La discoteca dal volto umano

La discoteca dal volto umano Si è chiuso il «Nightwave» di Rimini, salone sulle tendenze del popolo della notte La discoteca dal volto umano Dopo rave e techno, atmosfere solari RIMIMI DAL NOSTRO INVIATO Adesso servirebbe proprio, ai ragazzi di Pristina, questa macchina virtuale che ti fa (vedere, ascoltare e toccare universi immaginari». Le tribù in pellegrinaggio qui a «Nightwave» per l'annuale mostra delle tendenze della notte la snobbano un po', forse per la crisi epilettica della giovinetta di Ancona: preferiscono andar sui pattini, mangiare patatine postatomiche alla paprika e bere intrugli al guaranà; siedono per terra e si guardano intorno. Già, perché il circolo vizioso di cui è vittima in questi giorni Rimini, capitale storica del divertimento, ò quasi ridicolo: il popolo della notte guarda alle novità delle discoteche per carpire ispirazioni modaiole; e a loro volta le discoteche guardano al popolo della notte per rubare idee innovativo. Tutto succede nella confusione di queste due fiere che si abbracciano: oltre «Nightwave», sulle nuove tendenze dei club, c'è infatti 51 primo Sih, Salone della Creatività legata ai locali di intrattenimento. Migliaia di metri quadri di stand con suoni al di sopra della soglia della sopportabilità, che ti lasciano all'uscita esausto come dopo un match con Tyson: non cosi rintronato, però, da non notare come dii Nightwave siano scomparsi tutti i botteghini e gli stand di piercing. È anche la folla dei tatuatoti è sostituita da un'unica bancarella dove ti pitturano con il dolce henne. Solo adesso che finiscono, gli Anni Novanta si fanno capire. Intanto, qualche numero: le 5 mila discoteche italiane del '94 si sono ridotte a 3.400: la drastica cura dimagrante ridisegna la geografia delle ore buie, toglie il primato a Rimini c sparge i luoghi più trendy (nel bene e nel male) su quasi tutUi la penisola, provincia compresa. I/rnberto Cantoni, occupatissimo pr dei proprieturi di locali raccolti nel Silb, dice che i locali della notte si stanno mediterraneizzando: «Dopo il rave e la techno-culture, tutte giocate sull'esasperazione, si sta arrivando ad atmosfère più solari, meno tenebrose, giocate sul feeling». La discoteca diventa un locale polifunzionale. Un post-oratorio (e infatti c'è anche uno stand della Hope Music della Chiesa Cattolica) che ospita non solo il ballo ma mostre, sale giochi con il ritorno del biliardo, luoghi di conversazione. Gli arredi in fila qui sono di materiali leggeri e colorati, con qualche angolo quasi da osteria; Si riumanizzano anche i dj, che diventano comunicatori, e sanno accendere e spegnere il fuoco dell'e- nergia che monta sulla pista. Cantoni spiega che le discoteche si dividono ora in luoghi di tendenza - dove impazzirebbe Andy Warhol - per lo più trash e in provincia; in discoteche-boutique soprattutto nelle aree metropolitane; e in nazionalpopolari, di massa, frequentate da tutte le classi sociali. Toma massiccia la musica dal vivo, spuntano personaggi che da clienti diventano star, testimonial di luoghi: «Conosco opinion-leaders che vengono riforniti di vestiti da aziende della zona e invitati a rimanere a lungo nel locale». Ma fino a quando si frequenta, la discoteca? Sempre Cantoni: «Dopo i 25/26 anni c'è una lenta decrescita. Segue un recupero intomo ai 35, quando in tanti ridiventano single. Ma non dimentichiamo che ci sono poi altri 600 locali, anche piccoli, di latino-americano o liscio, per gli over 40». In questi luoghi deputati della giovinezza, dove ci si rifugia per sfuggire al piattume della realtà quotidiana, per chiacchierare bere ballare guardarsi conoscersi fumare e rintronarsi con le pasticche (soprattutto in provincia ormai, pare), sta cambiando anche la musica: sarà il trionfo dell'afro-beat, del suono primitivo delle percussioni che riecheggiano il battito del cuore ma certo ancora in modo esasperato; il rumore, i decibel micidiali, non paiono destinati a scomparire in fretta e un segnale eloquente è il tramonto del filone new-age che si era appena affacciato fra il popolo della notte. Già sparito, kaputt. Andranno forte le macchine virtuali, in fila come i flip per d'una volta, ma anche i musical cuciti per le discoteche: un gruppo di Cesena ha messo su, con l'aiuto di un computer grafie, un miniallestimento del mitico «Rocky Horror Show», suonato e cantato dal vivo e con co stumi, e lo vende a prezzi del tutto abbordabili anche per parties priva ti. E' a Nightwave, lo si trova su Internet: http//applepie.cesena.com. Marinella Venegoni marivene@tin.it I locali diminuiscono, e la Romagna non è più capitale delle mode Tramontano il new age e i tatuaggi, arrivano macchine virtuali e ritmi da musical L'Interno di una discoteca: dopo le mode giocate sull'esasperazione, i locali scoprono atmosfere meno tenebrose e più tranquillizzanti l/i rubrica dei dischi 0 saltata per mancanza di spazio

Persone citate: Andy Warhol, Cantoni, Marinella Venegoni

Luoghi citati: Ancona, Rimini, Romagna