TURBOLENZE E FERMEZZA di Paolo Passarini

TURBOLENZE E FERMEZZA TURBOLENZE E FERMEZZA à a o n a i a a MASSIMO D'Alema ha rivolto ieri sera il suo primo messaggio televisivo al Poese come presidente del Consiglio - un evento roro in Italia - mantenendo una linea ferma sulle «responsabilità* dell'Italia verso i suoi alleati, efficace nello spiegare le colpe ih Slobodan Milosevic e convincente nel tratteggiare la posizione del governo Lo turbolenze nella maggioranza restano e, anche se è ormai chiaro che Armando Cossutta non vuole fare la crisi, uno stato di fibrillazione permanente è pericoloso quando il Paese è impegnalo in un compito difficile e dall'esito necessariamente inceno. DIFESA ATTIVA. Agli italiani D'Alema ha chiesto, sostanzialmente, un po' di tempo, un modo indiretto per informare che gli attacchi Nato continueranno, Cossutta intonto si è dato molto ila fare, scrivendo al Papa per perorare un appello contro la guerra e chiedendo uno «pausa» dei bombardamenti per Pasqua. Ci sarà probabilmente il primo, ma Cossutta difficilmente avrò la secondo. Ieri, però, il msso Evgheni Primakov ha incontrato Milosevic e ha detto di over trovato uno spiraglio la Nato cessi gli attacchi e lui «ridurrà» la suo pressione sul Kosovo. E' uno proposta inaccettabile, ma qualcuno nella maggioranza potrebbe decidere di cavalcarla. ATTACCO PASSIVO. Un po' a scoppio ritardato sono esplose ieri le polemiche su quali siano realmente i compiti dello forze italiane che partecipano all'operazione Nato contro lo Serbia. Ieri un Cossutta inviperito ha definito «sconcertanti» le dichiarazioni rese la scia primo in tv dal ministro della Difesa Carlo Scognamiglio, ne ha provocato la convocazione di fronte alle competenti commissioni del Senato e, infine, e andato a protestare formalmente a Palazzo Chigi. Scognamiglio avevo sostenuto che i nostri aerei «possono spingerai anche in territorio serbo per difendere gli aerei Nolo e, in caso di necessitò, sono abilitati al combattimento», Cossutta ha gridato al tradimento, perche «il Parlamento e il governo hanno dato mandato per un'azione difensiva». Più tardi altro scandalo e stato causato dalla notizia (ricircolato) che in almeno un'occasione gli aerei italiani hanno attaccato obiettivi serbi Mentre l'affermazione del ministro (piaccio o non inacciai e suonala ovvia, dal momento che gli italiani partecipano a una zinne alleato sotto comando Nato, lo seconda notizia, in un certo senso, non aveva bisogno ne di smentite ne di conferme, essendo già stota anticipato qualche giorno fa su Repubblica dal capo di stoto maggiore dello Difeso, generale Mono Arpino («Alcuni velivoli italiani hanno colpito radar e batterie di missili che ci minocciovimo. Ma è questo il problema?» I Sempre ieri, sul Gl'or naie, il sottosegretario cossuttiano allo Difesa Paolo Guerrini si e detto convitilo che, se un attacco vi è stoto, deve essere avvenuto «quando il governo e il Parlamento non avevano ancora votato la mozione». Ma, più tardi, il comunicato emesso da Palazzo Chigi per dirimere la questione, ho sostenuto quanto segue: a) «Nessun attacco, ma missioni che rientrano nell'ambito del concetto di "difesa integrata"»; b) «Nei limitati casi a cui si è fatto riferimento (le proteste, ndr) l'intervento è stato necessario esattamente per fronteggiare delle minacce e garantire la sicurezza delle operazioni e delle nostre truppe». Quindi ci sono stati «limitati casi» di attacco italiano, sia pure nell'ambito di un formidabile ossimoro messo in campo da Scognamiglio per spiegare la teoria della difesa integrata: «difesa attiva». Insomma, mentre le bombe degli aerei Nato fanno la guerra, quelle dei nostri fanno la pace. Sono i nobili tormenti della politica. Paolo Passarini e-mail. paopass@tin.it

Luoghi citati: Italia, Kosovo, Serbia