il controllo, il figlio un'ora prima. Una causa che si è trascinata fino in Cassazio- ne. Ieri la sentenza. E non importa che fino ad ora e in tutte le scuole l'uscita anticipata per assenza di professore sia stata la regola. Per i magistrati la responsabilità di chi volutamente aveva fatto male al ragazzo non escludeva la responsabilità, sotto forma di «cooperazione colposa», della scuola. E' giusto, dunque, che l'istituto paghi i danni visto che Ferdinando è rimasto vittima di un'aggressione anche «per l'imprudenza e la violazione di norma» da parte dell'amministrazione scolastica. La Suprema Corte - richiamando una sentenza del 1986 - ha sottolineato che non si può derogare al dovere di vigilare gli alunni. In questi casi imprevisti si può ricorrere, se necessario, all'accorpamento di più classi. La scuola «ha il dovere di provvedere alla sorveglianza degli allievi minorenni per tutto il tempo in cui le sono stati affidati e quindi fino al subentro almeno potenziale della vigilanza dei genitori o di chi per loro». Un dovere di sorveglianza dei minori che ha carattere «generale ed assoluto» e che dura per tutto il tempo del «servizio scolastico». «Servizio - scrivono gli alti magistrati - che non può essere interrotto per la semplice assenza dell'insegnante che dovrebbe tenere la lezione» perche l'assenza del professore non è un fatto eccezionale, ma «normale e prevedibile». Cosa succederà adesso? I ragazzi, soprattutto i liceali ancora minorenni, dovranno dimenticare vecchie e comode abitudini come quella di uscire per andare al bar a comprarsi la merenda. Preside, insegnanti e bidelli non potranno più chiudere gli occhi su queste piccole «scappatelle». 1 cancelli delle scuole da oggi rimarranno ben chiuse. Solo il suono della campanella le riaprirà. Maria Corbi Istituto condannato a pagare i danni dopo un'aggressione «Normale e prevedibile l'assenza di un insegnante» Studenti fuori di una scuola. I minori ora non potranno più uscire in anticipo
Persone citate: Heinrich Hertz
Luoghi citati: Roma
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