Muore dopo l'aborto in uno studio privato di Paolo Lingua

Muore dopo l'aborto in uno studio privato Dramma di un'impiegata a Genova. I vicini: «Non è andata in ospedale perché voleva fare presto e non voleva essere riconosciuta» Muore dopo l'aborto in uno studio privato Aveva 32 anni, avviso di garanzia alla ginecologa GENOVA. Un'impiegata genovese, Giovanna Bardi di 32 anni è morta all'ospedale di Sampierdarena, dopo aver abortito in uno studio privato, una settimana prima. La magistratura del capoluogo ligure ha disposto l'autopsia e ha inviato un avviso di garanzia per omicidio colposo alla ginecologa, Wilma Divano, che aveva eseguito l'intervento. Una morte assurda che sembra emergere dal buio dell'era, neppure lontana e neppure scomparsa, delle «mammane» e dell'eterno dramma dell'interruzione di gravidanza. Non tutta la vicenda di Giovanna Bardi è stata ancora chiarita. Non sono chiare le motivazioni psicologiche che possono avere spinto la donna a interrompere la gravidanza al di fuori delle strutture ospedaliere protette. Resta il fatto d'una morte crudele tra atroci dolori. Giovanna Bardi, una giovane impiegata, dalla vita indipendente, che viveva con una sorella e con la madre, titolare d'una avviata pescheria in via Bobbio, nel quartiere di Staglieno e residente nel quartiere di Prà all'estremo ponente cittadino, è rimasta incinta un mese e mezzo fa. Aveva da quattro mesi un rapporto sentimentale con C. P. 32 anni, impiegato. La coppia ha deciso di comune accordo di non portare a termine la gravidanza. I vicini ricordano Giovanna come una bella ragazza, matura. equilibrata. Una ragazza indipendente che viveva in una famiglia che, senza essere miliardaria, era largamente benestante. Il 21 marzo, accompagnata dal fidanzato, Giovanna è andata nello studio della dottoressa Wilma Divano, 73 anni, una ginecologa di Sampierdarena, che l'aveva già visitata e che aveva accettato di farla abortire. La giovane donna de¬ ve aver avuto qualche disturbo, dopo l'intervento: venerdì è tornata dalla Divano che pare abbia compiuto una seconda operazione parziale. Giovanna s'era sentita meglio e il giorno dopo ha deciso di tornare al lavoro, ma in ufficio ha cominciato ad accusare forti dolori al ventre e alla schiena. Tornata a casa ha chiamato il medico di famiglia che, dopo averla visitata, ha consigliato un ricovero in via precauzionale. I dolori si sono fatti via via più acuti e nella notte tra sabato e domenica, alle 5 del mattino, con un'autoambulanza, la donna ò stata portata all'ospedale di Sampierdarena. I medici del pronto soccorso si sono prodigati, ma non c'è stato nulla da fare: tre ore dopo il ricovero Giovanna è morta per emorragia. L'ipotesi più plausibile è che il decesso sia stato causato dalla perforazione dell'utero. Lo accerteranno i medici dell'istituto di medicina legale dell'Università. E' scattata subito la denun- eia all'autorità giudiziaria. Il procuratore presso la pretura di Genova, Paola Calieri, ha inviato ieri alla dottoressa Divano l'avviso di garanzia per omicidio colposo. Potrebbe aggiungersi anche un secondo reato, quello di procuralo aborto clandestino. La dottoressa Divano non risponde al telefono. Nessuno dei familiari rilascia dichiarazioni. Ma ci si domanda il perché del dramma anacronistico: i vicini ritengono che, essendo la famiglia della vittima molto riservata e forse un poco imbarazzala per la situazione che s'era crinita, la stessa Giovanna non volesse sottoporsi alla prassi burocratica dell'aborto presso una struttura pubblica, Soprattutto si pensa che non volesse aspettare i tempi estenuanti degli ospedali. La giovane impiegata ha cosi scelto una soluzione privata, rapida e silenziosa. «Giovanna era una ragazza inolio discreta: forse temeva di esse re vista da qualcuno all'ospe dale e probabilmente voleva fare presto, aborto senza attendere», concludono i vicini, profondamente colpiti dalla sua morte. Bastava solo pagare e questo non era un proble ma. Paolo Lingua L'ospedale di Sampierdarena dove è stata ricoverata la donna morta poi per emorragia causata forse dalla perforazione dell'utero

Persone citate: Giovanna Bardi, Paola Calieri, Staglieno, Wilma Divano

Luoghi citati: Genova