La strana coppia del Manchester di Gabriele Marcotti
La strana coppia del Manchester La strana coppia del Manchester Scholes e Keane, quando le stelle latitano MANCHESTER. Il bassotto e il rottweiler, ovvero Paul Scholes e Roy Keane. L'anima del Manchester United, il nucleo di comando della corazzata di Alex Ferguson è proprio la strana coppia anglo-irlariaese. Sono ben contenti di lasciare i titoli agli altri, ai vari BeCkham e Giggs, Cole e Yorke. Perché quando lo Spice Boy non riesce a imporsi, quando la verve del fantasista gallese viene a mancare, quando i Calypso Boys non ricevono rifornimenti in trincea, tocca a loro suonare il tamburo e guidare l'assalto dell'armata rossa. Si tratta di due elementi radicalmente diversi. Scholes è il camaleonte, lo zingaro adattabile a qualsiasi situazione, Keane è la roccia, la diga invalicabile. Il primo, pur avendo già accumulato 16 presenze in Nazionale, fino a questa stagione era un po' il jolly di Ferguson. La sensazione era che le stelle fossero gli altri, lui un tappabuchi doc. Se mancava una punta giocava in attacco, se dava forfait Giggs a sinistra, se Beckham non c'era a destra e se proprio tutti stavano bene agiva da rifinitore. I risultati erano sempre gli stessi, gol pesanti e assist regolari, gli elogi della critica pure, ma Scholes continuava il suo girovagare di ruoU. Eppure in Nazionale aveva raccolto l'eredità di Paul Gascoigne, ritagliandosi uno spazio fisso dietro le punte. Quando Gazza, dopo l'ennesima sbronza, venne radiato definitivamente dal gruppo di Francia '98 il ruolo di rifinitore cadde sulle sue spalle. Da allora non si è più levato di dosso la maglia dei leoni, anche se nel Manchester a volte è stato sacrificato per motivi tattici (vedi San Siro in Champions League, dove comunque è entrato nella ripresa firmando il gol che ha definitivamente affondato l'Inter). Sabato, contro la Polonia, ha riconfermato le doti di goleador. Tre reti sotto il sole di Wembley, la prima d'astuzia, la seconda di fortuna (ha deviato involontariamente con il braccio) e la terza addirittura di testa (i suoi 168 centimetri sono svettati in area prima di incomare in gol). A soli 24 anni, poi, il meglio deve ancora venire. Se Scholes è l'immagine dell'umiltà, Keane è il gladiatore ricoperto di cicatrici e lividi che getterebbe l'ultima goccia di sangue prima di alzare bandiera bianca. «Il ruolo di Roy? Sistemarsi davanti alla difesa, picchiare tutti e suonare la carica». Così lo ha descritto Jack Charlton, ex commissario tecnico irlandese, uno che lo conosce bene. Keane e uno di quei calciatori che starebbe bene in un filmato in bianco e nero degli anni 30, prima che la Fifa introducesse tutti i suoi dettami sul fallo da dietro e il gioco violento. E' l'anti-signorina. Per lui, il gioco aereo non è una rovesciata o un colpo di testa, è far volare l'avversario. Dentro di lui arde il classico fuoco competitivo che lo porta ai limiti del regolamento e occasionalmente della follia. Egli stesso ha dichiarato che a volte, in mezzo al campo, vede davanti a se una foschia rossa e perde completamente la bussola. E' in questi casi che emerge il peggior Keane, quello capace di interventi assassini, quello che sembra volere staccare gambe e braccia agli avversari. Forse è un risultato dell'infanzia, passato tra le bande di giovani delinquenti nella cittadina irlandese di Cork. Forse sono i trascorsi da pugile (fu un ottimo Under 18). Fatto sta che Keane è sempre in bilico tra la sana competitività e la follia anche se ultimamente Ferguson è riuscito a calmarlo. Gli ha affidato la fascia di capitano e soprattutto gli ha dato fiducia. Adesso partecipa di più all'azione, imposta il gioco e ha scoperto notevoli qualità tecniche. Non a caso Ferguson lo ha battezzato «il miglior centrocampista di Premiership». Dicevamo, il bassotto e il Rottweiler, armi in più nell'arsenale di Ferguson. Sperando che Ancelotti abbia chiamato l'accalappiacani. Gabriele Marcotti Il «bassotto» è uno zingaro per tutti i ruoli, il capitano un gladiatore che non si arrende Paul Scholes è il camaleonte del Manchester, in grado di adattarsi a qualsiasi situazione
Luoghi citati: Manchester, Polonia
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