Da Mozart a Britten nell'Ensemble della Rai c'è perfetta armonia di Giangiorgio Satragni

Da Mozart a Britten nell'Ensemble della Rai c'è perfetta armonia «domenica musica» al piccolo regio Da Mozart a Britten nell'Ensemble della Rai c'è perfetta armonia Negli ultimi giorni densi di appuntamenti musicali, anche sovrapposti, ha fatto La parte del leone l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, impegnata su più fronti. Congedatasi venerdì da Gerd Albrechi con un programma francese, che accoglieva anche il pianista Andrea Lucchesini per un'interpretazione raffinata e molto classicista del Concerto in sol di Ravel, e in attesa di suonare domani sotto la direzione di Mstislav Rostropovich, l'Orchestra ha presentato ieri mattina un altro dei suoi gruppi da camera. Era il secondo degli appuntamenti di «Domenica Musica», la rassegna cameristica della Rai, d'ora in poi al Piccolo Regio, stante la chiusura dell'Auditorium di via Rossini, che tuttavia dovrebbe riaprire nell'autunno del Duemila. Sotto la guida concertante di Alessandro Milani, uno dei tre violini di spalla dell'orchestra, suonavano gli archi in formazione ridotta (otto violini, due viole, due violoncelli, un contrabbasso, più l'aggiunta del cembalo) in famose pagine del Settecento incorniciate dal Novecento neoclassico. Dunque, dopo le percussioni di due settimane fa e riposando i fiati in seguito all'impegno del raveliano «Bolèro» venerdì (ma un gruppo suonava ad Alba già sabato), si aveva un programma più tranquillo, eppure non facile, perché richiedeva spigliatezza assoluta e precisione in ogni dettaglio. Gli archi della Rai, abituati a un diverso repertorio sinfonico, si sono comunque ben mossi nel virtuosismo del «Divertimento K 136» di Mozart e Milani ha eseguito da solista il «Concerto in la minore» di Bach con quella sicurezza che molti già conosceranno. La cornice neoclassica era formata dall'cAdagio» di Barber in apertura e dalla «Simple Symphony» di Britten in chiusura, un pezzo giovanile, quest'ultimo, dove già si trova il garbo ironico dell'autore nel trattare i materiali del passato, assieme alla componente giocosa dello «scherzo», il «Playful Pizzicato», dove tutto è suonato pizzicato, con popolari accompagnamenti a mo' di chitarra. All'interpretazione godibilissima dei quattro tempi di Britten è seguita come bis, e non a un caso, proprio la ripetizione del «Playful Pizzicato», con gran soddisfazione del pubblico. Giangiorgio Satragni

Luoghi citati: Alba