Palazzo Chigi spera in Primakov

Palazzo Chigi spera in Primakov IL CASO ACQUE AGITATE A SINISTRA Palazzo Chigi spera in Primakov Veltroni ricompatta la maggioranza A Jionù dalla snll'irnVrvonto ft i ROMA pochissimi \\ mozione sili Nato approvata in Parlamento, ecco che la maggioranza (orba dell'Udii stila un altro documento sul Kosovo, frutto, come il precedente, di un compromesso tra le diverse anime' del centro sinistra. Una cartella e mezza por condannare duramente Milosevic, ribadire per ben due volte che l'Alleanza atlantica non si tocca o che gli impegni presi dal nostro Paese vanno rispettati, sottolineare l'importanza della missione di Primakov, 0 auspicare una «soluzione politica» che «non può non cominciare» con la «l'ine accertata» delle operazioni militari serbe e '(contestualmente con la sospensione dei bombardamenti» Ma sia ben inteso che l'Italia si adopera a trovare «un'iniziativa diplomatica» in «stretto contatto e permanente consultazione con lutti i partner». Insomma, una cartel!,i e mozza per dire ciò che D'Alema dira più tardi: «E' evidente che l'aziono militare continuerà se non cossorà la repressione nel Kosovo». Perchè, allora, si è dovuti giungere a quel documento? La storia della sua genesi è esemplare; mostra quali siano i travagli (li questa maggioranza. L'idea di mettere qualcosa 'nero su bianco' viene in menti! a Veltroni. Per diversi motivi. Innanzitutto c'è la Quercia che sulla guerra è spaccata a metà. La sinistra chiede di convocare la direzioni! e avvinte con Giorgio Mele: «Se continueranno i bombardamenti, la prossimu settimana sarà necessario un altro passaggio parlamentare». Eppoi ci sono li; assemblee di sezione di questi ultimi giorni, con il dissenso della base. Di più: nella votazione di venerdì alla Camera si è registrato un certo distacco tra il gruppo ds e il presidente del Consiglio. Tant'ò vero che D'Alema si è arrabbiato con Fabio Mussi che non aveva fatto convergere voti sulla moziono dell'udr che approvava l'intervento del capo del governo. E tra i due sono voluto parolo grosso. Oltre ai problemi interni, Veltroni dove risolvere le questioni aperte da Manconi e Cossutta. Il primo, pressato dalla base che protesta per la linea troppo morbida del suo portavoce, negli ultimi giorni si è irrigidito e ora minaccia la crisi. Il leader della Quercia lo incontra e gli propone la stesura di quel documento. Lo stesso fa con Cossutta, il quale ha le medesime ansie di Manconi. I militanti sono nervosi, la potente federazione toscana la- scia intendere addirittura che sarebbo meglio uscire dal governo. Il capo dei comunisti italiani deve prendere assolutamente un'iniziativa: invoca lo sciopero, parla al telefono con Zuganov, ha in programma di recarsi lui direttamente a Belgrado o a Mosca a far da mediatore. Il colloquio con Cossutta è più delicato. Veltroni pensa a un documento di ds, verdi e pdei, ma il leader comunista lo vuole di tutta la maggioranza. Alla fino si farà come preferisce' Cossutta. Voltroni si attacca al telefono. Chiama tutti i leader e, ovviamente, D'Alema, che dà il 'via libera'. Marini resiste: «Ma che figura facciamo - dico - un altro documento subito dopo la mozione di maggioranza? Eppoi il ppi non può andare dietro a Cossutta». Cancella e riscrivi, riscrivi e cancella, accettando gli emendamenti dol ppi e del pdei, il documento vedo la luce. Lo approva Prodi, lo approva La Malfa, che venerdì scorso si era astenuto. Anzi il segretario del pri al telefono con Voltroni è stupito: «Come sei riuscito - gli chiede - a far accottare una cosa del genere a Cossutta e a Manconi?». «Non è stato difficile - gli ha risposto il leader della Quercia - entrambi vogliono 'rientrare', non hanno intonziono di uscire dal governo, Cossutta, tra l'altro ha il problema di Dilberto...». Le consultazioni vanno in porto, solo l'uNàr-déohria-l'offerta. Poi ognuno canta vittoria, ognuno tira quel documento, come una lunghissima coperta, dalla propria parte. Colloqui e riunioni, proseguono. Manconi incontra D'Alema, Cossutta fissa un appuntamonto con il presidente del Consiglio per stamattina. Quando giunge la sera Veltroni partecipa a Pinocchio, e intervistato da Lerner dice di sperare in Primakov (e con lui tutta la maggioranza): «Si potrebbe aprire imo spiraglio - spiega - perchè se invece permane una situazione di stallo si rischia l'escalation». Comunque il leader della Quercia è soddisfatto dell'iniziativa. Certo, c'è Andreotti che ancora una volta scavalca a sinistra la coalizione, proponendo di sospendere i raid. O c'è Lucio Manisco che definisce quel documento «una foglia di fico» e che parrebbe intenzionato a lasciare Cossutta. Ma la maggioranza per ora va avanti, facendo i debiti scongiuri quando sente il generale Clark che avverte: «La guerra sarà ancora lunga». Maria Teresa Meli D'Alema avverte: è evidente che l'azione militare continuerà se non cesserà la repressione nel Kosovo Il numero uno Ds: se permane una situazione di stallo si rischia l'escalation del conflitto nei Balcani Qui sopra il premier Massimo D'Alema a destra il primo ministro russo Primakov

Luoghi citati: Belgrado, Italia, Kosovo, Mosca, Roma