«Mario, ti lascio il mio odio» di Antonio Giaimo

«Mario, ti lascio il mio odio» «Mario, ti lascio il mio odio» La ragazza annunciò la sua morte UNA LETTERA IN OTTOBRE Amio marito Mario lascio tutto il mio odio, la solitudine di mio figlio e la disperazione dei miei genitori...». E' un testamento choc quello trovato ieri mattina dalla madre di Elena Franco in un cassetto di casa. Racconta di un'angoscia interminabile. Di un terrore che poco alla volta si era trasformato in consapevolezza. Elena sentiva di dover morire. E ora, nel cuore gonfio dei genitori, della mamma Francesca e del papà Isaia, c'è il tormento di chi non ha intuito prima l'incubo che la figlia stava vivendo da mesi. Ieri mattina, quando dopo una notte d'angoscia, la madre di Elena ha trovato la lettera-testamen- to, tutto è apparso tremendamente chiaro. Una paginetta di quaderno scritta in bella grafia, senza una cancellatura, a cui la ragazza aveva affidato il compito di spiegare che cosa significava vivere nel terrore. Un testamento datato 27 ottobre '98, quando forse Elena già sentiva incombere l'ombra della morte. Parole agghiaccianti: «Cari genitori - scrive la ragazza - non piangete quando leggerete la lettera, sappiate che questa non è stata la mia morte ma la liberazione da un uomo che io odiavo da troppo tempo». Io sono sempre nel vostro cuore e nella vostra mente, scrive Elena. E mentre soffre, mentre pensa al giorno in cui quel foglio pieno di disperazio- ne sarà l'unica verità e l'unico ricordo che resta, si preoccupa del futuro del piccolo Anthony, 3 anni, l'unico motivo per il quale probabilmente non riusciva a rompere definitivamente i rapporti con il marito. «Figlio mio, ricordati sempre che io ti voglio bene». Elena immaginava non solo la sua fine, ma una fine così. E tutto questo, adesso, fa sembrare la tragedia di Airasca ancora più tremenda. Elena era certa che il marito potesse farle del male, ma pensava che forse non avrebbe avuto il coraggio di quel gesto estremo: magari avrebbe assoldato qualcuno: «Sappiate che se succederà qualcosa - si legge infatti nel testamento -, Mario è il mandante e quel giorno lui sarà lì». La lettera trovata ieri mattina in via Stazione non è solo un atto di accusa, un sorta di riscatto dopo una vita d'inferno. E' anche l'elenco delle ultime volontà della ragazza, con le quali stabilisce a chi dovranno andare i suoi risparmi, e tutti gli oggetti che per lei sono stati preziosi. «Lascio i miei soldi, il mio oro, le fotografie, l'impianto stereo a mio figlio. I vestiti a mia madre e l'orologio Breil a mio padre». Poi il testamento diventa quasi vendetta: «A Mario lascio l'odio». Piange mamma Francesca, lei che pensava di aver già sofferto a sufficienza quando quattro anni fa una malattia le ha portato via un'altra figlia, Maria Carmela. Elena e il nipotino le avevano dato forza per andare avanti. «Adesso abbiamo un unico scopo nella vita: cercare di far crescere il nostro nipotino, riuscire ad avere l'affidamento, e sentirci così ancora vicini a Elena». Antonio Giaimo Ai genitori indicò di consegnare i soldi e l'anello al figlio di 3 anni

Persone citate: Elena Franco, Maria Carmela

Luoghi citati: Airasca