IL D0L0RE DI SENTIRSI COMPLICI di Igor Man
IL D0L0RE DI SENTIRSI COMPLICI IL D0L0RE DI SENTIRSI COMPLICI SONO giornate di malessere, queste. C'è grande scontento in giro, e si traduco, un po' dappertutto, con esasperata frequenza, in cortei di protesta: contro il sindaco, contro i Rotti, contro qualcosa che si presume non funzioni ovvero che, in qualche modo, comporti grave ingiustizia. Scioperano tutti, come e quando vogliono. Rispuntano gli autonomi, i cronisti tornano a parlare di «guerriglia urbana», il «pacifismo stradale» porta la suo protesta fin sotto il balcone che in anni remoli vide affacciarsi a Roma Togliatti e Berlinguer, col suo dolente somso. Viviamo un temilo boreale dove la deregulation procede implacabile nel silenzio degli intellettuali in (vana) attesa di un nuovo Montaigne. E la guerra, la guerra che non si vedo, c'entra la guerra in tutto questo? Sicuramente fa malo la consapevolezza di sentirci in qualche modo «complici» d'una funesta avventura carica di guasti diabolici e al tempo stesso «psicologicamente disertori». Qualcuno parla del nostro come di un paese con due anime, e c'è cbi ci ammonisce, da oltre Tevere, a non perderla, l'anima. Nelle chiose e, forse, nei nostri cuori s'approssima la passione di Gesù, ma sembra non confortarci abbastanza la certezza della sua rituale resurrezione. Tra un «varietà» e un altro, streghe d'un Macbeth in versione post moderna ci raccontano, in tv, una guerra che forse non è ancora cominciata Ci ricordano che Milosevic, d'Hitler dei Balcani», e figlio di due genitori suicidi: il padre, un popi ortodosso, s'è svenato, la madre s'è impiccata. Anche uno zio di Slobo s'e impiccato. L'amico Matvejevic che nelle sabbie mobili della ex Jugoslavia ha perduto un congiunto amato assai, parla di «profondità shakespeariana» delle tragedie balcaniche. In questa Primavera senza più dolcezza né trasparenza, insensibile alle bombe il «cannibalismo etnico» minaccia, nel nome dell'identità, di distruggere l'alterità. Vengono in mento i versi di Umberto Saba: «Intorno / circola ad ogni cosa ' un'aria strana, un'aria tormentosa». Igor Man
Persone citate: Berlinguer, Hitler, Matvejevic, Milosevic, Togliatti, Umberto Saba
Luoghi citati: Jugoslavia, Roma
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