Ombre di guerra sui vacanzieri A Pasqua itinerari rivoluzionati

Ombre di guerra sui vacanzieri A Pasqua itinerari rivoluzionati Grande fuga da Slovenia e Croazia, mentre torna in auge l'Europa classica delle capitali. In ascesa il Nord Africa Ombre di guerra sui vacanzieri A Pasqua itinerari rivoluzionati ROMA. Un atto di generosità come solo si fa in tempi di guerra, per di più con il Giubileo alle porte. Lo chiede la Fiavet, la Federazione delle agenzie di viaggio. «Non fate pagare la penale a quelli che annullanno il viaggio a causa del conflitto serbo», ha detto ai tour operator e alle compagnie aeree. Non si sa ancora quali reazioni provocherà l'appello ai buoni sentimenti, ma è certo che molti stanno cambiando idea e passeranno Pasqua alla larga dai Balcani. I Balcani dei raid, dei bombardamenti, delle deportazioni, dei massacri, dei profughi fanno paura, forse troppo. Hanno preso bruscamente il posto di quelli delle oasi naturali, dei parchi subacquei, delle coste quasi incontaminate. Slovenia e Croazia, che avevano puntato su un '99 alla grande, stanno rivedendo i conti al ribasso. Impossibile che si raggiunga il record dei 10 mila italiani dell'anno scorso, mentre Montenegro e Macedonia dovranno dire addio ai primi e timidi tentativi dei curiosi che volevano scoprire chiese e monasteri. E la psicosi contagia anche «gli altri vicini della Serbia», spiegano alla Fiavet. Prima di tutto la Grecia, le cui isole da aprile si rianimano, e non soltanto: l'onda lunga colpisce perfino l'Est europeo, fino all'Ungheria. I turisti - si sa - hanno la consistenza di fantasmi, sebbene danarosi. Svaniscono con la stessa facilità con cui si materializzano. Sta succedendo in Turchia, dove un'altra guerra, quella non dichiarata contro i curdi, rischia di mettere in difficoltà una delle voci più redditizie dell'economia locale. Il rocambolesco arresto di «Apo» Ocalan, condito dalle minacce del Pkk ai vacanzieri occidentali, ha gelato gli entusiasmi per una delle mete mediterranee preferite e spiegano a «Nouvelles Frontières» «il mercato si è di fatto chiuso». E nemmeno il Medio Oriente,scoppia di salute, viste le incertezze del dopO'Re Hussein in Giordania e il congelamento del processo di pace tra Israele e Autorità palestinese. Se poi si aggiunge uno Yemen costantemente piagato dai rapimenti, si scopre quanto estesa sia la mezzaluna della paura, da Lubiana a Sa ima II desiderio di fuga si dirige altrove, lungo gli assi Ovest e Nord. In Italia sono in ascesa Liguria, Veneto, Toscana, Sardegna e Sicilia e poi - spiegano all'Alpitour vanno forte la sempreverde Spagna e le destinazioni sole&archeologia come Tunisia e Marocco. L'asse Nord, invece, spinge verso le inossidabili Parigi e Londra. Questa è la Pasqua dell'Italia e dell'Europa classiche, ospitali come non mai per gli oltre 20 milioni di italiani che si muoveranno nel weekend pasquale: l'I,5% in più dell'anno scorso, nonostante la guerra, secondo i dati della società di consulenza e marketing Trademark Italia. L'effetto-Serbia provoca strani alti e bassi. Si fa sentire, per esempio, sul turismo scolastico: le gite, anche circoscritte ai nostri confini, sono destinate a calare per i timori di tanti genitori superapprensivi. \& regione maggiormente toccata è la Puglia, dove arrivano le prime cancellazioni dei tedeschi, spaventati dall'idea di nuovi sbarchi di albanesi e kosovari e di postazioni missilistiche sulle spiagge. In compenso la guerra sta dando ulteriore impulso al già fiorente universo del turismo spirituale, cattolico e non. Vale decine di migliaia di persone il popolo dei frequentatori di monasteri e conventi (secondo la Fies, la Federazione italiana esercizi spirituali), a cui si sommano gli altri «entronauti», seguaci New Age e Next Age alla ricerca di corsi e seminari per guarire l'anima Si incroceranno con i pellegrini in marcia per l'Europa, da Lourdes a Santiago di Compostela (e anche a Medjugorje), avanguardia dei «migranti» di un Giubileo che a Roma porterà 20 milioni di persone. Guerra o non guerra il turismo si affina e Pasqua '99 segna l'affermazione di 5 trend: naturalistico (che a Pasqua punta sulle bellezze di Finlandia e Norvegia), estremo (tipo sky-jumping e raftmg), da Terza Età (con viaggi a 180 gradi, dal deserto alle terme), agrituristico (die l'anno scorso in italia 6 arrivato a un giro d'affari di 650 miliardi), croceristico. Insieme contribuiscono a far balzare a 130 mila miliardi il fatturato del turismo made in Italy, vale a dire il 6.7% del prodotto ùiterno lordo, con 6.500 agenzie e 600 tour operator a smistare e indirizzare gusti in perenne evoluzione. Il Ciset, il Centro internazionale di economia turistica di Venezia, stima che quest'anno 10 milioni di italiani sceglieranno il Mediterraneo, 2.6 l'Europa centrale, 1.1 il Nord Europa e 1.7 America, Asia e Africa. Dal weekend-lampo alle ferie lunghe. Guerra o non guerra, tutti uniti dalla frenesia di frammentare le vacanze per moltiplicarle, cosi che la routine si riduca a un intermezzo tra una partenza e l'altra. Gabriele Beccaria Venti milioni in movimento nel weekend Fra i trend in ascesa il turismo spirituale In crescita Liguria Veneto, Toscana Sardegna e Sicilia Giù Grecia e Turchia Pasqua segnerà un nuovo boom di vacanzieri IN DISCESA 1 - Terme 2 - Città d'arte 3 - Laghi I Montagna (Alpi) Montagna (Appennino) le mete degli italiani IN SALITA 1 - Paesi del Mediterraneo 2 - Sardegna 3 - Europa Continentale 4 - Sicilia 5 - Paesi extraeu ropei _ 6 - Toscana 7 - Veneto 8 - Centro Italia 9 - Emilio Romog 10 - Liguria Tl~Sud italia agna _ r\ la mappa dei viaggi a rischio I PAESI PROIBÌ?) Conflitti, guerre civili, rivolte etniche e massacri li rendono pericolosissimi 1 - AFGHANISTAN 2 - ALGERIA 3 • BURUNDI 4 - CONGO 5 - RUANDA 6 • SERBIA I PAESI IN BILICO Disordini e violenze endemiche: solo per i più coraggiosi e imprudenti 1 - ALBANIA 2 - CAUCASO (Armenia, Georgia, Cecenia, Azerbaigian) 3 - COLOMBIA 4 - KASHMIR 5 - SUDAN I PAESI DIFFICILI Delinquenza dilagante, aggressioni ai turisti, comunicazioni difficili e infrastrutture fatiscenti 1 - ASIA CENTRALE (Tagikistan, Kirghizistan, Kazakistan) 2 - BELIZE 3 - BOSNIA 4 - CAMBOGIA 5 - CIAD 6 - INDONESIA 7 - IRAQ

Persone citate: Gabriele Beccaria, Next, Ocalan, Re Hussein