UNA BOCCATA D'OSSIGENO

UNA BOCCATA D'OSSIGENO LA NOTA ROMANA UNA BOCCATA D'OSSIGENO IL governo ha ricevuto ieri una boccata d'ossigeno grazie a un'iniziativa del segretario diessino Walter Veltroni, che, nell'arco della giornata, ha incontrato tutti i leader della maggioranza per la messa a punto di un documento politico unitario sulla crisi del Kosovo. La firma del documento da parte di tutti, da Armando CossutI ta a Giorgio La Malfa, non sana | i profondi dissensi già emersi e ! destinati ad aumentare, ma co1 munque rinnova nei fatti a ; Massimo D'Alema la delega per ; qualche altro giorno. QUATTRO PUNTI QUATTRO GIORNI. 11 I documento si articola in quat| tro punti: 1) viene attribuita a 1 Slobodan Milosevic la respon| sabilità per l'aggravamento | della crisi; 2) viene espressa I una speranza sulla missione a ; Belgrado del russo Evgheni Pri| makov, 3) viene confermato l'impegno dell'Italia a rispettare gli accordi presi con gli alleati; 4) viene caldeggiata una soluzioni! politica del conflitto, (malora Milosevic cessi la repressione in Kosovo. Veltroni ha ottenuto che per la prima volta Cossutta dia la colpa ai serbi. Cossutta ha ottenuto che la soglia di rientro per Milosevic si abbassi: non più accettare Rambouillet, basta smettere di uccidere i kosovari, La Malfa ha ottenuto una professione di lealtà verso la Nato. E D'Alema ha ottenuto il disco verde ad andare avanti in un momento in cui la maggioranza si stava di nuovo scollando, con Cossutta che riminacciava il ritiro dei ministri perche l'iniziativa di pace non si materializzava e con i Verdi ancora in agitazione, Ma il presidente del Consiglio tiene le dita incrociate, perche, se non si muove qualcosa entro Pasqua, si troverà di nuovo sulla graticola. STIAITH. La situazione non è tacile, perche, anche se nessun partito della sinistra (Rifondazione esclusa) vuole la crisi, l'opinione pubblica di sinistra nel Paese non regge allo stato di guerra, Ieri Cossutta, alcune ore prima di firmare il documento di maggioranza, ha invocato addirittura uno «sciopero generale», La sinistra diessino resta inquieta. E sabato a Bari si svolgerà una grossa manifestazione ci invocata dai siiui.i cati contro la guerra: i partecipanti saranno in grandissima parte elettori di questo governo, ma in grandissima parte urleranno slogan contro la Nato In questo clima molto acceso (che potrebbe esserlo molto di più se la Chiesa avesse scelto una linea meno moderata), tutto può diventare occasione di scontri e polemiche. Ma ieri è successo un fatto strano: il Cor riere della Sera ha pubblicato una notizia secondo la quale esiste un «divieto politico» (italiano) per i nostri mezzi militari di avvicinarsi alla zona delle operazioni Nato. Fino all'altro ieri il ministro della Difesa Carlo Scognamiglio aveva sostenuto che i nostri aerei «se verrà chiesto loro di attaccare lo faranno». Ieri, a chi gli ha chiesto di commentare la notizia del Coniere ha risposto: «Non e tptesto il momento». Nessuno nel governo ha smentito la notizia e quasi nessuno ha sollevato interrogativi. Per una volta tutti uniti su una posizione invisibile, come uno Stealth. UN CANDIDATO MANCINO. I popolari, lo scorso fine settimana a Chianciano, hanno ufficializzato la candidatura di Nicola Mancino per il Quirinale. Da Sanremo, Silvio Berlusconi ha detto un mezzo si. Un uomo di maggioranza appoggiato dall'opposizione: sembrerebbe fatta. Ma non è così, perlomeno non ancora. Mancino non piace ai Ds, veltroniani o dalemiani che siano. D'Alema vuole nell'ordine Ciampi, Scalfaro o, semmai, Rosa Jervolino. Berlusconi lo sa e punta sul suo schema ancora preferito: stare all'opposizione per tentare di recuperare qualche voto alla Lega- Paolo Passarmi e-mail: paopass(a,tin.it

Luoghi citati: Bari, Belgrado, Italia, Kosovo, Rambouillet, Sanremo