«Nessun rischio per l'uomo» di S. Man.

«Nessun rischio per l'uomo» «Nessun rischio per l'uomo» // veterinario: il virus non si trasmette TORINO. «La peste suina non si trasmette all'uomo. Non c'è nessun motivo di allarmarsi». Mario Valpreda, direttore del servizio sanitario della Regione Piemonte, è preoccupato piuttosto per le conseguenze sulla zootecnia. Che fine faranno le carcasse dei scimila capi abbattuti? «Saranno tutte incenerite, al contrario di quanto avveniva in passato». Intende dire che una volta la carne infetta finiva in macelleria? «Si, e le dirò di più: non era neppure prevista la soppressione degli animali. L'epidemia veniva affrontata con lo vaccinazioni a tappeto: si spendeva molto e poi, paradossalmente, qualche focolaio di infezione scoppiava lo stesso. Dal '91 l'Unione europea ha deciso la bonifica degli allevamenti infetti <! il rimborso dei prorpietari. Nel caso di Formigliara, i suini malati erano appena il 10 per cento». Come si trasmette la malattia? «Il contatto tra animali ò uno dei veicoli, ma anche l'uomo fa da vettore. Se per esempio una persona entra in un allevamento dove c'è l'infezione, attraverso le scarpe può portare altrove il virus. Anche l'alimentazione è potenzialmente a rischio. Il virus resiste fino a 60 gradi, ma mangimi di cattiva qualità o anche l'avanzo di un salame fatto con carne infetta possono trasmettere la peste ai suini». Lo stesso salame destinato all'alimentazione umana? «Si, lo stesso. Lo ripeto, non ci sono pericoli per l'uomo. Sono gli allevamenti a rischiare: quello di Formigliara era gestito alla perfezione, sarà molto difficile riuscire a capire l'origine dell'infezione. Ritengo comunque che la tempestività e la drasticità del nostro intervento eviteranno il propagarsi della malattia». L'epidemia di afta epizootica anni fa aveva decimato la zootecnia piemontese... «La peste suina è meno contagiosa. Finora in Piemonte avevamo avuto soltanto casi sporadici, al contrario di altre regioni come Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Umbria, o di Paesi come Germania, Olanda e Spagna, tutti ad alta concentrazione di allevamenti. E' strano che sia stato colpito il Vercellese, dove i suini sono soltanto 23 mila». Con quali sintomi si manifesta la malattia? «La peste suina colpisce maiali e cinghiali. Gli animali presentano febbre alta, torpore, cute livida, paralisi agli arti posteriori, tosse e vari altri sintomi. Il focolaio di Formigliara è stato rilevato il 25 e il 27 ci e arrivata la conferma dal Centro nazionale di referenza di Perugia. Oggi (ieri, ndr) sono cominciati gli abbattimenti». [s. man.]

Persone citate: Mario Valpreda