« Profughi, ci aiuti la Nato» di Francesco Manacorda

« Profughi, ci aiuti la Nato» « Profughi, ci aiuti la Nato» Bruxelles, la richiesta italiana non ha l'appoggio degli alleati BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' un'emergenza umanitaria che spazza i Balcani e spinge l'Europa a muoversi in fretta. 280mila profughi all'interno del Kosovo, come indica la Nato. «Tra 80 e lOOmila persone spinte in Albania, 4mila in Bosnia e 5mila in Montenegro», aggiunge il Commissario europeo Emma Bonino, spiegando che comunque «le cifre cambiano di ora in ora» e che siamo di fronte a «una nuova fase dell'emergenza umanitaria». Ma è un'emergenza che divide anche gli Alleati su una domanda fondamentale: la Nato deve aiutare ad accogliere i profughi kosovari in Albania? L'Italia ieri mattina ha chiesto al Consiglio atlantico, che riunisce gli ambasciatori dei 19 Paesi Nato, una dichiarazione di disponibilità Nato a mettere a disposizione il suo apporto logistico all'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) e ab'Ue. «Dobbiamo essere aperti a qualsiasi organizzazione internazionale che sia in loco», spiegano fonti itabane. La presidenza tedesca dell'Ue, infatti, si sta preparando a lanciare un'iniziativa per i profughi e ieri lo stesso ministro deba Difesa di Bonn Rudolf Scharping ha incontrato a Bruxelles il segretario generale deba Nato Solana, affermando che in Kosovo il «genocidio è cominciato». Domani laBonino, che ha la responsabilità per l'aiuto umanitario, parte per una missione di tre giorni in Albania e Macedonia. La proposta itabana, che mira naturalmente a concentrare gli aiuti umanitari in Albania per evitare un esodo di profughi verso le nostre coste, è sostenuta anche daba Turchia e dalla Grecia - che potrebbero avere problemi simib - e soprattutto è vista con favore dagli Usa. Ma di fronte a questa posizione c'è la Francia che assieme ad Olanda e Spagna dice no ed è assai prudente sull'idea di coinvolgere la Nato in missioni che non rientrano tra le sue caratteristiche e che, senza una richiesta dell'Unhcr, non godrebbero nemmeno del «cappebo» dell'Onu. Come spiegano ambienti diplomatici francesi «la Nato non ha capacità di effettuare azioni umanitarie, non possiede propri aerei da trasporto e le missioni umanitarie sono tradizionalmente affidate all'Unhcr». Certo, si spiega, se L'Unhcr chiedes¬ In altoQui sopr se assistenza ab'AUeanza, questa verrebbe prestata, anche perché l'Alleanza si era già impegnata in questo senso nell'ottobre scorso. Ma appare assai improbabile che l'Onu decida di chiedere aiuto a quella che di fatto è ormai una delle parti in causa in un conflitto. L'unica prospettiva di un intervento logistico Nato che si vede da parte francese è quella di un ruolo di coordinamento, utilizzando però i mezzi degli Stati membri. E, più in generale, si considerano con fastidio le dichiarazioni italiane sull'aiuto umanitario che, si spiega, «danno l'impressione che vogliamo scusarci dei bombardamenti». Per Parigi deve essere adesso l'Ile a farsi carico deU'azione umanitaria, senza specificare se potrà contare o meno sul supporto della Nato. Anche nella struttura Nato si raccolgono commenti tutt'altro che positivi: come può l'Alleanza - ci si chiede - che ha la necessità pobtica di presentarsi il 23 aprile al summit di Washington con una guerra conclusa e vinta, spendere in questo momento le sue energie in missioni diverse? Da parte italiana si fa comunque notare come ieri lo stesso Solana, parlando assieme alla Bonino dopo un incontro di circa un'ora, abbia detto che la Nato «è pronta ad assistere» azioni umanitarie L'iniziativa Ue preannunci afa ieri da Scharping non è stata ancora definita, ma già oggi a BruxeUes la Commissione europea sbloccherà i fondi '99 destinati al Kosovo per mandarli hi Albania: si tratterà come minimo di 20 milioni di euro a cui andranno aggiunti singob interventi nazionali ed altri due milioni di euro che già nei giorni scorsi Bruxebes ha destinato alla Macedonia. La Bonino, che dopo il suo viaggio nei Balcani incontrerà di nuovo Solana, spiega che «la priorità è fornire rifugio e assistenza sanitaria» ai kosovari che scappano, e che l'Ue ha «piani per la Macedonia e l'Albania che dovranno però essere negoziati nei dettagli con gli Stati. La missione dell'Ue - spiega ancora il Commissario - dovrà comunque inserirsi come tutte le altre iniziative intemazionah, nel coordinamento dell'Unhcr. Proprio per decidere come procedere insieme, tutte le organizzazioni che porteranno assistenza ai profughi kosovari potrebbero riunirsi in aprile a Ginevra. Francesco Manacorda Solana a Bonino In alto Solana Qui sopra Bonino