Primakov da Milosevic, missione fallita

Primakov da Milosevic, missione fallita Il presidente: fermate l'aggressione, ridurremo le truppe. Draskovic ammette «atrocità» Primakov da Milosevic, missione fallita Clinton: avanti coi raid, serbi attenti o perderete il Kosovo BELGRADO DAL NOSTRO INVIATO Primakov vola a Bonn dopo un lungpi faticoso colloquio con Milosovic dichiarando alla partenza cho la sua missione «ha avuto risultati)), ma non può rivelarli prima dell'incontro con Schroedor. Sono durato sei oro, invoco dello duo previsto, le discussioni tra il primo ministro russo e il Presidente jugoslavo. Entrambi affiancati dai rispettivi ministri dogli Esteri e della Difesa. Ma noi silenzio di Primakov si coglieva già frustrazione, con evidente stanchezza fisica. Ai giornalisti russi, i soli ammessi ad assistere al suo arrivo e alla sua partenza, è apparso nel ripartirò spossati), la faccia scura, quasi barcollante nel camminare, Un portatore di linone notizie per la pace sarebbe stato almeno un po' euforico. Si saprà poi che è sostanzialmente ripartito a mani vuoto, o con elementi giudicati inaccettabili dalla Nato. «Ci aspettavamo un simile risultato, non siamo scoraggiati - ha detto a Bonn -, continueremo ad andare avanti, a cercare soluzioni» Ma ha aggiunto: «Si dice cho i bombardamenti non possono finire se la .Iugoslavia non ritira tutte 10 sue forze militari dal Kosovo, mentre si sa che la Nato aiuta l'Uck», Onesto significa chioderò alla Jugoslavia «di rinunciare al Kosovo». Gli attacchi erano stati sospesi poco prima del suo arrivo, ma un'ora dopo la sua partenza, allo sei del pomeriggio, sono ripresi gli allarmi, e ieri notte, poco prima dell'una, hanno riproso l'ululalo por quello che sembrava il più massiccio attacco aoroo fino ad ora realizzato. Quando Primakov era già a Bonn 11 tg principale ha dato un comunicato sull'incontro. Di primakov si riferisce la forma condanna della «aggressione della Nato», che dove cessare subilo perché si inizi la ricerca d'una soluzione politicu. La nota aggiunge che la Nuto «hu im- posto una guerra in cui lo Stato e il popolo eroico hanno dimostrato una forza che nessuno può spezzare, determinati a difendere l'integrità, la sovranità, la dignità del Paese». La soluzione, declama la Tv, può arrivare solo in modo pacifico. Dovrà cessare l'aggressione Nato, e dopo Belgrado accetterà le proposto russo di avviare nuove trattative. Si creeranno lo condizioni por una situazione favorevole nel Kosovo a tutte le popolazioni che lo abitano. Accettiamo le proposte russe cho dopo un immediato stop degli attacchi noi riduciamo le nostre forze impegnate in Kosovo «contro i terroristi separatisti». Tale riduzione dipondo dalla fino di ogni sostegno della Nato ai terroristi del Kosovo, cosi sarà possibile creare condizioni di sicurezza e garanzie nella regione nel quadro dell'integrità della Serbia e della sovranità jugoslava. Ln soluzione pacifica ò importante per i Balcani, «che sono ora sull'orlo di esplodere». La Jugoslavia non rinuncerà alla sua libertà, alla sua integrità, alla sua sovra-4 nità, e in ciò «avrà il sostegno della Russia». Il comunicato è solo jugoslavo, non congiunto, benché Primakov all'arrivo avesse condannato «i barbari bombardamenti», chiedendone l'immediata fine. I media locali avevano presentato la visita senza enfasi, come a prevenire infondato ottimismo. Molto spazio alla conferenza stampa dell'altro giorno del ministro degli Esteri russo, Ivanov, con le sue dure espressioni verso la Nato, ma molta attenzione, forse con qualche preoccupazione, anche alla ripresa dei prestiti del Fondo Monetario a Mosca. Riferendo del discorso di Eltsin ieri mattina, rilevando le sue critiche alla Nato, la Tv ha omefco di diré'ene egli ha escluso un diretto coinvolgimento nel Kosovo. Su quanto accade da quelle parti, il vicepremier Draskovic, negando una strategia di pulizia etnica, dichiara alla radio israeliana che i soldati debbono difendersi dal terrorismo, che le emozioni salgono, e qualche isolato caso di atrocità potrebbe essere accaduto. Grazie alla visita di Primakov, con la sospensione degli attacchi dall'alba al tramonto, Belgrado e stata ieri mono deserta dei giorni precedenti, mentre l'atmosfera si fa pesante. I concerti rock in centro sono meno sarcastici happening ariti-Nato, e diventano comizi in favore di Milosevic. Vari negozi McDonald, da giorni chiusi dai gestori locali, sono stati assaltati e danneggiati. Sulla bandiera tedesca fuori del consolato è stato messo un simbolo che richiama la stel¬ la Nato e la svastica. Ma intanto Milosevic ha razionato la benzina ed introdotto le Corti militari di guerra. La campagna Nato indebolisce in nome del patriottismo la già fragile opposizione democratica a Milosevic, come dichiara un suo esponente, Vuk Obradovic. Esaltando l'annata per l'abbattimento dell'aereo invisibile, si tace sulle circostanze. Ieri il portavoce del Dipartimento della Difesa, Kenneth Bacon, ha ammesso che finora l'offensiva Nato è lontana dall'aver raggiunto gli obiettivi prefissati e, ha aggiunto, «ci vorrà molto più tempo per debilitare le forze jugoslave fino al punto che poi riteniamo necessàrio». ' ^ Fernando Mozzetti Primakov (a sinistra) e Milosevic (a destra) durante il colloquio di ieri