IL SILENZIO DELL'EUROPA

IL SILENZIO DELL'EUROPA IL SILENZIO DELL'EUROPA LA catastrofe umanitaria dei profughi nel Kosovo, ed il dramma della difficoltà di tutelare i diritti fondamentali senza ricorrere alla guerra, quando vengono calpestati quelli di un intero popolo, sono i temi ciuciali del dibattito. Non siamo in grado di rispondere a domande angosciose: quanto dovranno durare i bombardamenti della Nato; se serviranno a far cessare la pulizia etnica; se, quanto meno, potranno far proseguire un dialogo fra sordi. Però da studioso di diritto e prima ancora da uomo, mi sembra inconfutabile una affermazione che si legge nel Vangelo di Matteo come nella Costituzione italiana: la risposta al genocidio non può comunque essere la guerra, neppure per fermarlo; perché la guerra non può rappresentare né una prevenzione efficace, né una repressione efficace di un crimine contro l'umanità. Non si tratta di fare dell'antiamericanismo a buon mercato, per di più con la coda di paglia che deriva dall'aver lasciato sempre agli Stati Uniti il compito di fare i gendarmi a guardia di principi comuni e, tante volte, di interessi anche nostri e non soltanto loro. Né si tratta di avvilupparsi ora in disquisizioni giuridiche, sulla riconducibilità delle operazioni in Kosovo al trattato di alleanza atlantica e alla sua evoluzione dopo la caduta del muro di Berlino. Probabilmente, arrivati a questo punto, non si poteva fare diversamente ed erano inevitabili sia l'intervento, sia l'adesione italiana. Ma una cosa è l'inevitabilità, che può scaturire dai fatti e trovare in qualche modo giustificazione a po steriori in essi e nelle esigenze eh realpolitik; un'altra cosa è il principio, che va riaffermato e ripristinato il più presto possibile. Ed un'altra cosa ancora è la constatazione desolata del «silenzio assordante» dell'Europa in questa vicenda. Il portafoglio europeo può anche essere pieno di euro e di chances del mercato unico, alle soglie del Duemila; ma le condizioni della sicurezza e della politica estera comune non sono troppo diverse da quelle dei Balcani del 1914: nonostante le lezioni che la storia ci ha dato in questo secolo ed il cammino fatto, in campo economico, nell'ultimo quarantennio. Giovanni Maria Flick

Persone citate: Giovanni Maria Flick

Luoghi citati: Berlino, Europa, Kosovo, Stati Uniti